Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] arte, nella sua Institutio oratoria. Moderato e colto, fine giudice di poesie e di stile, pur riconoscendo la grandezza di Seneca è il fautore di un ‘ritorno all’ordine’, al modello ciceroniano. Nella poesia, Valerio Flacco, Silio Italico e Stazio si ...
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Romanzo (scritto nella seconda metà degli anni Trenta del XIV sec.) in prosa di G. Boccaccio. Il titolo voleva significare, secondo l'intenzione dell'autore, non molto esperto di greco, "Fatica d'amore". [...] da Settimello, gli apporti infine di alcune sezioni più congeniali delle prime letture preumanistiche: Ovidio, Virgilio, Seneca, Apuleio, Valerio Massimo. Tutti questi elementi si incontrano e si affollano nelle pagine del Filocolo e concorrono ...
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Nacque, di famiglia spagnola, in Anversa il 17 maggio 1551; laureatosi in giurisprudenza a Salamanca (1574), occupò varî uffici nell'amministrazione spagnola del Brabante, quindi entrò fra i gesuiti in [...] , venendo in fama di uomo dottissimo. Tra le sue opere, oltre i commenti a Claudiano, Solino e alle tragedie di Seneca, scritti in età giovanile, devono segnalarsi i Disquisitionum magicarum libri VI (3 voll., Magonza 1600), manuale, per lungo tempo ...
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PROVIDENTIA
W. Köhler
Personificazione della provvidenza corrispondente alla parola greca πρόνοια, concetto fondamentale dello stoicismo. L'universo - insegna questa scuola greca - è regolato da una [...] in un principio di stato, in un numen degno di devozione.
Non era solo oggetto di meditazioni filosofiche (Cicerone, Seneca) ma, essendo comprensibile a tutti, comparve ben presto sulle monete. In onore del Divus Augustus Pater Tiberio fece coniare ...
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Poeta drammatico francese (La Ferté-Bernard, Maine, 1544 - Le Mans 1590). Avvocato al Parlamento a Parigi, entrò in relazione con i poeti della Pléiade; quindi fu magistrato nel Maine, fino al 1586. Si [...] dall'Ariosto. Continuò la riforma del teatro iniziata da E. Jodelle volgendosi, più che ai modelli greci, a Seneca. Per sentenziosità, originalità di concezione e facilità di versificazione, questo fervente poeta cattolico si pone, specie con Les ...
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Umanista (Bergamo 1360 circa - Milano 1431). Insegnò nello studio di Pavia (1403-1407), a Padova (1407-1421), poi a Milano; nel 1417 partecipò al concilio di Costanza, come segretario del papa Martino [...] di retorica (De compositione, 1420 circa), un manuale di ortografia latina. Commentò tra l'altro le lettere A Lucilio di Seneca e il De officiis di Cicerone; ma soprattutto diede molte cure alle opere retoriche di questo, che fu tra i primi ...
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GIOVANNI dalle Celle
Emilio Santini
Figlio del nobile Guido da Catignano, nacque nel castello di questo nome, presso Volterra, verso il 1310. Fattosi monaco vallombrosano, stette dapprima nel convento [...] trasse il nome col quale è noto. Morì probabilmente nel 1396. Si attribuirono a lui traduzioni da Cicerone e da Seneca, pubblicate da G. Olivieri (Genova 1895); ma probabilmente è sua soltanto quella della Summa de casibus conscientiae di Bartolomeo ...
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NICCOLÒ di Giacomo (o da Bologna)
L. Morozzi
Miniatore attivo a Bologna, figlio di Giacomo di Nascimbene, documentato dal 1353 al 1401, nato probabilmente intorno al 1325 e morto prima del 1404. La più [...] va aggiunto un foglio da un altro volume dei creditori (New York, Straus Coll.; Aeschlimann, 1969, pp. 28-29), opere di Seneca (Venezia, Bibl. Naz. Marciana, lat. XII, 26, del 1395) - il linguaggio del miniatore vira: si avverte un'accentuazione in ...
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Scrittore spagnolo (n. 1376 circa - m. Batres, Madrid, 1460 circa). Partecipò alla vita politica e militare del suo tempo; ritiratosi poi nei suoi possedimenti di Batres, si dedicò alla poesia e alla storia. [...] de Burgos, di tono moralizzante e didattico. Compose inoltre una Floresta de los filósofos, centone di massime tratte da Seneca, Cicerone, Boezio, Brunetto Latini e altri. La sua fama però è legata piuttosto alle opere di carattere storico: Mar ...
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GONZÁLEZ de SALAS, Jusepe Antonio
Eugenio Mele
Erudito spagnolo, nato a Madrid nel 1588, morto nel 1654. Fu il più profondo conoscitore del mondo classico nella Spagna del Seicento: dotto in geografia [...] il Vecchio e in quello delle prime sei Musas del Quevedo, che fu suo intimo amico (1648). Tradusse le Troiane di Seneca (1633), da Marziale, da Giovenale e da Persio; e scrisse molte dissertazioni grammaticali e filologiche. Profuse la sua erudizione ...
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senechiano agg. – Del filosofo e scrittore lat. Lucio Anneo Sèneca (circa 4 a. C
65 d. C.), maestro di Nerone e autore di opere filosofico
-morali (Dialoghi, Lettere a Lucilio, ecc.) e drammatiche (9 tragedie): il pensiero, il moralismo, lo...
senega
sènega s. f. [dall’ingl. senega o seneca, e questo dal nome degli indiani Seneca (della confederazione irochese, ora stanziati in riserve nello stato di New York e nell’Ontario), che l’usavano come medicinale]. – Altro nome della poligala...