Scrittore ascetico (Ferrara 1749 - Parigi 1813), gesuita. Era teologo della Penitenzieria apostolica quando Pio VII (1809) fu deportato in Francia; allora lo seguì a Parigi. La più nota delle sue opere [...] è Il mese di Maria, o sia di Maggio (1785) che diffuse la pratica del mese mariano; scrisse anche L'Emilio disingannato (1828) in polemica con J.-J. Rousseau e, tra l'altro, Il buon uso delle vacanze (1795). ...
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Criminologia
Jean Pinatel
Introduzione
Origini e sviluppo
Un lungo periodo prescientifico precede la nascita della criminologia e la sua organizzazione in quanto disciplina a sé stante. Anche se la [...] criminologico comincia con i filosofi e i tragici greci, è solo con la filosofia dei lumi, con Montesquieu, Voltaire, Rousseau e con l'italiano Beccaria, che si comincia a preparare un modo nuovo di studiare il fenomeno criminale attraverso il ...
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Formey, Jean-Henri-Samuel
Studioso di filosofia e pedagogia (Berlino 1711 - ivi 1797). Nato da una famiglia di rifugiati francesi, visse a Berlino, dove fu membro dell’Accademia prussiana delle scienze. [...] di Wolff in alcuni scritti (tra i quali si ricordano: La belle Wolfienne, 6 voll., 1741-53), e criticò grossolanamente la pedagogia di Rousseau (che lo giudicò «uno spirito gretto») nel suo Anti-Émile (1763) e nell’Émile chrétien (2 voll., 1764). ...
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Critico letterario statunitense (Dayton, Ohio, 1865 - Cambridge, Massachusetts, 1933), prof. di letteratura francese alla Harvard Univ. (dal 1912). Uno dei maggiori rappresentanti della tendenza classica [...] . Opere principali: Literature and the American College (1908); The new Laokoon (1910); The masters of modern French criticism (1912); Rousseau and Romanticism (1919); Democracy and leadership (1924); On being creative and other essays (1924), ecc. ...
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BONARDI, Francesco
Arturo Bersano
Nacque in Villanova, presso Casale Monferrato, il 30 genn. 1767, da Domenico e da Caterina Demichelis; il padre era un piccolo proprietario e artigiano ed il nonno [...] di scuola. Il B. si formò nel seminario di Casale, allora fortemente penetrato di fermenti giansenisti; la lettura di Rousseau, da lui considerato il più sincero discepolo di Cristo, fece avvicinare il B. agli ideali giacobini ed a quel giacobinismo ...
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Stato dell’Europa centrale, esteso prevalentemente sul versante N della sezione centro-occidentale del sistema alpino. Stato interno, senza sbocco al mare, confina a N con la Germania, a E con l’Austria [...] , ma gli scrittori più notevoli per i loro interessi filosofici (E.L. de Muralt, J.-.J. Burlamaqui, J.-J. Rousseau), oppure scientifici (C. Bonnet, H.B. de Saussure) appartengono piuttosto, di pieno diritto, alla più generale cultura europea. È ...
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naïf Forma d'arte professata da autodidatti, che non ha alcun legame immediato con il mondo culturale, sia esso accademico o d'avanguardia. Tende a rappresentare gli aspetti comuni della vita quotidiana [...] in una visione poetica e magica della realtà. Il riconoscimento del n. come forma d'arte in Francia si deve a uno dei più importanti pittori n., il Doganiere Rousseau, così come in Italia ad A. Ligabue. ...
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Ente dotato di potestà territoriale, che esercita tale potestà a titolo originario, in modo stabile ed effettivo e in piena indipendenza da altri enti.
Lo S. può definirsi come organizzazione di una comunità, [...] ragione. Ogni atto della comunità è un suo atto, perché egli è intrinseco alla comunità in virtù del contratto. Rousseau chiama questa razionalità volontà generale: i suoi atti razionali-universali sono le leggi (la volontà generale non si volge mai ...
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Uomo politico (Parigi 1859 - Versailles 1943); eletto deputato dal 1885, si batté a fianco di G. Clemenceau su posizioni decisamente radicali, spostandosi più tardi verso il socialismo riformista di cui [...] compagni di partito, fu il primo socialista a partecipare a un governo "borghese", accettando di collaborare con P.-M. Waldeck-Rousseau come ministro del Commercio (1899-1902); più tardi fu ministro dei Lavori Pubblici con A. Briand (1909) e della ...
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Studioso statunitense di filosofia e pedagogia (Old Deer, Scozia, 1840 - New York 1900). Emigrato in America nel 1867, si stabilì nel 1875 a Cambridge, Mass., e per qualche tempo fu direttore della Western [...] particolarmente di storia dell'educazione. Tra i suoi scritti: Philosophical system of A. Rosmini-Serbati (1882); Aristotle and the ancient educational ideals (1892); Rousseau and education according to nature (1898); A history of education (1900). ...
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rousseauiano
〈russoi̯àno〉 (o russoiano; anche, meno com., russoviano) agg. – 1. Appartenente o relativo a J.-J. Rousseau 〈rusó〉, scrittore, filosofo e teorico politico-sociale svizzero (1712-1778) e alle sue dottrine: il pensiero politico,...
nazionalita
nazionalità s. f. [dal fr. nationalité, der. di national «nazionale»]. – 1. Il fatto d’essere nazionale, di costituire cioè una nazione, di avere carattere di nazione. Con questo sign., si usa quasi esclusivam. nell’espressione...