Certo di primo acchito un brivido lungo la schiena corre, e non per effetto della nota maestria di King nel creare tensioni e orrori insostenibili. Questa volta, il gran mestiere di King non c’entra. C’entra, invece, una traduzione, a nostro avviso, ...
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«E con la praivasi dove la mettiamo? Se volevi conoscermi meglio, venivi da me e mi parlavi. Ma cosa posso aspettarmi da un questurino...». Abbiamo stralciato questo breve passo dal romanzo di un affermato [...] giallista, Loriano Macchiavelli (il romanzo ...
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Siamo in una interessante situazione di confine, che – in casi come questo – fa discutere i linguisti, essi stessi non d’accordo tra di loro. Insomma, i dubbi restano legittimi, siamo in un terreno in cui contano le sfumature e le intenzioni del par ...
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L'uso di quel ci diciamo pleonastico davanti alle forme del verbo avere (ci ho, ci hai, ci hanno, ci avevo e via dicendo) è colloquiale, molto colloquiale, anche nella lingua parlata. Per i linguisti siamo in presenza di un “tratto substandard”: sig ...
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Citiamo dal dizionario Sabatini-Coletti on line, s. Quali complementi possono essere usati col verbo "appassionarsi"? appassionarsi: «verbo riflessivo - Avere un profondo interesse per qualcosa e dedicarvisi [...] con impegno: a. alla musica; provare una forte emozione per qualcosa: a. alla vicenda di un romanzo». Il ...
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Traiamo la risposta direttamente dalla voce Condizionale, scritta dal linguista Salvatore Claudio Sgroi per l'Enciclopedia dell'italiano Treccani: «Nell’italiano antico e fino all’Ottocento (vedi Manzoni), con propagginazioni primo-novecentesche, il ...
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Complimenti, lei ha colto nel Vocabolario un uso tipico della lingua letteraria (un esempio in L'amore negato, l'ultimo romanzo, del 1928, della scrittrice siciliana Maria Messina, riscoperta da Leonardo [...] Sciascia nel secondo Dopoguerra). Un uso oggi ...
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La frase è corretta. Nell’italiano standard, nel periodo ipotetico della cosiddetta “possibilità”, la protasi, introdotta da se (o altre congiunzioni ipotetiche), ha il verbo al modo congiuntivo, tempo imperfetto (qui, seconda persona plurale: potes ...
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La forma corretta è la seconda: do senza accento, per quanto non di rado si trovi su qualche giornale o anche in qualche romanzo la forma accentata. Scrivono Valeria Della Valle e Giuseppe Patota nel loro [...] Il Salvaitaliano (Sperling & Kupfer, 2000), ...
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romanzo1
romanżo1 agg. [dal fr. ant. romanz, che risale alla locuz. lat. *romanĭce loqui «parlare latino»]. – In linguistica e in filologia, sinon. di neolatino: le lingue r.; filologia r., che ha per oggetto di studio, soprattutto comparativo,...
romanzo2
romanżo2 s. m. [dal fr. ant. romanz, uso sostantivato dell’agg. precedente]. – 1. a. Nel periodo delle origini delle letterature moderne, ampio scritto in lingua volgare, in prosa e in versi, diretto a dilettare il lettore col racconto...
Alle origini delle moderne letterature europee, ampio scritto in lingua volgare, dapprima in versi poi anche in prosa, che narra avventure eroiche in margine alla storia o di pura invenzione; così nel r. cavalleresco e nel r. cortese, anch’esso...
In linguistica e in filologia, lo stesso che neolatino (➔ neolatine, lingue); filologia r., quella che ha per oggetto di studio, soprattutto comparativo, i testi letterari, antichi ma anche moderni, redatti nelle lingue romanze, e la cultura...