Comunicazione
Raffaele Simone e Lucio D'Amelia
Derivato dal latino communis, "comune a molti o a tutti", il termine comunicazione indica in generale l'attività del comunicare: esso si applica a ogni [...] riconoscere la struttura del messaggio, disapere pressoché in ogni momento 'dove si trovano' nell'enunciato e di risalire con buona approssimazione all'interpretazione appropriata. La decodifica non è però assicurata solamente da meccanismi interni ...
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La regione Veneto, con una superficie di 18.380 km2, quasi cinque milioni di abitanti e sette province (il capoluogo Venezia, Belluno, Treviso, Verona, Vicenza, Padova, Rovigo), costituisce la parte più [...] giungono fino in Grecia. Infine non va dimenticato il veneto (non veneziano) parlato da milioni di persone emigrate tra la fine [saˈvere] «sapere», [spoˈzada], [spoˈzaa] e [spoˈza] «sposata». Principalmente, se non esclusivamente, settentrionale è l ...
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Con il termine arabismi si intende una particolare classe di esotismi, molti dei quali successivamente integratisi nel vocabolario italiano e allineatisi alla morfologia della nostra lingua (➔ adattamento; [...] un ingrediente frequentissimo non solo negli scrittori di viaggio, ma anche nella narrativa esotistica di fine Ottocento e 759.
Cardona, Giorgio R. (1990), I linguaggi del sapere, edizione a cura di C. Bologna, Roma - Bari, Laterza.
Contini, Riccardo ...
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linguaggio
Domenico Russo
La più potente e duttile delle facoltà umane
Facoltà della mente che permette al genere umano di formare, apprendere, usare e cambiare le diverse lingue del mondo, il linguaggio [...] sentire quel suono o vedere quell’immagine e si ha modo di pensare quell’idea. Non è la stessa cosa che percepire direttamente l’idea, ma è certamente un modo pratico e intelligente per sapere più o meno bene che cosa ha in mente una persona che ...
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Filologia
Gianfranco Contini
di Gianfranco Contini
Filologia
sommario: 1. La filologia nella storia della cultura. 2. Critica testuale. □ Bibliografia.
1. La filologia nella storia della cultura
Chi [...] la scelta del codice è tutta una difficoltà, data l'impraticabile attuazione generale di tante edizioni quanti i manoscritti. Il Bédier è primo a sapere che ‛il migliore' non è necessariamente il più antico, giusta il monito che sarà del Pasquali, nè ...
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GHERARDO (Gerardo) da Cremona
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Nacque nel 1114, presumibilmente a Cremona. La data di nascita si ricava dal brano di una breve biografia che sarebbe stata redatta da alcuni suoi socii (colleghi e [...] da G., al quale si è aggiunta anche l'attribuzione di opere originali di cui non vi è traccia nella Vita.
L'attività di G. ha avuto una notevole importanza per la trasmissione del sapere scientifico (teorico e pratico) in età medievale, anche se ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] dire che la vocale finale di corpo poteva sì dileguare (all’interno di frase e di verso, non davanti a pausa), ma era rìdere, ecc. (dalla II alla III); cadĕre > cadére, sapĕre > sapére (dalla III alla II).
I verbi in -io della III sono passati ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] sono uno gatto lupesco
ke a catuno vo dando un esco,
ki non mi dice veritate [«che cerco di adescare ciascuno
per vedere se mente»].
Però saper voglio ove andate,
e voglio sapere onde sete [«siete»]
e di qual parte venite
Il Gatto lupesco è esempio ...
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I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] sapere vo’ di Anna Livia. Beh, conosci Anna Livia? Altro che, conosciamo tutte Anna Livia! Dimmi tutto, e presto presto. Roba da chiodi! Beh, sai quando il messercalzone andò in rovuma e fe’ ciò che fe’? Sì, lo so, e po’ appresso? Lava pulito e non ...
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L’etimologia (gr. etymología, lat. etymologĭa) è lo studio dell’origine delle parole. La sua tradizione risale a più di 2500 anni fa: riflessioni etimologiche si conoscono già dai tempi degli antichi Indiani [...] ottenute durante gli ultimi due secoli non solo contribuiscono al sapere metalinguistico sui ‘destini’ individuali delle parole di molte lingue, ma consentono anche di arrivare alla individuazione di strutture e filiazioni lessicali storiche andando ...
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sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] (pres. indic. so 〈sò〉 [radd. sint.;...
saputo
agg. [part. pass. di sapere]. – 1. letter. a. Che sa, che è informato di quanto è avvenuto o avviene: fare s. qualcuno, fargli sapere, informarlo di qualche cosa. b. Che ha esperienza e conoscenza, sia in genere sia in una determinata...