Lo sport e la fotografia
Pier Francesco Frillici
Le origini della fotografia sportiva
La prima fotografia di genere sportivo è datata 1855: di provenienza ignota, è conservata presso la Royal Library [...] gara. L'irregolarità dell'intervento gli fa perdere la medaglia d'oro che passa all'americano John Hayes, arrivato secondo. Ancora della scarpa sportiva come feticcio. La fotografia identifica i campioni dello sport nelle scarpe che indossano ...
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Allestire oggi
Beppe Finessi
Italo Lupi
Dagli anni Trenta del 20° sec. a oggi, una particolare propensione per i progetti di allestimenti ha contraddistinto la storia dell’architettura italiana. In [...] manifesti.
Umberto Riva (n. 1928), allievo di Scarpa e permeato da quella cultura milanese che si ispira delle Olimpiadi invernali del 2006 (e poi premiato con il Compasso d’oro). Sul reticolo quadrato del centro storico, e poi via via diffuse ...
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FEDELI
Paolo Peretti
Famiglia di organari marchigiani ("oriunda veneziana", secondo quanto scrisse Zeno F., in una lettera del 1880 a P. C. Remondini) variamente presente con diversi rami nelle regioni [...] Annunziata, in cornu Epistulae, 1753 e S. Francesco della Scarpa, 1754), Caramanico (S. Maurizio, 1755), Castello di somiere brevettato da G. W. Trice, guadagnò la medaglia d'oro. Prendendo a costruire numerosi organi, anche grandi, per chiese ...
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Kitsch
AAbraham A. Moles
di Abraham A. Moles
Kitsch
sommario: 1. Definizioni. 2. Kitsch ed estetica sociale. 3. I caratteri oggettivabili del Kitsch. 4. Cenni storici. 5. La comparsa del neo-Kitsch. [...] . Per il fabbricante di scarpe con velleità artistiche, esporre in vetrina la più grande scarpa del mondo - un metro Sears & Roebuk, il Bon Marché, Karstadt. L'epoca d'oro del Kitsch coincide con l'espansione trionfale della società borghese: è ...
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Le arti del Veneto
Giovanna Baldissin Molli
Unità e molteplicità, ricercata bellezza, tecnica scaltrita, materiali differenziati, consapevolezza e autoreferenzialità caratterizzano la storia delle arti [...] felice sistemazione museale allestita dall’architetto veneziano Carlo Scarpa nel terzo quarto del Novecento, che comprende anche Giovanni e Bartolomeo Bon (vera da pozzo della Ca’ d’Oro, opere nella Cappella dei Mascoli in San Marco), Antonino da ...
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Industrial design
Antonio Citterio
Delineare in un breve saggio la varietà di vicende, caratteri e condizione contemporanei del design presenta numerose difficoltà. Prendendo le mosse dall’esperienza [...] Sessanta, tenendo comunque presente che tale periodo d’oro affonda parte delle sue radici teoriche e metodologiche ambiti, o nelle calzature, che hanno rivoluzionato il mondo della scarpa tecnica e non solo.
Industria e designer lavorano dunque da ...
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LONGHI (Lunghi, Longo), Martino, il Vecchio
Gianluigi Lerza
Nacque a Viggiù, presso Varese, nel 1534, secondo lo Stato delle anime della parrocchia di S. Stefano, del 30 ott. 1574 (in Frigerio - Galli), [...] 'ornato del portone, nelle finestre inginocchiate sulla scarpa di mattoni, nelle paraste che fiancheggiano lateralmente le tranne il lato verso via Monte d'Oro, realizzato un anno dopo la sua morte; secondo De Angelis d'Ossat va invece attribuito a F ...
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VOLTA, Alessandro Giuseppe Antonio Anastasio
Lucio Fregonese
– Nacque a Como il 18 febbraio 1745, da Filippo Maria e da Maddalena Inzaghi.
La famiglia Volta apparteneva alla nobiltà locale di Como e [...] e novembre del 1784, in compagnia del collega e amico Antonio Scarpa, viaggiò ancora, questa volta in Austria e negli Stati tedeschi. a tutte le sedute, lo propose per una medaglia d’oro, conferitagli dall’Istituto e integrata entro l’anno da ...
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Testimonianze - Charlot, ovvero Charlie
Francesca Sanvitale
Charlot, ovvero Charlie
Nel febbraio del 1914 faceva il suo ingresso in scena, in due comiche della Keystone, Charlie, ovvero Charlot per [...] incredibile gomitolo dal quale spunterà subito il filo d'oro, straordinariamente semplice, della pantomima, arte che all dei generi non dovrebbe prevedere la danza dei panini, la scarpa bollita e divorata come una prelibatezza, eppure è proprio la ...
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PLANTAGENETI
M. Di Fronzo
Dinastia inglese il cui nome deriva dal soprannome di Goffredo V il Bello, conte d'Angiò (1128-1151) e duca di Normandia (dal 1144), che aveva per emblema un ramo di ginestra [...] fratellastro di Enrico II, rinforzato da sei contrafforti a scarpa e decorato nella cappella da capitelli gotici, nello plantageneto, unico per quei tempi. I guanti con placche d'oro testimoniano l'unzione sulle mani anche per il re (contrariamente ...
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numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...
bottone
bottóne s. m. [dal fr. ant. bouton «germoglio, bocciolo, bottone», der. di bouter «colpire, buttare, germogliare»; v. buttare]. – 1. Dischetto, di varie dimensioni e di materiale diverso (legno, madreperla, metallo, osso, materia plastica,...