Fiducia
Antonio Mutti
Premessa
La nozione di fiducia occupa un posto tutt'altro che secondario nel pensiero politico e sociale occidentale. Le teorie contrattualistiche del XVII e XVIII secolo considerano [...] , pp. 35-42.
Sartre, J.-P., L'être et le néant, Paris 1943 (tr. it.: L'essere e il nulla, Milano 1965).
Schelling, T. C., Arms and influence, New Haven, Conn., 1966 (tr. it.: La diplomazia della violenza, Bologna 1968).
Shklar, J. N., Ordinary vices ...
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Spazi dell’ascolto e nuova estetica fenomenologica
Silvia Vizzardelli
È stata una consuetudine, per lungo tempo, tentare di definire l’essenza della musica rispondendo a domande come queste: cos’è la [...] materiale. Il suono è la voce dell’intimità dei corpi, ed è questa introversione del mondo fisico che offre a Schelling, come in seguito a Hegel, lo spunto per passare da una filosofia della natura a una filosofia della musica. La profondità ...
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ALIOTTA, Antonio
Sergio Belardinelli
Nacque a Palermo il 18 genn. 1881 da Gaetano e da Antonina Latona. Nella città natale seguì gli studi classici e si iscrisse al primo anno di filosofia, fondando [...] La creazione nell'arte e nella natura, Piacenza 1905, che risente dell'intuizionismo del Bergson e dell'idealismo dello Schelling). Sull'evoluzionismo pubblicò negli anni 1907-1908 alcuni articoli nella rivista Cultura filosofica del De Sarlo: L'idea ...
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EMO CAPODILISTA, Andrea
Maria Virginia Geremia
Nacque a Battaglia (Padova) il 14 ott. 1901 da Angelo, di nobile famiglia veneziana, e da Emilia dei baroni Barracco, discendente da una altrettanto nobile [...] poi ad una rimeditazione di tematiche idealistiche, sia nella formulazione hegeliana, sia in forme che sembrano ricondursi all'ultimo Schelling e allo studio di Plotino e del neoplatonismo. Il pensiero dell'E., inoltre, si presenta, anche se esposto ...
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Sapegno, Natalino
Achille Tartaro
, Critico e storico letterario, nato ad Aosta nel 1901; ordinario di letteratura italiana (dal 1936) nelle università di Palermo e poi (1937) di Roma; socio nazionale [...] in nome di una problematica più concreta e comprensiva (già intravista dalla maggiore critica romantica, da Hegel e Schelling al De Sanctis), particolare importanza rivestono per il S. gli apporti della nuova filologia italiana (Parodi, Barbi) e ...
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vita
La condizione di ciò che vive, cioè degli organismi dotati di una forma specifica, di una costituzione chimica determinata, capaci di conservare, ed eventualmente reintegrare, la propria forma e [...] ragion pratica (➔) e alla Critica del giudizio (➔). Notevole rilievo assumono, in questo contesto, le teorizzazioni di Goethe, Schelling e Hegel; quest’ultimo, in partic., proponendosi di superare sia la posizione intellettualistica, che assume la v ...
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Poeta tedesco (Düsseldorf 1797 - Parigi 1856). Di famiglia borghese ebrea, si formò in un ambiente aperto alle istanze di rinnovamento conseguenti alla Rivoluzione francese e alla cultura illuministica. [...] lungo saggio Zur Geschichte der Religion und Philosophie in Deutschland (1834), esposizione del pensiero tedesco da Lutero a Schelling, con intenti demitizzanti (va anche ricordato l'impietoso opuscolo Ludwig Börne, del 1840). Intanto, sin dal 1828 H ...
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Diritto
Per g. si intende il provvedimento, adottato generalmente dal capo dello Stato, di estinzione della pena a favore di un determinato soggetto. A differenza dell’amnistia e dell’indulto (Amnistia [...] precipuamente svolto dalla filosofia tedesca del romanticismo (J.C.F. Schiller, J.J. Winckelmann, F.W.J. Schelling). Volendo reagire a una concezione della bellezza troppo oggettivisticamente determinata da canoni formali (nei quali tornava sempre ...
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Nato nel villaggio di Rammenau (Lusazia sup.) il 19 maggio 1752, primo di otto figli, da Cristiano, tessitore di nastri, fu tolto a nove anni all'affettuosa amicizia paterna e all'altera severità materna [...] a Berlino (1799), dove continuarono a maturarsi e moltiplicarsi le opposizioni a F.: da Jacobi a Reinhold, da Kant a Schelling, dai filosofi popolari ai romantici è tutto un rompere le relazioni personali con F., tutto un opporsi, spesso violento, al ...
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IDEA
Guido Calogero
. Il termine di ιδέα passò nel linguaggio filosofico già nell'età presocratica, quando, p. es., venne usato da Democrito per significare, in conformità del suo senso originario, [...] contatto col reale non ebbero più bisogno, per esistere, di tale realistica integrazione: di qui l'idealismo trascendentale dello Schelling, e quello assoluto del Hegel, a cui l'idea apparve come categoria suprema del tutto, sintesi ultima della ...
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schellinghiano
〈šelin-〉 agg. – Relativo al filosofo ted. Friedrich Wilhelm Joseph Schelling (1775-1854), e al suo pensiero: la filosofia sch.; la concezione sch. della natura; anche come sost., seguace delle dottrine filosofiche di Schelling.
neospinozismo
neospinożismo s. m. [comp. di neo- e spinozismo]. – Nella storia della filosofia, termine usato talvolta per designare quell’indirizzo dell’idealismo postkantiano, rappresentato principalmente da F. W. J. Schelling (1775-1854),...