WARMONDO (Veremondo o Varmondo)
Gino Borghezio
Venerato tradizionalmente con il titolo di beato, appare quale vescovo di Ivrea già nel 969, avendo partecipato al sinodo provinciale tenuto a Milano dall'arcivescovo [...] e il marchese Arduino, desideroso di rialzare la scaduta autorità marchionale, il vescovo W. lanciava per due volte la scomunica contro Arduino, appellandosi poi a Gregorio V (circa il 998) e denunciando nella Epistola regibus regnorumque principibus ...
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Figlia di Bertoldo, duca di Merano, gran signore bavarese e margravio d'Istria, andò sposa, nel 1196, a Filippo Augusto, re di Francia, che aveva ripudiato da tre anni la sua prima moglie, Ingeburge, sorella [...] divorzio, dichiarò nullo il secondo matrimonio; ma il re non volle separarsi da Agnese, neanche sotto la minaccia della scomunica e dell'interdetto. Soltanto dopo la pronunzia dell'interdetto e di fronte all'agitazione dilagante nel regno, nel 1198 ...
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Cardinale francese, nato nel 1556 da calvinisti normanni, morto nel 1618 a Parigi. Di vivissimo e precoce ingegno, abiurato il protestantesimo, fu nominato lettore d'Enrico III. Ordinato sacerdote, si [...] Enrico IV nella religione cattolica. Ebbe varie missioni diplomatiche; inviato a Roma, riuscì col D'Ossat a far togliere la scomunica lanciata su Enrico IV dal papa Sisto V (1594-1595). In seguito, trattò la questione del ristabilimento dei gesuiti ...
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ATANASIO, santo
Paolo Bertolini
Figlio del duca di Napoli, Sergio I, e d'una nobildonna, Drusa, A. nacque nell'832 da una delle più ragguardevoli famiglie partenopee del suo tempo. Destinato alla vita [...] di accettare la situazione, abbandonò la sua città, dopo aver apposto i sigilli al tesoro della Chiesa napoletana, comminando la scomunica a chi avesse osato toccarlo senza la sua autorizzazione, e si ritirò con una parte del clero nell'isoletta di S ...
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ABBARBAGLIATI, Giovanni
Raoul Manselli
Nato negli ultimi anni del Duecento da Dietaiuti, di nobile famiglia di Borgo S. Sepolcro, entrato tra i camaldolesi, è testimoniato a Pisa come monaco del monastero [...] tra Ludovico il Bavaro e Giovanni XXII l'A., in Pisa ghibellina; fu costretto ad aderire all'antipapa (Niccolò V), incorrendo nella scomunica, da cui fu assolto solo il 13 febbr. 1330, dopo il ritorno dell'imperatore in Germania. Nel 1343, sorta l ...
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Umanista e politico (n. presso Przemyśl 1513 - m. 1566), di origine ucraina, ma di cultura polacca. Ordinato sacerdote nel 1541, si schierò con la piccola nobiltà contro i privilegi dell'aristocrazia (Fidelis [...] dei sacerdoti, sostenendo la tesi della Chiesa ortodossa e contraendo egli stesso matrimonio (1551). Colpito da scomunica, trovò protezione nella solidarietà della classe nobiliare. Avvicinatosi al nunzio pontificio B. Bongiovanni, si oppose alle ...
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Nell’uso della Chiesa cattolica, si dice a. sacramentale l’atto con cui il confessore, in nome di Gesù Cristo e della Chiesa, rimette al penitente i peccati da lui dichiarati. Essa si concreta nella formula: [...] , ma che non sono indispensabili. Il rituale prevede una formula speciale extrasacramentale per l’a. dalle pene ecclesiastiche (scomunica, sospensione a divinis, interdetto). L’a. generale è prevista a precise condizioni quando non sia possibile la ...
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Nacque probabilmente in Roma tra l'810 e l'820 e vi morì verso l'878. Stretto parente di Arsenio, vescovo di Orte, personaggio eminente nella corte di Leone IV e Nicolò I, ebbe ottima educazione e fu uno [...] 8, per ragioni a noi sconosciute, lasciò Roma, rimanendo contumace a tutti gli ordini del papa e alle gravissime pene inflittegli (scomunica nell'850, anatema e deposizione nell'853). Il fatto che s'inducesse a sostenere l'indegna parte d'un effimero ...
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Cesaropapismo
Gilbert Dagron
Il termine caesaro-papia comparve per la prima volta nel manuale di teologia protestante di Justus Henning Böhmer (1674-1749), per caratterizzare l'atteggiamento di un sovrano [...] l'assurdità delle accuse, si spiega piuttosto alla luce del timore di un colpo di mano su Roma. Prima e dopo la scomunica Federico II moltiplicò gli appelli all'antica nobiltà della città di Roma (gli Orsini, i Poli, i Frangipane, i Malabranca) e ai ...
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BONACOLSI, Filippo
Ingeborg Walter
Figlio di Pinamonte signore di Mantova, nacque verso la metà del sec. XIII. Entrato nell'Ordine dei frati minori, con tutta probabilità nel convento della sua città [...] temporali, inclusi la città e il castello di Trento, al B. che dal canto suo s'impegnò a ottenere la revoca della scomunica pendente sui duchi.
Morto il 12 nov. 1303 a Brescia il vescovo di Mantova Filippo di Casaloldo, Benedetto XI nominò al suo ...
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scomunica
scomùnica s. f. [der. di scomunicare]. – 1. Nella Chiesa cattolica, pena canonica medicinale o censura ecclesiastica che esclude il fedele dalla comunità ecclesiale; chi ne è colpito non può prendere parte come ministro alla celebrazione...