La Venezia d'oltremare nel secondo Duecento
David Jacoby
Per tutto il corso del Duecento, ma soprattutto nella seconda metà del secolo, le strategie e le attività economiche di Venezia oltremare - [...] rispettivamente in cantari di Acri o d'Armenia. Nel 1304 Venezia tardi i procuratori di San Marco giurarono di agire in Matteo il Vecchio steso nel 1310: è pubblicato, a cura di Giovanni Orlandini, in Marco Polo e la sua famiglia, "Archivio Veneto ...
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La stampa
Mario Isnenghi
Due serrate fra guerra e dopoguerra
Quattro quotidiani si contendono i favori del cittadino-lettore ancora alle soglie della Grande guerra: già meno che in passato(1), ma sempre [...] ce ne sono di acri, all’indirizzo ora dal 1946 al 1957.
56. Giovanni Giuriati, Secondo tempo. Lettera aperta a aperta è il nuovo federale.
57. Su D’Annunzio e Venezia cf. gli Atti del ’ (occhiello) Austero rito a San Michele in onore / dei soldati ...
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La pietà laicale
Giuseppina De Sandre Gasparini
Premessa
Don Giuseppe De Luca, nell'ormai lontano 1956, in un primo approccio con la storia di Venezia come città "spirituale", diversa eppure strettamente [...] di Giovanni Natale, che testando ad Acri nel Andrea Dandolo, Chronica per extensum descripta a. 46-1280 d.C., a cura di Ester Pastorello, in R.I. v. anche Rodolfo Gallo, La scuola grande di San Teodoro di Venezia, "Atti dell'Istituto Veneto di ...
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SISTO V
Silvano Giordano
Felice di Peretto nacque venerdì 13 dicembre 1521 a Grottammare, castello del Comitato di Fermo, nella Marca di Ancona, da Piergentile di Giacomo, detto Peretto, e da Mariana [...] giunse a coprire un'area di 160 acri tra le Terme di Diocleziano e la 1585 confermò il cardinale Giovanni Francesco Biandrate di San Giorgio, noto per pontificio da Martino V a Pio IX, Torino 1978 (Storia d'Italia, diretta da G. Galasso, 14), pp. 375 ...
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La dimensione demografica e sociale
David Jacoby
A partire dal tardo secolo XI la presenza veneziana nel Mediterraneo orientale crebbe in modo costante, esprimendosi soprattutto in un aumento della [...] San Marco, e continuarono a commerciare da Tiro con Venezia anche dopo che Giovanni lasciò, come sembra, l'incarico di vicecomes veneziano ad Acri 178-216, passim, sotto i nomi delle città.
29. D. Jacoby, The Venetian Presence in the Latin Empire, pp ...
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Vincenzo Monti, Opere – Introduzione
Carlo Muscetta
I
In una lunga lettera del Monti diciannovenne all’abate Girolamo Ferri, suo maestro di eloquenza a Ferrara, si legge un energico appello che ci lascia [...] Pindo, che d’invidia macri,
disonor del santissimo Elicona,
mordete i cigni con rostri empi ed acri,
come Braschi incinta, «in onore di san Nicolò da Tolentino», patrono delle partorienti scolaro nella traduzione del Don Giovanni di Byron (così come, ...
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Veneziani fuori Venezia
Jadran Ferluga
Seguire le sorti dei Veneziani fuori Venezia, fuori della loro città e provincia, non è compito facile: poche sono le notizie che possediamo, e per di più sparse. [...] San Michele di Cusan nella diocesi di Perpignano, da Giovanni Morosini, più tardi abate del monastero di San Giorgio Maggiore, e da Giovanni di Gerusalemme, Antiochia, Tiro, Acri, e soprattutto di Alessandria d'Egitto. Egli era spesso capitano ...
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COSIMO I de' Medici, duca di Firenze, granduca di Toscana
Elena Fasano Guarini
Nacque a Firenze, il 12 giugno 1519, da Giovanni, detto delle Bande Nere, discendente da un ramo cadetto della famiglia [...] italiano, immeritevole dei giudizi acri formulati su di lui con Campana da Colle, Ugolino Griffoni da San Miniato, il giurista Lelio Torelli da d'altra parte, stavano felicemente concludendosi le trattative per il matrimonio di Francesco con Giovannad ...
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Lo studio dell'antichità classica nell'Ottocento – Introduzione
Piero Treves
Quando, conformemente al modulo sallustiano dei cronisti di Guglielmo il Conquistatore, Dino Compagni delineava l'animo, [...] Giugurtina di Sallustio, ma Giovanni Battista de Rossi, massimo San Giovannino e alla Normale di Pisa. Entrambi sostanzialmente incuriosi dell'hortus conclusus e vittime d suo collega e maestro Francesco Acri, transfuga dal natio Mezzogiorno. ...
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La quarta Crociata
Donald M. Nicol
Le crociate, guerre cristiane contro gli infedeli per la riconquista di Gerusalemme e dei luoghi santi della Cristianità, sono per definizione imprese ispirate [...] città di Acri, del , veniva calcolato in 85.000 marchi d'argento. La flotta sarebbe stata pronta a doge in persona, col gonfalone di San Marco in pugno. La resistenza, dapprima vite dei Dogi di Venezia, a cura di Giovanni Monticolo, in R.I.S.2, XXII ...
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antirom
anti-rom (anti rom), agg. inv. Contrario alla presenza di campi per gli zingari nei centri abitati. ◆ Nel centro di Opera, a mezzogiorno, erano ancora lì a contarsela e contarsi: «Non siamo pochi: facciamoci sentire». I residenti anti-rom...
teutonico
teutònico agg. [dal lat. Teutonĭcus] (pl. m. -ci). – 1. Dell’antica popolazione germanica dei Tèutoni (v. teutone). Per estens., in denominazioni storiche e nell’uso letter., riferito alle popolazioni germaniche di età posteriori...