Patriota messicano (Valladolid, oggi Morelia, 1765 - San Cristóbal de Ecatepec 1815). Meticcio di umilissimi natali, ordinato sacerdote in età già avanzata (1797), nell'ott. 1810 ricevette da M. Hidalgo [...] e anarchia che il movimento per l'indipendenza aveva avuto sotto la guida di Hidalgo, decretò l'abolizione della schiavitù, del tributo che gravava sugli indios e delle distinzioni in caste e propugnò la divisione della grande proprietà terriera ...
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WELLES, Gideon
Uomo politico americano, nato il 1° luglio 1802 a Glastonbury (Conn.), morto a Hartford (Conn.) l'11 febbraio 1878. Studiò alla Norwich University, Vt. Nel gennaio 1826 assunse la direzione [...] varie cariche e fu anche candidato democratico al Congresso. Abbandonò il partito democratico per la questione della schiavitù e passò al partito repubblicano. Nel 1856 fondò l'organo repubblicano Hartford Evening Press e fu candidato repubblicano ...
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Vedi Sao Tome e Principe dell'anno: 2012 - 2013 - 2014 - 2015 - 2016
São Tomé e Príncipe
Sao Tome e Príncipe è costituito da due piccole isole nel Golfo di Guinea, dal Quindicesimo secolo popolate da [...] l’arcipelago è stato, nel secolo scorso, il più grande esportatore al mondo. Nonostante i portoghesi avessero abolito la schiavitù nel 1876, i proprietari terrieri mantennero la manodopera africana in un regime di lavoro forzato sino al 1975, anno ...
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FONSECA, Manuel Deodoro da
Carlos Magalhães de Azeredo
Generale e uomo politico brasiliano, nato ad Alagoas il 5 agosto 1827, morto a Rio de Janeiro il 23 agosto 1892. Vicepresidente della provincia [...] alla testa di un movimento di ribellione contro le autorità costituite. La crisi economica determinata dall'abolizione della schiavitù (13 maggio 1888) favoriva gli agitatori: i repubblicani dal canto loro profittavano, nella stampa e nel parlamento ...
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Generale e uomo politico peruviano (Tarapacá 1797 - Tiviliche, Arica, 1867); popolarissimo e assertore della legalità, dominò la scena politica del suo paese nei decennî successivi alla liberazione. Partigiano [...] , e, entrato trionfalmente a Lima, si proclamò dittatore. Rieletto presidente nel 1858, attuò varie riforme (abolizione della schiavitù, dei privilegi ecclesiastici e militari, della pena di morte per delitti politici), promulgò nel 1860 una nuova ...
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Stato dell’America Centrale, formato dall’isola omonima e dalle Grenadine meridionali; di origine vulcanica, appartiene alle Piccole Antille. Il clima è di tipo subequatoriale, con precipitazioni abbondanti [...] indigeni) e proseguita fino al 1807, accompagnò l’espansione della coltura della canna da zucchero. L’abolizione della schiavitù (1834) fu seguita dallo sviluppo, accanto alle grandi piantagioni, della piccola proprietà contadina e il cacao, la noce ...
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(ted. Teutoburger Wald; localmente Osning) Rilievo di forma allungata, che dalle sorgenti della Lippe si estende verso nord-ovest fino a Rheine sull’Ems, costituendo un vallo che separa la pianura di [...] , durante una marcia e ridotti allo stremo, Varo e gli ufficiali superiori si suicidarono, i soldati furono uccisi o ridotti in schiavitù. I Germani non sfruttarono l’occasione che così si offriva loro di liberare il loro paese, e i Romani ripresero ...
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Coates, Ta-Nehisi. – Giornalista e scrittore statunitense (n. Baltimora 1975). Collaboratore di testate giornalistiche quali il Washington City Paper, Time, The New York Times Magazine e The Washington [...] (2008; trad. it. 2018), The case for reparations (2014; trad. it. Un conto ancora aperto. Quanto valgono duecentocinquant'anni di schiavitù?, 2016), Between the world and me: notes on the first 150 years in America (2015; trad. it. 2015), We were ...
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Fu uno dei più vigorosi assertori dell'espansionismo continentale e del nazionalismo unionista, nella prima metà dell'Ottocento, e degl'interessi dei nuovi stati della valle del Mississippi. Figlio di [...] degli stati. Il problema politico del mantenimento dell'Unione dominò completamente in lui il problema teorico del mantenimento della schiavitù, e più che altro egli si batté per impedire qualunque concessione al secessionismo o a dottrine, come la ...
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L'Ottocento: biologia. L'antropologia fisica
Renato G. Mazzolini
L'antropologia fisica
È difficile concepire una dissonanza maggiore tra quanto affermò il farmacista e naturalista Julien-Joseph Virey [...] , in due successive edizioni, rispettivamente del 1825 e del 1836. Il suo poligenismo, tuttavia, non lo portava a giustificare né la schiavitù dei neri ‒ "uno stato d'abiezione in cui noi li abbiamo ridotti" ‒ né il disprezzo e la tirannide con cui i ...
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schiavitu
schiavitù s. f. [der. di schiavo, sul modello di servitù]. – L’essere schiavo; condizione di schiavo: ridurre in s., e riduzione in s. (anche, in diritto penale, come delitto commesso da chi riduca una persona in schiavitù o in una...
ciber-schiavitu
ciber-schiavitù s. f. inv. Condizione di schiavitù causata dalla dipendenza dal computer. ◆ viene data la possibilità di «sognare» una vita normale con un programma di computer impiantato nel cervello. Una ciber-schiavitù conosciuta...