Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] dalle nazioni neolatine, ma anche dalle germaniche (la cui scrittura ‘gotica’ è una varietà calligrafica più che un alfabeto e fu di fondamentale importanza come ponte tra la cultura greco-araba e l’Occidente.
Il 12° sec. nel suo insieme rappresenta ...
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Disciplina storica che studia le testimonianze scritte del passato, di qualsiasi tipo ed epoca, e i contesti socioculturali del loro uso, ricostruisce la storia delle forme grafiche, le decodifica, le [...] , raccoglieva in un repertorio le notizie dei più antichi libri in scrittura latina fino all’anno 800 (Codices latini antiquiores, 12 vol., grafico del mondo mediterraneo prima della conquista araba), nasce un’altra tipologia scrittoria, adottata ...
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Semiti Gruppo linguistico del Vicino Oriente che in origine occupava la regione compresa fra i monti Tauro e Antitauro a nord, l’altopiano iranico a est, l’Oceano Indiano a sud, il Mar Rosso e il Mediterraneo [...] storica sono inizialmente quelle urbanizzate, che conoscono la scrittura. Dal 3° millennio a.C. sono origine seminomade, attestatesi lungo tutto l’arco superiore del deserto siro-arabo e in Mesopotamia, fondano verso l’inizio del 1° millennio ...
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lìngue mòrte Lingue che o non sono più usate da nessun parlante (come, per es., il gotico), o, pur essendo adoperate da persone che se ne appropriano attraverso lo studio (come il latino), non sono parlate [...] 'islamizzazione della Persia, la varietà allora contemporanea della lingua persiana (per la quale venne adottata una scrittura a base araba) venne sentita come diversa dal medio-persiano del periodo preislamico (il pahlavico): quest'ultimo continuò a ...
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ta‛līq Calligrafia araba in uso tra il 12° e il 13° sec. in Persia. Si trasformò verso la fine del 14° sec. nella scrittura corsiva detta nasta‛līq (naskhī + ta‛līq). Dalla Persia si diffuse in India e [...] in Turchia ...
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sukū’n Termine («riposo, pausa») che nella grammatica araba indica mancanza di vocale dopo una consonante interna di parola, e anche il segno che nella scrittura indica questa mancanza. ...
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PIANIFICAZIONE LINGUISTICA
Gaetano Berruto
Per p.l. s'intende l'insieme degli interventi compiuti da stati o istituzioni al fine di modificare uno o più aspetti della situazione linguistica in un paese [...] in Israele, ed è generalmente noto agli Israeliani di lingua madre yiddish o araba, ecc.
Altri paesi ove si sono attuati nel 20° secolo rilevanti riduzione del numero dei logogrammi della scrittura cinese (lo standard di alfabetizzazione prevede ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Lingua, letteratura e scienza da Dante a Calvino
Andrea Battistini
Il sapere integrato del Medioevo
Ai tempi di Dante Alighieri, una vera distinzione tra le «due culture» non si poneva perché la stessa [...] le suggestioni degli aggettivi, accostati alla terminologia della medicina araba. E ancora alla scienza medica egli ricorre nell’epicedio essere molto sensibile al valore anche estetico della scrittura. A volgerlo verso la letteratura, anche quando ...
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La civilta islamica: condizioni materiali e intellettuali. Criptologia e criptoanalisi
Mohamad Mrayati
Criptologia e criptoanalisi
La criptologia è una disciplina cui afferiscono tre branche principali: [...] Baghdad, a Damasco, ad Aleppo e al Cairo.
5) La proliferazione di 'letture' e 'scritture' nel mondo islamico e la loro associazione con la cultura araba, il Corano e le scienze coraniche furono ugualmente tra i fattori importanti nel progresso della ...
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Medioevo: la scienza siriaca. Le scienze del linguaggio
Riccardo Contini
Le scienze del linguaggio
La grammatica
Gli inizi
Come per altre tradizioni linguistiche, l'origine, nella cultura siriaca, [...] della sua grammatica erano collocati sulla stessa riga di scrittura dei segni consonantici: risultati inaccettabili per il senso di travaso culturale dal greco in siriaco e da questo in arabo messa in cantiere nella Baghdad abbaside. Non è un caso che ...
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arabo
àrabo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Arăbus]. – 1. Dell’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; relativo o appartenente agli Arabi, denominazione che designa in senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia e più comunem. tutti gli...
arabico
aràbico agg. e s. m. [dal lat. Arabĭcus, gr. ᾿Αραβικός] (pl. m. -ci). – 1. agg. Dell’Arabia, proveniente dall’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; nell’uso viene spesso sostituito da arabo (lingua araba, numeri arabi, ecc.), ma è...