Materiale costituito essenzialmente da derivati del silicio, caratterizzato in genere da fragilità e trasparenza (proprietà che in alcuni tipi di v. possono anche mancare), di larghissimo impiego in molteplici [...] L’uso di chiudere con il v. le finestre, già noto ai Romani, si conservò a Costantinopoli. Frequentissimo l’uso di tazze di v. laser, usato per rendere amorfo il materiale (fase di scrittura), ha una potenza più alta di quella necessaria a fondere ...
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Scienza dell’uomo, considerato sia come soggetto o individuo, sia in aggregati, comunità, situazioni.
A. fisica
Ramo delle scienze biologiche che studia l’umanità dal punto di vista naturalistico, cioè [...] da C. Darwin. Nel 1900 G. Sergi, il fondatore della scuola romana di a. fisica, secondo la moda del suo tempo di classificare l’ con l’enfatizzazione posta sull’aspetto soggettivo della scrittura dell’antropologo, equiparata all’opera inventiva del ...
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Terza lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
La sua forma deriva dal gamma dell’alfabeto greco occidentale (calcidese) che fu modello di quello romano. Qui inizialmente la C rappresentò sia la velare [...] c dura una c dolce, affricata palatoalveolare ‹č›, rappresentata nella scrittura con la semplice c davanti a e e i, con il digramma c, ma indipendente: fin da prima della fine dell’unità romana, le due consonanti s e c hanno dato origine a un ...
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Ventunesima lettera dell’alfabeto latino. linguistica Fino almeno al 16° sec. ha avuto una storia comune con la lettera U, di cui costituiva una variante di scrittura, e fino al 19° sec. ha conservato [...] suono in i), mentre la pronuncia u si conservò in altri dialetti greci. Da uno di questi, il dialetto di Cuma, i Romani trassero la lettera V del loro alfabeto, con il valore di u. Ma nella grafia si aggiunse presto alla forma normale della lettera ...
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Teatro
Ferdinando Taviani
Raimondo Guarino
Mirella Schino
Nicola Savarese
Raimondo Guarino
Franco Ruffini
(XXXIII, p. 353; App. II, ii, p. 948; III, ii, p. 902; IV, iii, p. 583; V, v, p. 480)
Parte [...] il termine realizzazione, per non cadere nell'illusione che la scrittura sia per loro un ripiego, o la forma dell'utopia. spettacolo in Europa e in Asia risalgono all'antichità greco-romana e si sono evoluti, seguendo fasi alterne, fino alle ...
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Il greco χορός, propriamente designante la danza o l'insieme dei danzanti e poi il canto da cui le danze erano accompagnate, significò in qualche caso anche il luogo dove le danze stesse avvenivano. Parallelamente, [...] tra questi popoli e gli Ebrei, dei quali ultimi alcuni passi della Scrittura documentano il senso e l'abito corale: nell'Esodo (XV, 20- di un'arte ormai accademizzante (nelle cui manifestazioni romane il coro teatrale rinuncia a taluni dei suoi ...
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Lavoro
Jean Fourastié
Gino Giugni
di Jean Fourastié e Gino Giugni
LAVORO
Lavoro di Jean Fourastié
sommario: 1. Introduzione generale. a) Il ‛fatto' del lavoro è millenario, il termine ‛lavoro' è recente. [...] come Lotmar e Sinzheimer. Il primo, che era un romanista, seguì una metodologia storico-dogmatica. Il secondo, uno tra quello dell'interesse del cantante lirico all'esecuzione della scrittura) ma negato nelle altre ipotesi, tale restrizione appare ...
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Le forme dello scambio e i sistemi premonetali e monetali
Carmen Martinelli
Renata Cantilena
Lorenza-Ilia Manfredi
Maria Cristina Molinari
Daniele Castrizio
Richard Hodges
Maria Giovanna Stasolla
Fabrizio [...] di registrazioni amministrative si perde anche l'uso della scrittura. La tradizione antica ha messo in relazione la distruzione all'80%. Nel corso del II sec. a.C. la moneta romana si impose in Italia e in Sicilia, mentre in altre aree provinciali ...
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Le culture non occidentali
Marco Bussagli
Premessa
Qualsiasi riflessione sul corpo umano nell'arte non potrebbe in alcun modo considerarsi completa se non si estendesse lo sguardo anche alle civiltà [...] presenza di figure che appartengono alla cultura figurativa romana, come i genietti alati e le vittorie. È oltre a 300 gusci di tartaruga adibiti alla medesima funzione. La scrittura ideografica è concepita in modo tale che ogni pittogramma esprima l ...
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visigotico
viṡigòtico agg. (pl. m. -ci). – Dei Visigoti, uno dei due gruppi (l’altro è costituito dagli Ostrogoti) in cui si divise l’antica popolazione germanico-orientale dei Goti, stanziato in età romana nel Ponto e di qui penetrato, tra...
s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci prendessero...