Scrittore italiano (Vercelli 1847 - ivi 1931); appartiene al gruppo dei cosiddetti scapigliati piemontesi che ebbero il maggiore esponente in G. Faldella. Narratore garbato e assai fine, tra le sue opere [...] si ricordano: Un bel sogno (1871); Noviziato di sposa (1880); Provinciali (1887); Alpinisti ciabattoni (1888), che è l'opera sua più notevole; La marcia di una gente (1889) ...
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Pittore italiano (Milano 1850 - Stresa 1906). Ebbe rapporti con T. Cremona, F. Carcano e altri scapigliati fra cui D. Ranzoni. Dal 1887 si stabilì a Stresa dove ritrasse il paesaggio lombardo, in particolare [...] il Lago Maggiore e le vallate alpine. Nota, fra le sue opere, è Quiete (Roma, Galleria nazionale d'arte moderna) ...
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sansonettiano
agg. Del giornalista Piero Sansonetti.
• C’è un bel sole primaverile e sotto la redazione di «Liberazione» ‒ quotidiano conteso tra la minoranza di scapigliati vendoliani, che hanno dalla [...] loro il direttore e i giornalisti, e la maggioranza del segretario [Paolo] Ferrero ‒ lo stretto marciapiede contiene a fatica una cinquantina di manifestanti. È un sit-in a difesa della linea «aperta» ...
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Poeta, nato a Casal Monferrato il 4 febbraio 1845, morto suicida a Torino il 2 luglio 1905. Studiando legge a Pavia strinse amicizia con molti dei cosiddetti scapigliati, massime con E. Praga e con A. [...] Boito, e con essi mantenne relazioni anche quando si trasferì a Torino, dove, divenuto magistrato, trascorse quasi tutta la sua vita.
Sotto l'austerità dei suoi versi si sente un dolore contenuto e profondo. ...
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LAVEDAN, Henri
Autore drammatico e romanziere francese, nato a Orléans il 9 aprile 1859. Le sue simpatie si volsero al genere gaio, di arguta osservazione sociale. Nacquero così alcune raccolte di dialoghi [...] scapigliati e paradossali (Petites fêes, 1890; Nocturnes, 1895; Leur beau physique, 1897, ecc.), nei quali, sotto i tratti caricaturistici accentuati, egli ha beffeggiato i lati ridicoli dei costumi del suo tempo. Ma il teatro lo attirava. La sua ...
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scapigliatura letteratura Termine tratto dal titolo del romanzo di Cletto Arrighi (pseudonimo anagrammatico dello scrittore Carlo Righetti) La scapigliatura e il 6 febbraio (1861), con cui si designa un [...] sua influenza sui successivi sviluppi della nostra letteratura, sembra più corretto studiare l’opera di ognuno degli scapigliati singolarmente, fuori dei limiti della scuola e del gruppo, inserita nel più vasto ambiente, ricco di fermenti innovatori ...
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Narratori dell'Ottocento e del primo Novecento
Aldo Borlenghi
Nella prima metà dell'Ottocento nasce in Italia, e decade, la passione per il romanzo storico. Romanzi ambientati nel passato, più o meno [...] il quadro si è venuto decisamente spostando e arricchendo. Dossi, legatissimo alla tradizione, in quanto ha più di «locale», degli Scapigliati, protraeva una carriera non più in accordo con i tempi, né con le forme e i caratteri delle prime prove, di ...
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BORGOMAINERIO, Luigi
Luciano Caramel
Nacque a Como il 5 nov. 1834 da Giovanni e Rosa Rainoldi. Nel 1848 fu inviato dal padre a Milano, presso uno zio. Qui seguì i corsi di pittura dell'Accademia di [...] Brera e frequentò Domenico e Gerolamo Induno, il De Albertis, il Bouvier, ma soprattutto, dopo il 1864, gli artisti scapigliati. Fu amico del Ranzoni, del Cremona, del Grandi, di A. Boito, di C. Dossi e del Rovani, di cui illustrò (con G. Gorra) I ...
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letteratura Tendenza letteraria italiana, corrispondente al naturalismo (➔) francese. Il v. nasce nel secondo Ottocento, quando l’aspetto del romanticismo che tendeva alla parola-musica si era ridotto [...] sentimentali, cantasse l’amore e in genere la vita senza ‘idealizzazioni’ né veli. In effetti tale poesia, dopo quella degli scapigliati, non era una novità, anche se parve tale per la vivacità polemica di Guerrini. musica Con il termine v. si ...
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Poeta italiano (Verona 1840 - Castelrotto 1910), figlio di Cesare che, prima di uccidersi, lo raccomandò con una calda lettera ad Aleardo Aleardi. Mentre si laureava in legge a Pisa (1862), scriveva il [...] giorno nella lingua d'ogni giorno. La sua è una via diversa ma parallela a quella contemporanea degli Scapigliati e del Carducci, e preannuncia la poesia crepuscolare e intimista. Scrisse vivaci Impressioni critiche e ricordi autobiografici (pubbl ...
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scapigliare
v. tr. [der. di capegli, plur. poet. e pop. tosc. di capello, col pref. s- (nel sign. 5); cfr. capigliatura] (io scapìglio, ecc.). – 1. Scompigliare i capelli: il vento mi ha tutta scapigliata; per estens.: gli alti giovani fusti...
scapigliata
s. f. e agg. [femm. dell’agg. scapigliato]. – Nome region. di una pianta delle ranuncolacee (Nigella damascena), detta anche fanciullaccia, damigella scapigliata (o semplicem. damigella), utile sia per ornare giardini, sia per...