Non tutti i nomi possiedono un aggettivo di relazione, specialmente se – come climax, nelle sue varie accezioni – non sono parte del deposito patrimoniale della lingua italiana, ma prelievi secchi da un’altra [...] lingua con caratteristiche formali (fono ...
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Ma no, povero spesse volte: che cosa ci ha fatto di male? Si tratta di una collocazione tanto comune quanto innocua. Spesso non è soltanto un avverbio; è anche un aggettivo con l’accezione di ‘numeroso, [...] frequente’: «La solitudine, il raccoglimento, ...
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La prima e la seconda frase ammettono tutte le possibilità prospettate. Nella prima, ovviamente, vi è un discrimine temporale (ho segna un livello differente rispetto a avevo/avessi cambiato). Nella seconda, [...] è in campo una scelta di stile. Nella terz ...
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Sciatto uso, caratteristico specialmente del parlato trascurato, questo da cosa è dovuto, con scambio di preposizione, probabilmente perché si attribuisce a dovere, nella richiesta di spiegazione della [...] ragione di un certo fenomeno che si presenta com ...
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Non è una questione di correttezza ma di uso. Entrambe le soluzioni sono contemplate e rese possibili dal fatto che godere è di doppio genere: transitivo, si gode un panorama; verbo intransitivo, si gode [...] di un panorama. Quando godere si usa come sino ...
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Errori di sintassi possono capitare a tutti, giovani e meno giovani. L’errore non ha età. Non c’è errore, però, in questa frase, in cui la consecuzione di modi e tempi verbali è correttissima. Quel “venissi” [...] può essere la prima o la seconda persona ...
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Ci sono aggettivi che non sono graduabili: se qualcosa è orribile è orribile punto e basta, non ci sono attenuazioni che tengano. Lo stesso vale per stupendo, che, tra l'altro, viene impropriamente graduato [...] ricorrendo a più (ma più stupendo di stupen ...
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Bisogna rendersi conto di una cosa: mille tipi di complementi descritti in una tabella lunghissima non corrisponderanno mai perfettamente alla varietà delle sfumature che sono contenute in quelle porzioni [...] di frase atte a modificare, integrandoli, i s ...
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Il trattamento delle maiuscole in italiano, salvo casi stringenti (per esempio: l’inizio di una frase dopo un segno d’interpunzione forte), è piuttosto complesso e non riducibile a formule e regole. È [...] fortemente collegato al non così certo principio ...
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A dieci anni, nelle grammatiche per le scuole, si dà come complemento di pena (ovviamente in dipendenza da un verbo come condannare). Su un altro piano, non confliggente, sta l’analisi logica, che nel [...] sintagma preposizionale a dieci anni individua di ...
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sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] (pres. indic. so 〈sò〉 [radd. sint.;...
saputo
agg. [part. pass. di sapere]. – 1. letter. a. Che sa, che è informato di quanto è avvenuto o avviene: fare s. qualcuno, fargli sapere, informarlo di qualche cosa. b. Che ha esperienza e conoscenza, sia in genere sia in una determinata...
ITALIA
Roberto Almagià
Giovanni Tommasini
Lazzaro Dessy
Vincenzo Longo
Gino Ducci
Giuseppe Santoro
Roberto Tremelloni
Luigi Bernabò-Brea
Luigi Salvatorelli
Mario Torsiello
Aldo Garosci
Arnaldo Bocelli
Giovanni Becatti
Giulio Carlo...