Teologo cattolico, filosofo e matematico, nato a Praga il 5 ottobre 1781, morto il 18 dicembre 1848. Ordinato sacerdote, fu dal 1805 professore di filosofia della religione nell'università di Praga. Ben [...] der Religionswissenschaft, voll. 4, Sulzbach 1837). Gli fu rimproverato di seguire nelle sue lezioni il catechismo di Schelling; tuttavia, protetto dall'arcivescovo, il Bolzano poté conservare la cattedra per quindici anni, finché nel 1820 venne ...
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Filosofo e filologo, nato a Bar-le-Duc nel 1876; studiò alla Sorbona con Victor Brochard, di cui (e di Émile Boutroux) avvertì profondamente l'influsso. Addottoratosi con le due tesi La théorie des incorporées [...] all'università di Bordeaux (1912-19), donde passò a insegnare storia della filosofia all'università di Parigi. Studioso di Schelling (Parigi 1912) e della filosofia medievale (La philosophie au Moyen Âge, Parigi 1937) e autore di una celebrata ...
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Aumann, Robert John
Aumann, Robert John – Matematico israeliano (n. Francoforte 1930). Nel 1938 emigrò con la famiglia ebrea negli Stati Uniti, dove proseguì gli studi. Nel corso del suo dottorato al [...] l'università di Gerusalemme. Nel 2005 è stato insignito del premio Nobel per l'economia (in condivisione con Thomas Schelling) per i suoi studi sulla cooperazione e il conflitto realizzati attraverso la teoria dei giochi. I suoi principali contributi ...
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MELEGARI, Dora (Dorette Marie)
Roberta Fossati
– Figlia di Luigi Amedeo e di Marie Caroline Mandrot, nacque a Losanna il 27 giugno 1849.
La sua formazione avvenne in un ambiente familiare impregnato [...] (il padre, cattolico, era amico del pastore protestante A. Vinet e del filosofo Ch. Sécrétan, discepolo di Fr.W.J. Schelling, sostenitore del primato dell’etica e di un solidarismo sociale orientato in senso cristiano).
La M. visse buona parte della ...
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Rosenzweig, Franz
Filosofo tedesco (Kassel 1886- Francoforte sul Meno 1929). Di famiglia ebrea, conseguì il dottorato in filosofia nel 1912, con una tesi che venne però pubblicata solo alcuni anni dopo [...] fin dalle prime pagine dell’opera è inequivocabile: la centralità dei temi della morte e del tempo, e il riferimento a Schelling, Kierkegaard, Schopenhauer e Nietzsche pongono La stella della redenzione fra le prime opere in cui si delinea la svolta ...
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Filosofia
La coscienza che l’io ha di sé stesso. Il termine ha trovato la più larga utilizzazione nel linguaggio idealistico, a partire da Kant in cui l’a. è la coscienza che ha di sé l’io puro quale condizione [...] alla realtà; così, in Fichte l’a. è la stessa creatività dell’io che si realizza ponendo il non io e superandolo incessantemente; in Schelling è l’«atto uno e assoluto» che ingloba tanto l’io quanto tutto quello che ha con lui relazione; in Hegel l’a ...
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Filosofo, nato a Lipsia il 16 agosto 1802, morto ivi il 30 settembre 1896. Insegnò matematica all'università di Lipsia dal 1826 al 1840, poi filosofia dal 1840 al 1896, assertore della scuola herbartiana, [...] le formule matematiche, svolse e insegnò una filosofia matematica in un tempo in cui trionfavano l'idealismo di Fichte Schelling, Hegel, mentre Kant sembrava da molti trascurato e l'innovazione di Herbart pochi intendevano, anche per l'oscurità della ...
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Indologo e studioso del fenomeno religioso (Dessau 1823 - Oxford 1900), figlio di Wilhelm. Fondò la cosiddetta scuola di mitologia comparata, sulle basi della comparazione linguistica. Le sue idee determinarono [...] -1892).
Vita
Studiò a Lipsia, si perfezionò nella linguistica indoeuropea comparata a Berlino (dove, oltre a Bopp, seguì anche Schelling) e a Parigi (dove sentì le lezioni di E. Burnouf).
Opere e pensiero
Per M. i miti sono espressioni spontanee ...
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La produzione filosofica dopo il 1945 ha senza dubbio risentito fortemente della seconda guerra mondiale, del trauma che essa aveva rappresentato nella vita delle nazioni soprattutto europee. La sua conclusione [...] convergano uomo e natura, sfruttandone le possibilità profonde. Bloch, che J. Habermas nel 1960 ha definito ein marxistischen Schelling, afferma che "il marxismo, come ha scoperto nell'uomo lavoratore il soggetto della storia, così è verosimile che ...
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Kierkegaard, Soren Aabye
Kierkegaard, Søren Aabye
Filosofo e teologo danese (Copenhagen 1813 - ivi 1855).
Le vicende biografiche
Solo apparentemente la biografia di K., certo piuttosto scarna, ha un [...] viaggi a Berlino, in partic. di quello del 1841-42, in cui egli ebbe modo di assistere alle lezioni di Schelling. Vero fondatore dell’esistenzialismo, K. ha insomma incarnato nella sua persona il principio secondo cui «l’esistenza precede l’essenza ...
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schellinghiano
〈šelin-〉 agg. – Relativo al filosofo ted. Friedrich Wilhelm Joseph Schelling (1775-1854), e al suo pensiero: la filosofia sch.; la concezione sch. della natura; anche come sost., seguace delle dottrine filosofiche di Schelling.
neospinozismo
neospinożismo s. m. [comp. di neo- e spinozismo]. – Nella storia della filosofia, termine usato talvolta per designare quell’indirizzo dell’idealismo postkantiano, rappresentato principalmente da F. W. J. Schelling (1775-1854),...