PEYRETTI, Giovanni Battista
Jonathan Salina
PEYRETTI, Giovanni Battista. – Nacque il 18 febbraio 1823 a Castagnole Piemonte, in provincia di Torino, da Giovanni e da Maria Nicola. Ricevette in famiglia, [...] dovessero avvalersi di quello stesso principio logico dinon-contraddizione che andavano poi criticando da un punto di vista speculativo. rivisitazioni specifiche della ripartizione degli ambiti del sapere. Il suo realismo filosofico, ereditato dalla ...
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BALDINOTTI, Cesare
Simonetta Gori Savellini
Nato a Firenze il 12 luglio 1747, monaco dell'Ordine benedettino olivetano, fu abate nel convento fiorentino di S. Miniato al Monte. Nel 1774 venne chiamato [...] filosofia". In effetti il B. sostiene l'utilità di un sapere storico e inizia l'opera De recta... con Milano, saper egli che la sua persona non era forse ben accetta, che però non sarebbe venuto, qualora non fosse prima assicurato del posto". In ...
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BRENNA, Luigi
Ugo Baldini
Nato a Roma il 17 apr. 1737, entrò giovanissimo nel Collegio Romano, ove seguì con tanto profitto le lezioni di storia ecclesiastica di P. Lazzeri da essere scelto per tenere [...] , in quanto rivendicava la necessità di un fondamento teologico-metafisico al sapere, era molto moderata. Documento notevole pp. 208-253) una Lettera... sopra i selvaggi d'America che non arrivano giammai all'uso della ragione.
Come è noto, la vita ...
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materialismo
Stefano De Luca
La materia a fondamento della realtà e del pensiero
Entrato nel linguaggio filosofico nel 17° secolo, il termine materialismo indica qualsiasi concezione che faccia della [...] indicando in queste ultime le uniche suscettibili di matematizzazione e quindi disapere certo.
Ma la filosofia materalistica più Feuerbach, il quale sostiene, in polemica con Hegel, che non è la realtà a essere espressione dell’Idea, bensì sono ...
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intelletto
Stefano De Luca
Insieme delle facoltà mentali che ci permettono di pensare e di giudicare
Se nel linguaggio comune intelletto e ragione sono termini sinonimi, nella storia del pensiero filosofico [...] la più importante facoltà conoscitiva. Esso coglie infatti in modo intuitivo, senza bisogno di dimostrazioni, i principi primi del sapere, come il principio dinon-contraddizione (in virtù del quale è impossibile che una stessa cosa, nello stesso ...
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Münsterberg, Hugo
Lorenzo Dorelli
Psicologo e filosofo tedesco, naturalizzato statunitense, nato a Danzica il 1° giugno 1863 e morto a Cambridge (Massachusssetts) il 16 dicembre 1916. Scrisse un solo [...] non occasionale per le arti e l'estetica, di cui The photoplay costituisce una testimonianza significativa. Privilegiando il cinema di l'opera e il suo fruitore.
Bibliografia
G. Grignaffini, Sapere e teorie del cinema. Il periodo del muto, Bologna ...
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significato Il contenuto espressivo di qualsiasi mezzo di comunicazione (parole o frasi, gesti, segni grafici ecc.).
In linguistica, ciò che si vuol dire pronunciando una frase o una parola, il messaggio [...] , wizzen (che si è sostituito a list) e kunst hanno perduto il riferimento di classe, ed esprimono il primo il sapere «tecnico», il secondo quello «artistico», mentre wisheit non li riassume più e indica la «saggezza» mistico-religiosa.
È però L ...
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scetticismo Genericamente, l’atteggiamento di chi esclude la possibilità di una conoscenza assoluta delle cose e del raggiungimento della verità. In particolare, in filosofia, la dottrina delle diverse [...] Medioevo lo s., almeno come specifica concezione filosofica, non ebbe particolari sviluppi. La ripresa della tematica scettica rappresenta la sospensione del giudizio e il rifiuto di tutto il sapere tradizionale, ma viene poi superato dal cogito e ...
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Fisiologo, psicologo e filosofo (Neckarhau, Mannheim, 1832 - Lipsia 1920). Importante figura di docente e di pensatore, W. ebbe una notevolissima influenza sugli sviluppi della moderna psicologia scientifica. [...] pensiero, per es.) non possono essere colti dall'indagine sperimentale e W. ne tratterà, in un'ottica di evoluzionismo sociale e del sapere filosofico come sistemazione delle conoscenze fornite dalle singole scienze, pervenne a una sorta di idealismo ...
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Aufklärung Nella Germania della seconda metà del Settecento (in tedesco col significato di «delucidazione, chiarimento») il movimento di idee usualmente chiamato Illuminismo. La fortuna del termine è legata [...] dallo stato di minorità per obbedire al motto sapere aude, ossia imparare a servirsi del proprio intelletto senza la guida di altri.
Per a differenza di quanto avvenne in Francia, l’A. non ebbe una vera e propria capitale o centro di diffusione: fiorì ...
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sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] (pres. indic. so 〈sò〉 [radd. sint.;...
saputo
agg. [part. pass. di sapere]. – 1. letter. a. Che sa, che è informato di quanto è avvenuto o avviene: fare s. qualcuno, fargli sapere, informarlo di qualche cosa. b. Che ha esperienza e conoscenza, sia in genere sia in una determinata...