La conservazione e il restauro dei manufatti archeologici
Rossella Colombi
Costantino Meucci
Giovanni Scichilone
Cristina Menegazzi
Giovanna De Palma
Paola Fiorentino
Mario Micheli
Roberto Nardi [...] ciò che era chiaro nel 1781 e ciò che si è visto con la prima endoscopia. Accertato che vi erano ancora nel sarcofago i tre corpi descritti da Daniele con molti dei tessuti, anche se in uno stato di conservazione certamente meno buono e abbastanza ...
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L'archeologia delle pratiche funerarie. Egitto
Sergio Pernigotti
Paola Davoli
Le aree sepolcrali: struttura e organizzazione
di Sergio Pernigotti
Le aree funerarie in Egitto si dispongono in modo [...] il defunto nel suo aspetto di mummia, con solo il volto e la capigliatura a vista. A partire dal Nuovo Regno il sarcofago mutò ancora leggermente: le forme del corpo umano vennero rese in modo più plastico e anche le mani furono realizzate a tutto ...
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MNEMOSYNE (Μνημοσύνη)
L. Guerrini
Personificazione della memoria, e del ricordare in genere, madre delle Muse secondo Esiodo, M. è una divinità antichissima, venerata talvolta sola, più spesso insieme [...] Chigi di Cetinale presso Siena, dove la solennità della figura di M. contrasta con la giovinezza delle Muse, e in un sarcofago con Apollo e le Muse al Louvre. Il nome M. scritto in nero su fondo bianco nel mosaico pavimentale di una tomba di ...
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MORLANES, Gil de, il Vecchio
José F. Rafols
Scultore, nato probabilmente a Saragozza verso il 1445-1450, sebbene da alcuni sia ritenuto nativo della Biscaglia. Lavorò il tabernacolo del Sacramento dell'altare [...] tomba d'alabastro di Rodrigo de Alcaraz nel monastero della Madonna della Pietà; nel 1492 riceveva l'incarico di lavorare il sarcofago di Luis de Beaumont duca di Lerin, ed ebbe forse per aiutante lo scultore fiammingo Pietro de Amberes; dal 1496 al ...
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Vedi PERUGIA dell'anno: 1965 - 1996
PERUGIA (v. vol. VI, p. 84)
S. Stopponi
Le scoperte dell'ultimo trentennio hanno messo in evidenza preesistenze che dilatano i limiti cronologici dell'arco di vita [...] e Volterra).
La Tomba dei Cai Cutu, in uso tra III e I sec. a.C., esemplifica al meglio i cambiamenti: il sarcofago chiude le spoglie del capostipite cui si affiancano le cinquanta urne dei discendenti. La famiglia, come denuncia il gentilizio, è di ...
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BELLEROFONTE (Βελλεροϕιῶν)
G. Cressedi
Eroe del mito greco.
Figlio di Glauco ed Eurimeda o Eurinome. Altri lo riteneva figlio del dio Posidone, allevato da Glauco. Entra in possesso del cavallo alato [...] considerati. - Vaso a fig. rosse di Napoli: Mon. dell'Inst., ix, tav. 52; Furtwängler-Reichhold, 11, pp. 142-155, tav. 81. Sarcofago del museo di Algeri: Mélanges de l'École Française, lii, 1935, p. 143 ss. Sarcof. da Villa Pamphilj, Roma: C. Robert ...
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Poeta e critico nederlandese (Amsterdam 1865 - Noordwijk aan Zee, Olanda Merid., 1937). Amico di W. Kloos, redattore (1885-90) della rivista De nieuwe gids ("La nuova guida"), direttore (1894-1905) con [...] "Terra", 1896; De weg van het licht "La via della luce", 1922; De figuren van de sarcofaag "Le figure del sarcofago", 1930; Het lachende raadsel "Il mistero ridente", 1935), saggista (Inleiding tot Vondel "Introduzione a V.", 1892; Inleiding tot de ...
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TUCHULCHA
Massimo Pallottino
Nella demonologia degli antichi Etruschi il pauroso mostro Tuchulcha (probabilmente tuχul-χa: "il demone") occupa accanto a Charu (Caronte, v.) un posto di primo piano, [...] . Con piedi in forma di artigli e armato di serpenti il demone appare anche in vasi etruschi dipinti e in un sarcofago. In altri vasi etruschi sono rappresentati mostri femminili alati e con teste di uccelli che si ricollegano al tipo di Tuchulcha ...
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GIOVANNI di Balduccio (o Balducci)
V. Ascani
Scultore-architetto pisano attivo in Toscana e in alcune città dell'Italia settentrionale dal 1318 al 1350 circa.L'educazione di G. è da situarsi in primo [...] di G. in Lombardia: l'arca di S. Pietro martire in S. Eustorgio a Milano. L'imponente organismo marmoreo consta di un sarcofago sorretto da pilastri e cariatidi su un piedistallo e sormontato da un tabernacolo cuspidato, ed è decorato da una fitta ...
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Vedi CATACOMBE dell'anno: 1959 - 1994
CATACOMBE
E. Coche de La Ferté
Red.
Red.
1. L'espressione ad catacumbas, in catacumbas indicava una zona tra la seconda e la terza colonna miliare sulla via Appia, [...] A. Bosio, Roma sotterranea, pp. 114, 119-139; G. Wilpert, Pitture delle cat., pp. 452-54, 489, 528, tavv. 173; 225, 2; 255; 257-58; id., Sarcofagi cr., I, p. 81, tav. 64, 9; p. 98, tav. 130, 7; II, p. 299, tav. 232, 13; p. 354 ss., p. 81, tav. 255, 6 ...
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sarcofago
sarcòfago s. m. [dal lat. sarcophăgus, e questo dal gr. σαρκοϕάγος, propr. «che mangia, che consuma la carne, carnivoro» (comp. di σάρξ σαρκός «carne» e -ϕάγος «-fago»), in origine agg., riferito a una pietra calcarea che consumava...
sarco-
[dal gr. σαρκο-, elemento compositivo da σάρξ σαρκός «carne»]. – Primo elemento di parole dotte o di termini scientifici della nomenclatura italiana e latina, derivati dal greco (come sarcocele, sarcofago) o formati modernamente, che...