RETORICA (ἡ ῥητρική [τέχνη], rhetorica)
Gino FUNAIOLI
Fausto GHISALBERTI
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Esigenze politiche e sociali diedero la spinta a dettar norme che facessero capaci di parlare in pubblico e di condurre per [...] scuole filosofiche, compresa la peripatetica (Critolao) e la stoica (Diogene di Seleucia), contro la retorica. È ora che sorge il e il retorico. In un popolo tutto teso, come il romano, verso la politica, presso il quale un potente strumento di ...
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PRASSITELE (Πραξιτέλης, Praxitĕles)
Carlo Albizzati
Si contano sei scultori greci di questo nome.
1. Ateniese, del demo di Eiresidai, come i suoi discendenti, padre di Cefisodoto seniore, avo dell'omonimo [...] si può dire di certo. Pure ad Arles, nel teatro romano, si rinvenne un busto, porzione di statua, da inserire nel Ospitale (Zeus Xenios) a Roma.
3. Teofrasto nel suo testamento (presso Diogene Laerzio, V, 52) dice d'avere ordinato a un P. una statua ...
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INTERPOLAZIONE (lat. interpolatio, da interpolare che indica propriamente un procedimento diretto a rimettere a nuovo vestiti malconci; già Plauto adopera interpolare per "mutare i connotati" a furia di [...] caso che l'interpolazione si trovi ancora (come in Diogene Laerzio) allo stato grezzo. Di solito la parte del 215 segg.; id., Tituli ex corpore Ulpiani, in Bull. ist. dir. rom., XXXII (1922), p. 73 segg.; id., Elementi postgiaiani nelle Istituzioni di ...
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RECITAZIONE
Riccardo Picozzi
. Recitatio significò in origine, presso i Latini, "lettura di documenti nella trattazione di una causa" e recitare "fare l'appello, in giudizio, delle persone già precedentemente [...] le leggi ritmiche, provocando le proteste del volgo romano, ottimo giudice ad orecchio anche se non conosceva e detrattori accaniti. Fu ad essi favorevole Pericle, non li amava Diogene il cinico; li protessero Augusto, Nerone, Tito, Domiziano; li ...
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METRODORO (Μητρόδωρος, Metrodōrus)
Giorgio DIAZ DE SANTILLANA
Giacomo CAPUTO
Vi sono varî autori di questo nome. 1. Il più antico e il più celebre è M. di Chio, allievo di Democrito, il quale combinava [...] dal testamento.
Gli scrittori antichi (e particolarmente Diogene Laerzio, X, 23) ricordano di lui molti a. C.). Plinio racconta (Nat. Hist., XXXV, 135) che il console romano, dopo la vittoria, chiese che da Atene gli s'inviasse un filosofo per l ...
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OSTRACA (ὄστρακα)
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
Sono per i Greci anzitutto le conchiglie; ma per estensione tutto ciò che ha forma più o meno tondeggiante, come i gusci di uova e i cocci di vasi e stoviglie [...] che si usava per infliggere l'ostracismo (v.); ma Diogene Laerzio riferisce (Vitae philosoph., 7, 174) che lo opera fondamentale sull'economia e l'amministrazione dell'Egitto greco-romano.
Anche in Tunisia si sono trovati ostraca latini del sec ...
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MICHELE VII imperatore d'Oriente
Angelo Pernice
Era figlio di Costantino X Ducas e di Eudocia Macrembolitissa. Il padre lo aveva fatto incoronare imperatore insieme coi suoi due fratelli, disponendo [...] da Eudocia. Ma alla morte di lui, questa, violando la promessa fattagli, passò nel 1067 a seconde nozze con Romano IV Diogene, mettendolo a parte del potere sovrano. M. rimase sottomesso al padrigno fino al 1071. Ma sconfitto costui a Malazkirt ...
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PANEZIO (Παναίτος, Panaetius) di Rodi
Guido Calogero
Pensatore greco, nato intorno al 183, morto nel 110 o 109 a. C. Con Posidonio, che è suo scolaro e che peraltro lo supera di gran lunga quanto a [...] fra l'"antica Stoa" e la "tarda Stoa". Scolaro di Diogene di Seleucia, è per qualche tempo a Roma insieme con Polibio suo scolaro Ecatone di Rodi. Tornato ad Atene dopo il soggiorno romano, P. succede nel 129 ad Antipatro di Tarso nello scolarcato ...
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TEODORA imperatrice d'Oriente
Angelo Pernice
Della dinastia armenomacedonica. Era figlia minore di Costantino VIII. Alla morte del padre (1028), non essendoci eredi maschi, il trono passò alla sorella [...] con la sorella, e sembra anche col marito di lei, Romano Argiro. Certo essa si trovò implicata nelle congiure ordite contro l'imperatore da Prusiano nel 1031 e da Costantino Diogene qualche tempo dopo. Fu perciò rinchiusa nel monastero di Petrion ...
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cosmopolitismo
Dottrina che considera ogni uomo «cittadino del mondo», sostenendo l’irrilevanza delle appartenenze nazionali. Il termine risale a Diogene il Cinico, il quale, interpellato sulla sua provenienza, [...] : a fronte di ciò, le differenze sociali e politiche non erano che mere accidentalità. Queste tesi vennnero introdotte nel mondo romano da Panezio e si ritrovano, con qualche variazione, in Cicerone e Seneca, in Epitteto e Marco Aurelio. Accanto al ...
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