L’italiano parlato a Torino condivide, con differenze diafasiche (➔ variazione diafasica), diastratiche (➔ variazione diastratica) e di frequenza d’uso, i principali tratti regionali delle varietà settentrionali. [...] «fede», o termini come cicles «gomma da masticare», toretto «fontana pubblica torinese, a forma di testa di toro», vestimenta «completo (abito manifestarsi in forme regionali, particolarmente nella scrittura popolare e con differenze sociali destinate ...
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DALLE LASTE (Delle Laste), Natale
Paolo Preto
Nato a Marostica (Vicenza) il 30 marzo 1707 da Pietro e Margherita Tisocco, entrò in seminario a soli undici anni e conseguì a ventidue la laurea in teologia. [...] superiori a trattenerlo come docente di umanità. Facilità e politezza di scrittura in prosa e in versi, in italiano e in latino, lasciò la scuola privata di Venezia per assumere la carica pubblica di revisore dei libri "quanto a cose di religione" e ...
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Con slogan si intende una «formula sintetica, espressiva e facile da ricordarsi, usata a fini pubblicitari o di propaganda» (GRADIT). La veste straniera del termine (inglese, dove, però, significa «grido [...] secolo.
A oggi suo campo d’applicazione privilegiato è la pubblicità (➔ pubblicità e lingua): quando sposa la musica si fa jingle e (Desideri 1998; ➔ graffiti); cede in parte alla scrittura la sua valenza ritmica ma conserva il reimpiego dei calchi ...
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Per rivolgersi alle persone per chiamarle, o per richiamare la loro attenzione nella conversazione, o per prendere il turno dopo che loro lo hanno tenuto, le lingue usano varie modalità: nomi ➔ appellativi, [...] cfr. Pietrini 2008) e talvolta quella tra presentatore e pubblico televisivo (si pensi alla trasmissione Mi manda Lubrano di fiction televisive (Alinei 2002) e in alcuni particolari ambiti di scrittura (ad es., nel fumetto Diabolik, in un dialogo tra ...
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ANGIOLINI, Francesco
Egidio Papa
Nacque a Piacenza il 19 maggio 1750 (1730 scrivono erroneamente vari autori, probabilmente per un iniziale errore tipografico) da un'antica famiglia di origine eugubina [...] , Edipo e Antigone, e il Ciclope, dramma satirico di Euripide, pubblicati a Roma nel 1782 insieme con un saggio di sue poesie in si dette principalmente all'insegnamento della Sacra Scrittura, della filosofia, della matematica e soprattutto della ...
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alfabetizzazione
La scrittura alfabetica è già attestata a metà del 2° millennio a.C. (alfabeto ugaritico, poi alfabeto protocananaico), e fu diffusa dai fenici (a partire dal sec. 11° a.C.) nel Mediterraneo, [...] ), sia della quantità di prodotti scritti. Un aumento di scritte esposte alla pubblica lettura si ebbe con l’istituzione della democrazia ateniese. A Roma un più ampio uso della scrittura rispetto all’epoca arcaica si deve ammettere già tra il 5° e ...
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Spesso assai dissimili nell’aspetto grafico dalle minuscole (come per ‹a/A›; ‹b/B›; ‹g/G›; ‹r/R›, ecc.), le lettere maiuscole (➔ maiuscola) possono essere impiegate per mettere in evidenza una singola [...] così come degli eletti e dei nominati alla Funzione Pubblica (Presidente, Onorevole, Ministro, Consigliere, ecc.) e è in regresso, soprattutto per via del crescente abbandono della scrittura a mano a favore di quella via computer (dove la maiuscola ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] nazioni neolatine, ma anche dalle germaniche (la cui scrittura ‘gotica’ è una varietà calligrafica più che un con l’inizio della crisi della scuola e dell’amministrazione pubblica, il processo di frantumazione si accelerò. Unico fattore unificante ...
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Disciplina storica che studia le testimonianze scritte del passato, di qualsiasi tipo ed epoca, e i contesti socioculturali del loro uso, ricostruisce la storia delle forme grafiche, le decodifica, le [...] di tratti di complemento alla fine delle aste discendenti. La forte diffusione sociale della scrittura e l’estesa produzione documentaria privata e pubblica concorrono a produrre fra 2° e 3° sec. la formazione, nell’Africa settentrionale occidentale ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Lingua, letteratura e scienza da Dante a Calvino
Andrea Battistini
Il sapere integrato del Medioevo
Ai tempi di Dante Alighieri, una vera distinzione tra le «due culture» non si poneva perché la stessa [...] di essere molto sensibile al valore anche estetico della scrittura. A volgerlo verso la letteratura, anche quando faceva scienza sempre più arduo e iniziatico della scienza. Nell’opinione pubblica si propagano vere e proprie mode derivate da scoperte ...
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scrittura
s. f. [lat. scriptūra, der. di scriptus, part. pass. di scribĕre «scrivere»]. – 1. Rappresentazione visiva, mediante segni grafici convenzionali, delle espressioni linguistiche: apprendere l’uso della scrittura. 2. a. L’insieme dei...
libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...