Alessandro Schiesaro
Ovidio, il poeta della migrazione
Le celebrazioni del bimillenario della morte di Ovidio si prestano a una riflessione sul distacco violento dalla propria patria ma anche sull’esilio [...] a esplorare la dimensione ovidiana, metamorfica, dei suoi Versi satanici.
È splendida, poi, l’intuizione narrativa dello scrittore rumeno Marin Mincu nel suo bellissimo Diario di Ovidio, che racconta un Ovidio né lamentoso né disperato, ma finalmente ...
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MOSCA, Giovanni
Silvana Cirillo
– Nacque a Roma il 14 luglio 1908 da Benedetto, impiegato dello Stato, e da Emma Ugolini, che morì durante il parto.
Esordì come vignettista inconsapevole a 16 anni, [...] a Mario Bazzi, il resto a Carlo Manzoni, Marcello Marchesi, Walter Molino, Giaci Mondaini, Giovanni Guareschi, Saul Steinberg (rumeno, poi fuggito negli Stati Uniti a causa delle leggi razziali del 1938 e futuro astro della grafica mondiale). Dopo ...
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PASQUA, Giuseppina
Giancarlo Landini
PASQUA, Giuseppina. – Nacque a Perugia il 19 marzo 1855 da una famiglia facoltosa.
Fu avviata giovanissima alla musica sotto la guida di Ulisse Corticelli, stimato [...] di fama internazionale, col quale si esibì in un concerto in casa del duca Fernán Nuñez, cui partecipò anche il soprano rumeno Elena Teodorini), nel 1887 Sulamid nella Regina di Saba di Goldmark, nel 1888 Carmen, che cantò con una certa frequenza ...
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Pintilie, Lucian
Melania G. Mazzucco
Regista cinematografico e teatrale romeno, nato a Tarutino (Bessarabia, od. Ucraina) il 9 novembre 1933. Irruento esponente del rinnovamento del cinema romeno (v. [...] un colonnello in pensione e un nostalgico della vita bohémienne legati unicamente dal matrimonio dei rispettivi figli.
Bibliografia
D. Nasta, Cinema rumeno, in Storia del cinema mondiale, a cura di G.P. Brunetta, 3° vol., L'Europa, t. 2, Torino 2000 ...
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Sacro
Giovanni Filoramo
Introduzione
Una presentazione della categoria del sacro non può non iniziare constatando la contraddizione di fondo di fronte a cui si trovano oggi le scienze sociali. Per un [...] l'autore più significativo e, comunque, il più noto, in questo percorso interpretativo, è lo storico delle religioni rumeno M. Eliade. Nella sua interpretazione del sacro egli parte dalla coppia categoriale sacro-profano valorizzata da Durkheim e da ...
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Con bilinguismo si intende genericamente la presenza di più di una lingua presso un singolo o una comunità. Il bilinguismo in senso lato costituisce la condizione più diffusa a livello sia individuale [...] antico insediamento (ad es., l’albanese) o una lingua di minoranza di recente immigrazione (ad es., il rumeno).
Quando in una comunità siano compresenti due lingue non differenziate funzionalmente e perciò utilizzabili sena distinzione in qualunque ...
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PROTOBULGARI
A. Tschilingirov
Termine con cui nella moderna storiografia vengono indicate cumulativamente alcune stirpi, legate tra loro da una coalizione, che appartenevano - accanto ai Cazari, agli [...] metallo.Le testimonianze più significative in questo senso sono rappresentate dal tesoro proveniente da Nagyszentmiklós (v.; rumeno Sînnicolau Mare) e conservato a Vienna (Kunsthistorisches Mus., Schatzkammer) e dai ritrovamenti dello scavo condotto ...
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Daniela Padoan
Scrittori italiani d’altrove: verso una cittadinanza letteraria
Da Ornela Vorpsi a Bijan Zarmandili, la nostra letteratura si arricchisce di nuove voci. Che chiedono lo ius soli. Nell’epoca [...] non sta solo in una straordinaria e vitale produzione poetica, ma in una continua risignificazione dell’esistente. Il filosofo rumeno Emil Cioran, che scrisse sempre in francese, affermò che, prima ancora che un paese, si abita una lingua. La ...
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FRANCHINA, Antonino (Nino)
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Figlio di Salvatore e di Angela Emanuele, nacque a Palmanova, nel Friuli, il 25 giugno 1912. Dieci mesi dopo la sua famiglia, di origine siciliana, si trasferì a Palermo, [...] sculpture (Musée Rodin) al quale prenderà spesso parte in seguito. A Parigi conobbe, tra gli altri, lo scultore rumeno C. Brancusi, rimanendo influenzato dal suo lavoro. Al cambiamento stilistico, che il F. operò passando dalla figurazione a una ...
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MEDICINA
Thomas Rütten
(XXII, p. 703; App. IV, II, p. 422)
Storia della medicina. − Orientamenti di metodo e sviluppo della disciplina. - Lo sviluppo della moderna storiografia della m. si deve a H. [...] 1988), Monaco (1939) e Bonn (1943), gli istituti polacchi di Cracovia, Posen, Wilno, Lemberg e Varsavia, l'Istituto rumeno presso l'Università di Cluj, quindi gli istituti ad Atene, Istanbul, Praga, Firenze, Napoli, Gand e Mosca. Esistevano inoltre ...
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slavismo
s. m. [der. di slavo]. – 1. Quanto è proprio del mondo slavo, usanza venuta dal mondo slavo. In linguistica, parola o locuzione propria delle lingue slave o di una lingua slava, considerata in sé o in quanto introdotta in un’altra...
babesia
babèṡia (o babeṡièlla) s. f. [lat. scient. Babesia o Babesiella, dal nome dello scopritore, il medico rumeno V. Babeş (1854-1936)]. – Genere di protozoi piroplasmidi, parassiti del sangue dei bovini e degli ovini.