Il complesso di norme che regola lo svolgimento di un’azione sacrale, le cerimonie di un culto religioso. Suo connotato essenziale è l’imprescindibilità da un ordinamento preesistente alle singole azioni [...] si possono avere manifestazioni soggettive di religiosità, non riti.
Caratteri generali
Etimologicamente il termine r. discende dal sanscr. r̥tà-, che è concetto fondamentale della religione vedica, significando l’ordine cui devono conformarsi sia ...
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Una parola la quale, benché autonoma per il significato, non ha un proprio accento e si appoggia al vocabolo precedente in modo da formare con esso foneticamente (e in alcune lingue anche graficamente) [...] una sola parola, si chiama enclitica; e questo fenomeno ènclisi. È p. es. enclitica la congiunzione sanscr. ca, gr. τε, lat. que "e".
In greco in determinate condizioni si sviluppa per l'affissione dell'enclitica un accento secondario, p. es. ...
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Glottologo danese (Aarhus, Jütland, 1846 - Copenaghen 1896), prof. di slavistica all'univ. di Copenaghen (dal 1888). Il suo scritto più importante è l'articolo Eine Ausnahme der ersten Lautverschiebung, [...] indoeuropee, diventano sonore e quindi occlusive sonore, se si trovano in posizione intervocalica e se l'accento indoeuropeo, ricostruibile dal sanscrito, non cadeva sulla sillaba precedente (cfr. sanscr. bhrāta "fratello", got. brothar e, di contro ...
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ROTACISMO (da rhō, nome della lettera ρ, secondo iotacismo)
Vittore Pisani
È il passaggio a r d'un suono, più comunemente s (attraverso uno stadio z), talora n (albanese: tosco verë "vino", ma ghego [...] latino (compiuto alla fine del sec. IV a. C.) in posizione intervocalica, p. es., Valerius da più antico Valesius, aeris genitivo di aes (sanscr. áyas, gen. áyasas), er-o fut. accanto a es-t; in umbro, anche in fin di parola, p. es. er-om "esse" ma ...
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KṢATRIYA
Mario Vallauri
. Voce sanscrita che significa "membro della casta militare" e si riferisce alla seconda fra le quattro classi od ordini e, posteriormente, caste tradizionali (v. brahmanesimo; [...] VIII d. C. e segg.), sinonimo di kṣatriya. In età molto più recente vantano una presunta origine kṣatriya i Mahratti (sanscr. Mahāraṣṭra) cioè - secondo l'uso moderno e il significato meno esteso di tale vocabolo - quella classe superiore alla quale ...
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. Questo epiteto che significa "lo Svegliato, l'Illuminato" designa comunemente il Buddha storico, ma la dommatica degli stessi testi più antichi (Nikāya) sancisce la credenza ch'egli non fu il solo Buddha. [...] via che conduce alla liberazione dal dolore. Da quel momento egli fu il chiaroveggente, il Tathāgata; sentì di aver raggiunto il nibbāna, sanscr. nirvāṇa (v.). Il Mahavagga (I, 1, 1) racconta che il Buddha rimase sette giorni sotto l'albero di pīpal ...
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Nell’accezione più generica, come del resto nella coscienza comune, è il principio vitale dell’uomo, di cui costituisce la parte immateriale, che è origine e centro del pensiero, del sentimento, della [...] (gr. ψυχή e ϑυμός [cfr. lat. fumus] e πνεῦμα; lat. animus, anima [cfr. gr. ἄνεμος, «vento»] e spiritus; sanscr. asa, ātman [cfr. ted. Atem «alito»]) e della mobilità e con manifestazioni analoghe che vengono sperimentate come caratteristiche della ...
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scevà Nella terminologia della scuola masoretica di Tiberiade, nome (dall’ebraico shĕwā, der. di shaw «niente») di un simbolo grafico ebraico che viene sottoscritto a un grafema consonantico e ha diverse [...] s. (ǝ) è stato postulato per l’indoeuropeo sulla base di casi di corrispondenza tra un ĭ in indoiranico e un’ă nelle altre lingue: per es., sanscr. pĭtar-, gr. πᾰτήρ, lat. păter ecc. Certe alternanze greche, come τί-ϑη-μι/ϑε-τός (cfr. lat. făc-tus ...
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. Le origini. - La vita civile degli Arî insediati nel Pengiab e nell'alta valle del Gange verso il 1000 a. C. si accentra nel villaggio, dove i sacerdoti o brahmani, gelosi custodi del "sapere" (veda), [...] di giaina. Dal sec. II in poi le epigrafi sono sempre più ricche di sanscritismi e compaiono le prime iscrizioni in sanscrito puro. Inoltre i brahmani, i loro dei, i loro sacrifizî sono rammentati sempre più spesso finché, nel sec. V, tre quarti ...
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È il noto metallo prezioso, o nobile, usato nella monetazione, nella fabbricazione di oggetti d'uso, ma soprattutto ornamentali o artistici. Il nome, in quasi tutte le lingue, sembra che si riferisca al [...] nome della luna (o Diana) e col simbolo della luna crescente: così il lat. argentum (gr. ἄργυρος, arm. arcat‛, sanscr. arjunaḥ "bianco, luminoso"; cfr. anche il celt. Argento-(p)ratum "Strasburgo").
Proprietà. - L'argento ha color bianco particolare ...
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sanscrito
sànscrito agg. e s. m. [dal sanscr. saṃskṛta- propr. «perfetto, elaborato (grammaticalmente)», cfr. saṃskāra-, «sistemazione, regola (grammaticale)», comp. di sam- «con» e kar- «fare»]. – Denominazione di una lingua indoaria che...
raddoppiamento
raddoppiaménto s. m. [der. di raddoppiare]. – 1. L’atto, il fatto, e l’effetto del raddoppiare, del raddoppiarsi: r. degli sforzi; r. della posta del gioco; in pochi anni si ha il r. del capitale versato. 2. In elettrotecnica,...