Nipote (m. 496) del re Unnerico, salì al trono nel 484, alla morte dello zio. Fautore d'una politica di ravvicinamento ai cattolici, mitigò prima la persecuzione, aprendo poi, nel 494, le chiese cattoliche [...] e richiamando i vescovi. Combatté i Mauri e tentò senza successo di ricuperare la Sicilia. Nonostante l'intolleranza dimostrata nei confronti di Draconzio (v.), G. si rese in generale benemerito della ...
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Figlio (m. Verona 572) di Audoino, salì al trono tra il 560 e il 565. Nel 568 guidò in Italia il suo popolo, abbandonando la Pannonia, dopo aver vinto, con l'aiuto degli Avari, i Gepidi, del cui re Cunimondo [...] sposò la figlia Rosmunda. Attraversata la Venezia Giulia, dopo aver affidato le terre conquistate al nipote Gisulfo, primo duca del Friuli, continuò nella sua avanzata; nell'autunno del 569 s'impadronì ...
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Re di Giordania (n. ‛Ammān 1962). Salì al trono nel febbr. 1999, alla morte del padre Ḥusain ibn Ṭalāl, che lo designò quale suo successore negli ultimi giorni della sua malattia. Forte del sostegno dell'esercito [...] e delle tribù beduine, elementi decisivi per il radicamento della dinastia hashimita nel paese fin dall'epoca del mandato britannico, A. promosse il riavvicinamento della Giordania alla Siria, al Kuwait ...
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Attore drammatico (Londra 1787 - Richmond 1833); salì sul palcoscenico ancora fanciullo, ma si affermò con una magnifica interpretazione dello shakespeariano Shylock nel Merchant of Venice al Drury Lane [...] di Londra (1814). Da allora ha inizio la sua fama di sommo interprete dei drammi shakespeariani: Richard III, Hamlet, Othello, Macbeth, King Lear. In seguito a uno scandalo si recò all'estero e fu applaudito ...
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Figlio (m. 1418) di Radu I, salì al trono nel 1386 e per i suoi vasti possessi, che si estendevano dai Carpazî fino al Mar Nero, fu continuamente in guerra con i Turchi. Partecipò alla crociata di Sigismondo [...] di Lussemburgo che finì col disastro di Nicopoli (1396); dopo la sconfitta dei cristiani la Valacchia vide la propria indipendenza fortemente limitata dagli Ottomani. Solo la sconfitta subita ad Angora ...
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Fondatore (m. 966) della dinastia ducale amalfitana. Salì al potere (958) spodestando il prefetturio Mastalo II; assunto il titolo ducale, si associò al governo il figlio Mansone I. ...
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Figlio naturale (m. 1443) di Tvrtko I, salì al trono nel 1404, dopo aver combattuto contro i seguaci sia di Ladislao d'Angiò sia del re d'Ungheria Sigismondo (di cui poi sposò la nipote). Combatté a lungo [...] contro i Serbi, ma dovette pagare un tributo ai Turchi, dei quali, in effetti, fu vassallo ...
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Figlio (895-940) di Edoardo il Vecchio, salì al trono nel 925. Cercò di estendere i suoi dominî oltre il Tamigi e lo Humber, ma trovò l'opposizione di una potente lega capitanata da Costantino re di Scozia. [...] Con l'aiuto del fratello Edmondo, sconfisse la lega a Brunanburh (937) unificando la maggior parte dell'Inghilterra sotto il suo scettro (si proclamò rex totius Britanniae). Con un'azione politica energica ...
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Figlio (1086-1138) del duca Ladislao Ermanno, salì al trono nel 1102, lottando a lungo contro il fratellastro Zbigniew, che aveva il favore dell'imperatore Enrico V. Riuscito vincitore, mosse poi alla [...] riconquista della Pomerania, che fu cristianizzata. Promulgò uno statuto che regolava l'esercizio del potere sulla base del seniorato, mentre ognuno dei figli otteneva una provincia ereditaria: statuto ...
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sale
s. m. [lat. sal salis «sale» (e anche «mare») e, in senso fig., «arguzia»: voce di origine indoeur., affine al gr. ἅλς ἁλός che ebbe gli stessi sign.]. – 1. In chimica, composto derivante da un acido per sostituzione totale o parziale...