. Deismo in senso stretto viene chiamata nella storia della filosofia quella corrente di pensiero fiorita tra il Sei e il Settecento in Inghilterra, che s'inizia con E. Herbert of Cherbury (1581-1648), [...] parte, mutati molti altri termini, un certo deismo si trova tuttavia nella filosofia religiosa di Hume, di Voltaire, di Rousseau, di Lessing e Leibniz, e, in fondo, dello stesso Kant.
Caratteristica del deismo in senso stretto è la contrapposizione ...
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GIOVINE ITALIA
Mario Menghini
. Associazione fondata a Marsiglia nel luglio del 1831 da Giuseppe Mazzini, il quale afferma che essa nacque quando egli fu internato nel forte di Savona, dopo che il [...] , ancora studente universitario, si era addentrato nello studio della filosofia, cominciando dalle opere di J. J. Rousseau; attraverso le dottrine sansimoniste, e quelle della Revue Encyclopédique, egli, superando una crisi filosofica e specialmente ...
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Il monachesimo
Pratiche ascetiche e vita monastica nel Mediterraneo tardoantico (secoli IV-VI)
Roberto Alciati
Nonostante sia consuetudine cominciare la storia del monachesimo cristiano con i cosiddetti [...] Leiden 2006.
38 Iul., Or. 7,224a-b.
39 Socr., h.e. I 13,5.
40 Sul monachesimo anatolico, si vedano P. Rousseau, Basil of Caesarea, Berkeley 1994; F. Fatti, Monachesimo anatolico, in Monachesimo orientale, cit., pp. 53-91.
41 Apophth. Patr. De abbate ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Il problema della pena di morte
Ettore Dezza
Alle origini della modernità penale: il Dei delitti e delle pene
Il Dei delitti e delle pene, pubblicato anonimo a Livorno nel 1764, esprime con perfetto [...] penali: Montesquieu nell’Esprit des lois (1748) aveva affermato che l’omicida merita la morte, mentre Jean-Jacques Rousseau nel Contrat social (1762) aveva giustificato il ricorso alla pena capitale nei confronti degli assassini o dei nemici pubblici ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Manuela Gianandrea
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Intorno alla metà del Settecento una coerente visione realistica e un’accentuazione [...] come la bellezza, secondo una morale istintiva e sentimentale con risvolti preromantici.
In perfetta sintonia con La nouvelle Héloïse di Rousseau (1761) è la pittura di Jean-Baptiste Greuze, tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, come dimostra Il ...
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Tendenza artistica sviluppatasi dal 19° sec. fino ai primi anni del Novecento. In epoca romantica, nel quadro di una rivalutazione del passato e del Medioevo, il termine si riferì a quanto di puro e di [...] la vicenda personale di P. Gauguin, l'opera di P. Picasso e H. Matisse, che dell'arte primitiva recuperarono la semplificazione delle forme e l'esaltazione dei valori plastici, e del pittore naif H. Rousseau, acclamato come 'primitivo moderno'. ...
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Musicista (n. Liegi 1741 - m. presso Montmorency 1813). Studiò dapprima nella cappella di St.-Denis, poi privatamente con buoni maestri. Presto attratto dalla musica teatrale italiana, conosciuta prima [...] Requiem) e musica strumentale. Lasciò inoltre degli interessanti Mémoires (3 voll., 1789-97). G. è considerato come il maggiore esponente dell'opera sentimentale di gusto francese; il suo stile, lieve e delicato, fu apprezzato da Diderot e Rousseau. ...
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Poeta spagnolo (n. Tarifa 1946). La sua prima produzione, fortemente intellettualistica, è segnata dalla riflessione sulla natura della poesia e sul suo rapporto con la realtà (Víspera de la destrucción, [...] culturas del rock (1999); Negociaciones (2002); Oteiza y el cine (con S. Zunzunegui e P. Viota, 2011); La música de Rousseau (2016). La sua opera poetica è stata riunita nelle antologie Cenizas de sentido. Poesía reunida 1962-1975 (1989), El largo ...
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Poligrafo e poeta. Nato a Rimini nel 1753, a sedici anni vestì l'abito di monaco olivetano, ma poco dopo scappò in Ungheria e si fece militare. Rientrato in patria e nell'ordine, fu mandato lettore a Montoliveto [...] il prototipo dell'abate galante bassamente epicureo, così egli fu il prototipo dell'abate epicureo sentimentale, che ama il Rousseau. Fu il primo divulgatore della letteratura tedesca tra noi (Idea della poesia alemanna, Napoli 1779, e Idea della ...
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FLORIAN, Jean-Pierre Claris, chevalier de
Pietro Paolo Trompeo
Scrittore francese, nato nel castello di Florian presso Sauve (Gard) nel 1755, morto a Sceaux nel 1794. Un suo zio aveva sposato una nipote [...] qui egli porta quel suo idealismo umanitario che dà alla raccolta il colore del tempo e fa di lui il favolista "rousseauiano" quale doveva piacere alla sensibilità dei contemporanei. Il F. ha lasciato anche dei Mémoires d'un jeune Espagnol, che sono ...
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rousseauiano
〈russoi̯àno〉 (o russoiano; anche, meno com., russoviano) agg. – 1. Appartenente o relativo a J.-J. Rousseau 〈rusó〉, scrittore, filosofo e teorico politico-sociale svizzero (1712-1778) e alle sue dottrine: il pensiero politico,...
nazionalita
nazionalità s. f. [dal fr. nationalité, der. di national «nazionale»]. – 1. Il fatto d’essere nazionale, di costituire cioè una nazione, di avere carattere di nazione. Con questo sign., si usa quasi esclusivam. nell’espressione...