Scienziati del Settecento - Introduzione
Maria Luisa Altieri Biagi
Sembrami che la presente letteratura si ritrovi in uno stato di abbondanza e di lusso, che non più si prenda molto pensiero di accrescere [...] a creare, lo scienziato può anche permettersi la citazione petrarchesca. Per esempio, dopo aver parlato a lungo di rane e di rospi, Spallanzani si ferma un momento a considerare che «forse taluno di pasta un po' tenera o troppo dolce di sale, all ...
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DURANTE, Pietro (Piero o Piero Antonio)
Floriana Calitti
Appartenente a una famiglia di notai, nacque a Gualdo Tadino (Perugia) presurnibilmente intorno al 1450 e vi mori verso il 1510: al 1507 si interrompono [...] (che nel frattempo ha ricevuto il perdono da Carlo Magno), in cui il burlone Malagigi trasforma starne e capponi in rospi e scorpioni con grande disappunto di Rinaldo che si crede beffato. In conclusione: un poema cavalleresco La Leandra che, pur ...
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diavolo
Cecilia Gatto Trocchi
Figura che incarna il male
In tutte le religioni è presente una figura che incarna il male, il disordine, la superbia smodata. In greco diàbolos è colui che si mette di [...] ; alle creature belle del mondo egli oppone una miriade di esseri miserabili e orribili con tratti animaleschi (mezzi rospi, vermi, rettili, mostri). Principe delle metamorfosi e dei cambiamenti il diavolo si trasforma da mostro in allettamento ...
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GIACOMINO da Verona
Gabriella Milan
Originario di Verona, visse tra la prima e la seconda metà del XIII secolo. Sono a tutt'oggi molto scarni i dati in nostro possesso per tentare una ricostruzione [...] nel De Ierusalem era soave e grato ogni profumo, il pozzo infernale è invece impregnato di un tremendo fetore, abitato da ramarri, rospi serpenti e dragoni. Lì dominavano i canti e la musica, qui le grida e le bestemmie. Se la cifra stilistica del ...
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I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] e dell’Italia mediana: mezzedima «mercoledì» (ma anche mercordì), bambi e bambe per «ragazzi e ragazze», bode «rospi», anguistara «caraffa», gensole «giuggiole», e così via, con emergenze anche sul piano grafico-fonetico (casci «caci, formaggi ...
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Nel 1952 P.P. Pasolini, nell'introduzione all'antologia della Poesia dialettale del Novecento, a cura sua e di M. Dell'Arco, forniva il primo ragionato bilancio della produzione dialettale in Italia nella [...] ), cui sono seguite le raccolte U Ddíje poverílle (1990, Il Dio povero), I rúspe cannarute (1995, I rospi golosi) e Papaciòmme (2000, Spaventapasseri).
Molti poeti nel Novecento hanno contribuito ad arricchire l'illustre tradizione dialettale della ...
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rospo
ròspo s. m. [etimo incerto]. – 1. a. Nome di varî anfibî anuri, per lo più appartenenti al genere Bufo, caratterizzati da un corpo appiattito e tozzo, con pelle ricca di ghiandole (sporgenti a modo di tubercoli e secernenti una sostanza...