Scrittrice (Roma 1868 - Bagnore, Santa Fiora, 1933); esordì con volumi di versi e tentò anche il teatro, ma il meglio della sua copiosa produzione è costituito da una narrativa a sfondo naturalistico provinciale. [...] , riscattata tuttavia da vive descrizioni di ambienti e paesaggi e dal delicato disegno di alcune figure femminili. Si ricordano: Rovetoardente, 1905; Il miracolo, 1909; All'uscita del labirinto, 1915; Il dio nero, 1921; Lampade nel sacrario, 1929 ...
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Scrittrice norvegese (Kalundborg, Danimarca, 1882 - Lillehammer 1949). Fu a Roma nel 1909, si convertì al cattolicesimo (1925) e fu insignita del Premio Nobel nel 1928. Decisa avversaria del nazismo fin [...] il 1930 sulla sua tematica religiosa in altri romanzi di vita moderna come Gymnadenia (1929); Den braendende busk ("Il rovetoardente", 1930). Ha anche lasciato una biografia del poeta danese S. S. Blicher e il volume autobiografico Lykkelige dager ...
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Scrittore ungherese (Nagyfény 1899 - Budapest 1969); trascorse la gioventù in mezzo ai contadini della Ormányság, nella regione transdanubiana. Nei suoi romanzi (Szép Zsuska "Bella Zs.", 1924; Börtön "Carcere", [...] . Dopo la seconda guerra mondiale la sua problematica si è allargata, mostrandosi K. attento al destino dell'umanità nei romanzi: Vizöntő "Acquario", 1948; Az égő csipkebokor "Il rovetoardente", 1957; Új ég, új föld "Nuovo cielo, nuova terra", 1958. ...
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roveto
rovéto s. m. [lat. rubētum, der. di rubus «rovo»]. – Cespuglio o insieme di cespugli di rovi; luogo dove crescono molti rovi: un r. carico di fiori (D’Annunzio); passando per un r. si strappò il vestito. Nella Bibbia, il r. ardente,...
percuotere
percuòtere (pop. o poet. percòtere) v. tr. [lat. percŭtĕre, comp. di per-1 e quatĕre «scuotere»] (io percuòto, ecc.; pass. rem. percòssi [ant. o raro percotéi], percotésti, ecc.; part. pass. percòsso; fuori d’accento sono in uso...