CAIX, Napoleone
Tullio De Mauro
Nato a Bozzolo (Mantova) il 17 ag. 1845 da Giovanni e da Giovanna Azzolini, studiò presso il ginnasio di Cremona, ove ebbe tra gli insegnanti lo storico e latinista liberale [...] 'italiano.
Il C. si interessò anche di etimologia spagnola e romanza (Giornale di filologia romanza, II[1879], pp. 66-70) e di rumeno (IRumeni e le stirpi latine, in Nuova Antologia, 1º apr. 1878, pp. 509-21;perduto è invece un suo manoscritto sugli ...
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La comunità che si riconosce come Ladinia Dolomitica è formata da circa 30.000 persone, insediate in cinque valli a raggiera intorno al gruppo del Sella (fig. 1), nelle Alpi centrorientali. Il territorio [...] di c + a vengono a confondersi con quelli conservativi di c + i, e, che accomunano il ladino all’italiano e al rumeno e lo distinguono invece dai dialetti veneti e trentini circostanti:
(3) cĕlu(m) > gardenese [ˈʧiəl], it. cielo
cīlia > ...
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Tutte le storie della lingua latina portano una sezione, un capitolo, se non altro un cenno, all’influenza esercitata dal cristianesimo (assai sinteticamente Meillet 19333: 276; più estesamente Devoto [...] di fatto che paganus nel senso di «contadino» si è conservato molto sporadicamente, mentre in italiano, francese e rumeno i continuatori di paganus sono connessi al significato cristiano della parola. Interessante, infine, è l’imporsi di captivus al ...
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Un italianismo è un prestito dall’italiano (➔ prestiti) a un’altra lingua (oltre ai prestiti veri e propri, diretti e indiretti, si considerano anche l’induzione, i ➔ calchi e lo pseudoprestito). Non sempre [...] & Sellier, 2 voll.
D’Achille, Paolo (2008), Dagli Appennini ai Carpazi. I difficili percorsi degli italianismi nel rumeno, in Italianismi e percorsi dell’italiano nelle lingue latine 2008, pp. 93-113.
Grassi, Corrado (1987), La componente ...
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Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] portoghese, lo spagnolo, parte dell’occitanico, il catalano, l’italiano, i dialetti italiani centro-meridionali, il sardo e il rumeno) evolvono invece verso sistemi a soggetto nullo. Come si vede, i dialetti della Penisola sono tagliati in due dalla ...
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Sebbene con italiano si alluda qui alla lingua, non a chi la parla, la diffusione della lingua italiana fuori d’Italia può spesso essere desunta solo dal contatto con la civiltà italiana. Questa considerazione [...] Firenze, Cesati, pp. 21-32.
D’Achille, Paolo (2008), Dagli Appennini ai Carpazi. I difficili percorsi degli italianismi nel rumeno, in Italianismi e percorsi dell’italiano nelle lingue latine 2008, pp. 93-113.
Del Negro, Piero (2002), La rivoluzione ...
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slavismo
s. m. [der. di slavo]. – 1. Quanto è proprio del mondo slavo, usanza venuta dal mondo slavo. In linguistica, parola o locuzione propria delle lingue slave o di una lingua slava, considerata in sé o in quanto introdotta in un’altra...
babesia
babèṡia (o babeṡièlla) s. f. [lat. scient. Babesia o Babesiella, dal nome dello scopritore, il medico rumeno V. Babeş (1854-1936)]. – Genere di protozoi piroplasmidi, parassiti del sangue dei bovini e degli ovini.