Pseudonimo del poeta rumeno Stefan Popa (Caporal Alexa, Arad, 1922 - Bucarest 2002). Nelle sue raccolte di versi, rivisitò l'antico genere della ballata, attualizzando i miti romantici attraverso nuovi [...] modi espressivi: Cartea mareelor ("Il libro delle maree", 1964); Omul cu cumpasul ("L'uomo con il compasso", 1966); Papirus (1974). Svolse anche attività di critico e di traduttore ...
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Scrittore rumeno (Târgovişte 1802 - Bucarest 1872). Prese parte attiva ai moti valacchi del 1848, entrò nel governo provvisorio, poi andò in esilio. Rientrato in patria (1859) abbandonò, deluso, la politica. [...] Chiamato "il padre della letteratura romena", pubblicò il primo giornale, Curierul romanesc (1829), e la prima rivista letteraria, Curierul de ambe sexe (1836). Tradusse molto, fra l'altro da Dante, Ariosto, ...
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Poeta rumeno, nato a Rusavat (distretto Buzan) il 24 maggio 1923, morto a Losanna il 24 maggio 1985. Laureatosi in lettere all'università di Bucarest, esordisce nel 1940 pubblicando alcune liriche nel [...] anche in patria, l'opera di C. è stata rivalutata.
C. è inoltre uno dei più grandi e fecondi traduttori rumeni di poesia, soprattutto francese. La sua traduzione della Spoon river anthology è stata premiata nel 1968 dall'Unione degli Scrittori.
Bibl ...
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PREDA, Marin
Alexandru Niculescu
Scrittore rumeno, nato a Siliçstea-Gumeçsti (Teleorman) il 5 agosto 1922, morto a Bucarest il 16 maggio 1980. Membro dell'Accademia Rumena, ricevette nel 1952 il Premio [...] grazie all'intensa attività culturale svolta come direttore della rivista letteraria Viaçta Românească ("Vita rumena") e della casa editrice Cartea Românească ("Il libro rumeno"), è divenuto il maître-à-penser della nuova generazione di scrittori ...
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Cărtărescu, Mircea. – Scrittore e poeta rumeno (n. Bucarest 1956). Formatosi come poeta al Cenaclul de Luni, ha esordito con la raccolta di versi Faruri, vitrine, fotografii (1980), seguita da Levantul [...] , 2015) e Orbitor. Aripa dreaptă (2007; trad. it. Abbacinante: L'ala destra, 2016). Tra i maggiori romanzieri contemporanei di lingua rumena, la cifra stilistica di C., più volte candidato al premio Nobel, risiede in un linguaggio duttile e di grande ...
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Poeta e prosatore rumeno, nato a Cofa (Bessarabia-Moldavia, URSS) il 16 giugno 1925 e morto a Bucarest durante il grande terremoto del 4 marzo 1977. Ha compiuto gli studi alla facoltà di Giurisprudenza [...] sue liriche e la sua prosa sono collegate al trionfalismo politico rumeno degli anni Cinquanta. Poezii (1950, "Poesia"), Copii din in Europa e in Asia") e Remember vorrebbero aprire ai Rumeni nuovi orizzonti di cultura internazionale.
L'opera di B. è ...
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(App. III, I, p. 539)
Storico delle religioni e romanziere rumeno, morto a Chicago il 22 aprile 1986.
Trasferitosi a Parigi, pubblicò alcune delle sue opere più note e consolidò tutte le sue categorie [...] più significative: homo religiosus, homo symbolicus, ierofania, archetipi, axis mundi. Nel 1956 passò all'università di Chicago. L'ambiente statunitense gli fu favorevole: si andavano moltiplicando in ...
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Filologo e critico letterario italiano (Chieti 1879 - Padova 1947), fratello di Maria. Insegnò (dal 1913) lingua e letteratura italiana nell'univ. di Bucarest; dal 1933 lingue e letterature neolatine a [...] . Ha contribuito largamente alla conoscenza in Romania della cultura italiana e in Italia della cultura romena. Oltre a un Manualetto rumeno (1946) e a saggi di linguistica e di letteratura, notevole è il suo Francesco da Barberino e la letteratura ...
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GRAF, Arturo
Giuseppe Izzi
Nacque ad Atene il 19 genn. 1848 da Adolfo, agiato commerciante tedesco di Norimberga, e da Serafina Bini, anconetana, il primo di fede luterana, la seconda cattolica. Né [...] di vita e di studi compensarono la solitudine e la mancanza di comodità e di agi di questo primo soggiorno rumeno. Alle letture fatte attingendo ai circa cinquecento volumi conservati della biblioteca paterna si aggiunsero le lezioni di G.L. Frollo ...
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slavismo
s. m. [der. di slavo]. – 1. Quanto è proprio del mondo slavo, usanza venuta dal mondo slavo. In linguistica, parola o locuzione propria delle lingue slave o di una lingua slava, considerata in sé o in quanto introdotta in un’altra...
babesia
babèṡia (o babeṡièlla) s. f. [lat. scient. Babesia o Babesiella, dal nome dello scopritore, il medico rumeno V. Babeş (1854-1936)]. – Genere di protozoi piroplasmidi, parassiti del sangue dei bovini e degli ovini.