Certo di primo acchito un brivido lungo la schiena corre, e non per effetto della nota maestria di King nel creare tensioni e orrori insostenibili. Questa volta, il gran mestiere di King non c’entra. C’entra, invece, una traduzione, a nostro avviso, ...
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«E con la praivasi dove la mettiamo? Se volevi conoscermi meglio, venivi da me e mi parlavi. Ma cosa posso aspettarmi da un questurino...». Abbiamo stralciato questo breve passo dal romanzo di un affermato [...] giallista, Loriano Macchiavelli (il romanzo ...
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Rispondere a questa domanda non è semplice per due motivi: 1) non abbiamo sotto mano la traduzione del romanzo curata da Serena Prina; 2) non sappiamo quale sia, secondo chi ci ha scritto, il “normale [...] significato” del verbo confondersi. In tal senso ...
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Effettivamente nel Vocabolario Treccani la parola solecchio viene definita “letteraria” e si specifica che viene usata soltanto nella locuzione di cui stiamo parlando. A conferma delle stimmate letterarie, di antica tradizione toscana, nel Treccani ...
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Siamo in una interessante situazione di confine, che – in casi come questo – fa discutere i linguisti, essi stessi non d’accordo tra di loro. Insomma, i dubbi restano legittimi, siamo in un terreno in cui contano le sfumature e le intenzioni del par ...
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Entrambi gli aggettivi vogliono dire “che prova, che dimostra entusiasmo”. Con riferimento a soggetti non animati (come nel caso di accoglienza), l’uso mostra una predilezione netta per entusiastico, che, dunque, in questo caso, ci sentiamo di consi ...
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L'uso di quel ci diciamo pleonastico davanti alle forme del verbo avere (ci ho, ci hai, ci hanno, ci avevo e via dicendo) è colloquiale, molto colloquiale, anche nella lingua parlata. Per i linguisti siamo in presenza di un “tratto substandard”: sig ...
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Citiamo dal dizionario Sabatini-Coletti on line, s. Quali complementi possono essere usati col verbo "appassionarsi"? appassionarsi: «verbo riflessivo - Avere un profondo interesse per qualcosa e dedicarvisi [...] con impegno: a. alla musica; provare una forte emozione per qualcosa: a. alla vicenda di un romanzo». Il ...
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Eco scriveva anche, nel romanzo citato: «I celti però credevano che bastasse scoprire la pianta globale delle correnti. Ecco perché erigevano megaliti: i menhir erano apparati radioestesici, come degli [...] spinotti, delle prese elettriche infitte nei pu ...
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Traiamo la risposta direttamente dalla voce Condizionale, scritta dal linguista Salvatore Claudio Sgroi per l'Enciclopedia dell'italiano Treccani: «Nell’italiano antico e fino all’Ottocento (vedi Manzoni), con propagginazioni primo-novecentesche, il ...
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romanzo1
romanżo1 agg. [dal fr. ant. romanz, che risale alla locuz. lat. *romanĭce loqui «parlare latino»]. – In linguistica e in filologia, sinon. di neolatino: le lingue r.; filologia r., che ha per oggetto di studio, soprattutto comparativo,...
romanzo2
romanżo2 s. m. [dal fr. ant. romanz, uso sostantivato dell’agg. precedente]. – 1. a. Nel periodo delle origini delle letterature moderne, ampio scritto in lingua volgare, in prosa e in versi, diretto a dilettare il lettore col racconto...
Alle origini delle moderne letterature europee, ampio scritto in lingua volgare, dapprima in versi poi anche in prosa, che narra avventure eroiche in margine alla storia o di pura invenzione; così nel r. cavalleresco e nel r. cortese, anch’esso...
In linguistica e in filologia, lo stesso che neolatino (➔ neolatine, lingue); filologia r., quella che ha per oggetto di studio, soprattutto comparativo, i testi letterari, antichi ma anche moderni, redatti nelle lingue romanze, e la cultura...