Gli insediamenti fenici e punici in Africa Settentrionale
Mohamed Hassine Fantar
Introduzione
Numerosi autori greci e latini hanno trattato dei Fenici e delle loro fondazioni in Africa Settentrionale. [...] frequente, il morto veniva deposto in decubito dorsale allungato o in decubito laterale contratto su una banchina, oppure dentro un sarcofago. È attestato l'uso di dipingere di ocra rossa il viso del defunto e di compiere delle offerte alimentari. Il ...
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BUSTO
V. Scrinari
Originariamente la parola bustum (da buro, o uro, cfr. comburo, cui corrisponde τύμβος da τύϕω serviva ad indicare il luogo dove i cadaveri vengono bruciati e sepolti, mentre quella [...] peraltro creato b. veri e proprî fin dall'Antico Regno, erano soliti innestare sul volto delle mummie o sui coperchi dei sarcofagi delle maschere di cera, di legno o di cartapesta raffiguranti il volto del defunto. Lo stesso uso ci è attestato presso ...
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THIASOS (ϑίασος, thiăsua)
P. E. Arias
La parola è usata da Nonno (Dionys., xiv, 105 ss.) in senso mitico per indicare colui che guidò il corteo di satiri che accompagnarono la spedizione di Dioniso in [...] rinvenuti a Roma nel sepolcro dei Calpurnii Pisoni nel 1885, ed ora conservati in grandissima parte a Baltimora; questi sarcofagi, databili fra Adriano ed i primi Severi, raffigurano l'infanzia di Dioniso, le sue nozze con Arianna, le peregrinazioni ...
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ELIADI (῾Ελιάδες)
A. Comotti
Figlie di Helios e dell'oceanina Klimene, oppure di Rhode, figlia di Asopo (Schol., Od., vii, 208), sorelle di Fetonte.
Igino (Fab., 154) le dice figlie dell'oceanina (Merope [...] 232, n. 251. Sardonica: R. E. Raspe, A Descriptive Catalogue of Ancient and Moderm Engraved Gems, Londra 1791, p. 217, n. 3104. Sarcofago di Fetonte: F. Wieseler, in Ann. Inst., xli, 1869, tav. agg. F, p. 130 ss.; K. Purgold, Archàol. Bemerkungen zu ...
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SERAPEO
S. Donadoni
È l'appellativo generico dei templi dedicati al culto di Sarapis (Serapide). Il più illustre, nell'antichità, fu quello di Alessandria, ma sotto questo nome in archeologia egiziana [...] l'età tolemaica, con uno sviluppo totale di 350 m di lunghezza per 3 di larghezza e 5 di altezza. Nelle camere sono i sarcofagi dei tori, blocchi monolitici di circa m 4 × 2,30 × 3,30, di granito o calcare. Sopra l'ipogeo si levava un santuario di ...
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L'archeologia delle pratiche funerarie. Vicino Oriente
Lorenzo Nigro
Le aree, le sepolture, i corredi e i riti
Lo studio delle testimonianze funerarie rappresenta una delle principali fonti di informazioni [...] di tomba ipogea ricorre nell'entroterra nel palazzo di Alalakh IV (1450 a.C.), dove quattro inumati erano contenuti in un sarcofago di legno sotto la stanza 17. Elementi per lo studio delle sepolture ordinarie sono stati invece offerti più a sud ...
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UNGHERIA
J. Gy. Szilágyi
J. Fitz
I. Gyszilágyi
A. Kiss
I. Gy. Szilágyi
T. Szantéleky
J. Gy. Szilágyi
Raccolte archeologiche. - Data la scarsa conoscenza che si ha generalmente nella cultura archeologica [...] Mercurio, un frammento di figura maschile a grandezza naturale). Il museo possiede inoltre una notevole raccolta di stele funerarie e sarcofagi romani, databili fra il I ed il IV sec. d. C., fra i quali compaiono numerosi tipi di monumenti funerarî ...
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L'archeologia delle pratiche funerarie. Mondo egeo
Luigi Caliò
Le aree, le sepolture, i corredi e i riti
Nel Neolitico aceramico e nel Neolitico antico in Egeo, come in Oriente ed in Europa, il defunto [...] e tombe a camera multiple dell'EM III - ET I esistono a Creta a partire dal MT II. L'uso dei sarcofagi di legno riprende nelle diverse necropoli e si diffonde il tipo della "tomba del Guerriero", conosciuto principalmente intorno a Cnosso, ma ...
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LAPIDARIUS
I. Calabi Limentani
Era in Roma soprattutto il tagliatore di pietra per uso edilizio (lapidarius, l. opifex, faber l.); ma con lo stesso nome si designava anche il cavatore (v. anche lapicida), [...] di Trimalcione: Habinnas sevir est, idemque lapidarius, qui videtur monumenta optime facere (Satyr., 65) e una sola iscrizione cristiana su un sarcofago della Dalmazia dell'anno 438 d. C. menzionante un Proiectus, lapidarius, artefice o venditore del ...
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VIMINACIUM
G. Novak
La fortezza e la città romana alla confluenza del fiume Mlava nel Danubio, nella provincia della Moesia Superior, sono vicino all'odierno villaggio Kostolac a N di Požarevac in Serbia [...] la ricostruì. Sono state rinvenute numerose iscrizioni, are, undici teste, busti, frammenti di statue, lastre con rilievi, sarcofagi, mattoni con bolli, basi di statue, lucerne con marche, ceramica, ornamenti ecc. Una serie di lastre sepolcrali sono ...
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sarcofago
sarcòfago s. m. [dal lat. sarcophăgus, e questo dal gr. σαρκοϕάγος, propr. «che mangia, che consuma la carne, carnivoro» (comp. di σάρξ σαρκός «carne» e -ϕάγος «-fago»), in origine agg., riferito a una pietra calcarea che consumava...
libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...