Figlio (1274-1319) di Erik V, succedette nel 1286 al padre. Fece prigioniero l'arcivescovo di Lund, Jens Grand, attirando su di sé la scomunica di Bonifacio VIII, cui però nel 1303 si sottomise. Mirò a [...] ristabilire l'impero baltico di Valdemaro II, conquistò Rostock (1312) e divenne signore di Lubecca e delle terre a nord dell'Elba. Intervenuto anche nelle discordie interne fra il re Birger e il duca ...
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S'intendono comunemente con tal nome le guerre combattute dai popoli europei contro i musulmani dal sec. XI al XIV, con l'intento di liberare il Santo Sepolcro, sotto la bandiera della croce e la direzione [...] II venne stabilendo i principî fondamentali della crociata: il giuramento di partire fu considerato come inviolabile, sotto pena di scomunica; la Chiesa assunse l'impegno di proteggere le famiglie e i beni dei crociati; vennero rimesse a questi le ...
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Ecclesiastico francese (m. 1331). Arcidiacono di Chartres, creato cardinale dallo zio Clemente V (1305), fu legato alla spedizione di Ferrara. Per ordine del papa, pubblicò la scomunica e la crociata contro [...] i Veneziani e, confederatosi con Bolognesi, Lombardi e Fiorentini, li vinse presso Francolino (Ferrara). Poi si volse a comporre i tumulti della Marca di Ancona, di Spoleto, di Marittima e di Campagna. ...
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Successore (m. Roma 942) di Leone VII (939). Durante il suo pontificato, Roma fu sotto il dominio di Alberico. Minacciò due volte (942) Francia e Borgogna di scomunica se non avessero riconosciuto come [...] re Luigi IV ...
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Figlio (m. Montenero 1327) di Angelo T. e di una Frescobaldi; vescovo di Arezzo (1312), poi (1323) ne divenne signore. Bellicoso, partigiano dei ghibellini, fu (1324) colpito da scomunica. ...
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Prelato e scrittore (Tourves 1772 - Tolosa 1851), nipote e consigliere ecclesiastico del ministro Portalis, vicario capitolare di Parigi (dopo il 1807); accusato di aver divulgato la bolla di scomunica [...] di Pio VII contro Napoleone, fu imprigionato (1811-14); fu poi vescovo di Baiona (1817), arcivescovo di Tolosa (1830), cardinale (1850). Redasse e inviò a Roma (1832) una dettagliata censura delle idee ...
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Figlio (Innsbruck 1427 - ivi 1496) del duca Federico IV d'Austria, governò dal 1446. Volle riaffermare i suoi diritti dominicali sul vescovato di Bressanone e di Trento e incorse nella scomunica di Pio [...] II. Abdicò a favore di Massimiliano d'Asburgo (1490) ...
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Scrittore e filosofo ebreo (Oporto 1585 - Amsterdam 1640); figlio di ebrei convertiti, tornò al giudaismo, ma la sua aspra lotta contro il rabbinismo (Exame das tradições phariseas, 1624) gli attirò la [...] scomunica. Dopo una breve sottomissione fu ancora scomunicato. Animo irrequieto, il suo Exemplar humanae vitae (pubbl. postumo, 1687) spiega come il tormento del suo spirito lo trascinasse al suicidio. ...
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Di nome Ildebrando (Sovana fra il 1013 e il 1024 - Salerno 1085), fu una delle personalità più innovative del Medioevo, protagonista di un'azione ecclesiologica e politica articolata e complessa. Eletto [...] costoro si opposero con le armi, Enrico IV li batté più volte, né desistette dalla lotta quando fu colpito di nuovo dalla scomunica lanciatagli da G. e da un concilio a Roma (1080). Enrico allora piombò in Italia, ove trovò alleati anche fra gli ...
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Romano (m. il 1º marzo 492), forse della gens Anicia, cui apparterrà Gregorio I, successe a Simplicio il 13 marzo 483. Contrario ad Acacio, patriarca di Costantinopoli, fautore del monofisismo, lo colpì [...] di scomunica, mettendosi in conflitto aperto con l'imperatore Zenone. Festa, 1 marzo. ...
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scomunica
scomùnica s. f. [der. di scomunicare]. – 1. Nella Chiesa cattolica, pena canonica medicinale o censura ecclesiastica che esclude il fedele dalla comunità ecclesiale; chi ne è colpito non può prendere parte come ministro alla celebrazione...