ragione
Dal lat. ratio («calcolo», «rapporto»). Termine con cui Cicerone tradusse il greco λόγος e che conserva di quest’ultimo diversi significati, indicando la disposizione intrinseca e ideale di una [...] , con il senso comune e con il linguaggio ordinario, prevale invece in ambito inglese, soprattutto sulla scia del Saggiosull’intellettoumano (➔) (1690) di Locke, in cui pure persistono importanti residui razionalistico-intuizionistici di carattere ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il concetto moderno di coscienza, come spazio interiore di trasparenza, viene costruito [...] centralità del concetto di coscienza, intesa come la “la percezione di ciò che accade nella nostra mente” (Locke, Saggiosull’intellettoumano, 1690). La “cosa che pensa” permane identica nel tempo non in quanto sostanza, ma in quanto coscienza di ...
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filosofia analitica
In senso lato, ogni impostazione metodologica basata su tecniche concettuali che, pur differenziandosi a seconda dei vari campi di applicazione, s’imperniano tutte sull’analisi, concepita [...] come strumento essenziale dell’indagine. In questo senso si può parlare di f. a. a proposito del Saggiosull’intellettoumano lockiano, delle ricerche di Hume, di certe analisi kantiane, herbartiane e husserliane. In senso specifico, l’espressione ...
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essenza
La realtà propria e immutabile delle cose, intesa soprattutto come la forma generale, l’universale natura delle singole cose appartenenti allo stesso genere o specie.
Da Aristotele alla tarda [...] è l’ente, e molte altre del genere che si trovano nella Metafisica di Aristotele sono false (5, 3). Nel Saggiosull’intellettoumano (➔) (1690) Locke sostiene che la filosofia può occuparsi unicamente dell’e. ‘nominale’ e non di quella ‘reale’, che è ...
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Dal gr. μέϑοδος, composto di μετα- («in direzione di», «in cerca di») e ὁδός («via», «cammino»). Da questa etimologia il termine trae il senso generale di ricerca o orientamento di ricerca, e il significato [...] disparati ambiti del sapere, fu il m. di analisi delle idee e dei contenuti mentali esposto da Locke nel Saggiosull’intellettoumano (➔) (1690) a costituire per oltre un secolo il modello di m. filosofico, che assumeva le procedure di ricerca della ...
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tempo
L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo la quale i singoli eventi si susseguono e sono in rapporto l’uno con l’altro (per cui essi avvengono prima, dopo, o durante altri eventi), [...] successione (o durata) delle idee nell’intelletto. L’idea di t. si costruisce proprio sulla base del fluire uniforme delle idee nell’intelletto, e non in connessione con il ‘movimento’ (Saggiosull’intellettoumano, 1690, II, 14, 19). Tanto forte ...
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Coppia di termini, dei quali il primo indica, in senso estremamente generico, ciò che è stato isolato da altre cose con cui si trova in un rapporto qualsiasi, allo scopo di farne uno specifico oggetto [...] . In tal modo vengono composti gli universali, sia che si tratti di idee, sia che si tratti di termini» (Saggiosull’intellettoumano, 1690, II, XI, § 9) (➔). La possibilità di ricavare dai particolari c. mediante un processo di astrazione un’idea ...
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memoria
Facoltà di richiamare alla mente eventi o conoscenze passati che hanno lasciato una traccia ripercorribile, oppure ambito nel quale essi continuano a essere virtualmente presenti. Privilegiando [...] m. è prolungamento e affievolimento della sensazione e il ricordare è «sentire di aver sentito». Locke, nel Saggiosull’intellettoumano (1690), in prospettiva antinnatista lega la m. alla coscienza e all’esperienza, distinguendo la presenza attuale ...
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Dal gr. εμπειρία («esperienza»). In generale, atteggiamento filosofico che pone nell’esperienza la fonte della conoscenza. Tradizionalmente considerato nelle storie della filosofia in opposizione a «innatismo» [...] possibilità del conoscere. Tale istanza critica è esplicitamente dichiarata da Locke in apertura del Saggiosull’intellettoumano (➔) (1689), dove si avverte il lettore che intento dell’autore è quello di procedere con un «semplice metodo descrittivo ...
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È con il Discorso sul metodo (➔) di Descartes (1637) che l’Io entra in filosofia, come fondamento del filosofare.
Cogito ergo sum è «il primo principio della filosofia che cercavo» (Discorso, parte IV) [...] in questo caso non si considera se il medesimo Io si perpetui nella stessa sostanza o in sostanze diverse» (Saggiosull’intellettoumano, II, 27). E Hume: «noi non siamo altro che fasci o collezioni di differenti percezioni che si susseguono con ...
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saggio2
sàggio2 s. m. [lat. tardo exagium «peso, misura», der. di exigĕre nel senso di «pesare, esaminare»; il passaggio al sign. 4 è soprattutto dovuto alla partic. accezione acquistata da essai in Francia (spec. con gli Essais di Montaigne,...
ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti e le loro enunciazioni, e insieme...