Umanista e giureconsulto napoletano (Napoli 1480 - ivi 1551); prof. di diritto civile a Napoli, fu presidente dell'Accademia Pontaniana. L'adesione alle dottrine religiose di J. de Valdés e B. Ochino gli valse (1543) la destituzione da consigliere del Sacro regio consiglio e il bando. È noto un suo poema, De principiis rerum (1546), d'imitazione lucreziana per quanto rivolto contro la dottrina atomistica, ...
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. La famiglia Capece, detta in origine Cacapice, originaria di Sorrento, si trasferì in Napoli ai tempi di Manfredi. Fu perseguitata da Carlo I d'Angiò, sicché quelli dei suoi componenti che riuscirono [...] anche (dal 1584) un particolare "Monte", detto dei Capece, per dotare le figliuole femmine e soccorrere i maschi Morì a Napoli nel 1545 Anche nel sec. XVI vissero il poeta latino Scipione C. (v.) e Porzia C., moglie dell'altro poeta Bernardino Rota, ...
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CAPECE, Antonio
Salvatore Fodale
È ignota la data della nascita. La famiglia, di origine sorrentina, sedeva a Napoli tra i nobili del seggio di Nido. Giurista, fu nominato da Ferdinando il Cattolico, [...] l'opera e che aveva auspicato la stampa di tutti gli scritti lasciati dal Capece. La Repetitio ebbe poi una seconda edizione nel 1569. Nel 1541, a cura del figlio Scipione, fu pubblicata a Venezia la prima edizione delle Decisiones novae Sacri Regii ...
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DAL POZZO (de Puteo, Aputeo, de Puzzo, Apuzzo), Paride
Ennio Cortese
Alla buona fama ch'ebbe il D. nel Cinquecento fanno riscontro apprezzabili biografie sei o settecentesche, ma un vuoto pressoché [...] Regia Camera (Martucci, p. 79); la lapide di un pronipote Scipione morto nel 1584 ricorda. con fierezza ch'egli avrebbe seguito le furon viste nella prima metà del '500 da Antonio Capece probabilmente nei fogli di guardia d'un manoscritto dei Tres ...
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