Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] del XIII secolo e guadagna spazio nel corso del secolo successivo. Verso la metà del Trecento compaiono anche le prime scritturepubbliche in volgare.
La produzione in volgare del Veneto è la più ricca della penisola dopo quella toscana, e fiorisce ...
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Il Settecento fu un secolo decisivo per le sorti della lingua italiana, investita dalle grandi innovazioni culturali del periodo, che mettono in moto il processo destinato a modernizzarne le strutture, [...] queste pagine che si fanno strada modalità più moderne di scrittura, determinate da esigenze di rapidità ed economia, oltre che comincia a delinearsi nei generi più comunicativi, rivolti a un pubblico più ampio. Uno di questi è la commedia, dove si ...
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Per lingua delle cancellerie o cancelleresca può intendersi, in senso stretto, quella della corrispondenza ufficiale delle cancellerie tardomedioevali e rinascimentali e, in senso lato, quella di statuti, [...] statuti. Tali documenti possono essere considerati in sé, indipendentemente dalla stesura in latino o in volgare, scritturepubbliche intrinsecamente legate all’organizzazione della società comunale. Si tratta infatti di raccolte più o meno organiche ...
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La predicazione è stata lo strumento di comunicazione di massa che più a lungo e capillarmente ha operato in Europa e in Italia, importante sia come veicolo di conoscenza religiosa e orientamento morale, [...] , a metà Trecento, precisa che la «scienza della divina scrittura» non deve essere appresa da tutti allo stesso modo e alto. In realtà, non sono prediche, ma discorsi pubblici. La predica domenicale dei parroci non sembra invece linguisticamente in ...
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A rigore, la lingua letteraria è definita e distinta da quella non letteraria soltanto dal fatto di essere scritta (anche se è esistita ed esiste una letteratura solo orale) e dalle finalità estetiche, [...] che avrebbe fatto la lingua ufficiale di istituzioni pubbliche nazionali che non esistevano e non sarebbero esistite , la lingua letteraria segue una norma che altri domini della scrittura hanno già abbandonato. Del resto, è inevitabile. La lingua ...
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Le parole crociate (o parole incrociate o cruciverba, nome maschile invariabile) sono il gioco enigmistico che prevede una griglia di caselle bianche e nere, in parte numerate, a cui si riferisce un elenco [...] solutore e anzi al lettore generico: dopo la pubblicazione dei primissimi esempi (negli Stati Uniti come in sémiotiques, Paris, Seuil, 1970, pp. 285-306; trad. it. La scrittura cruciverbista, in Del senso, Milano, Bompiani, 1974, pp. 299-320). ...
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Le iscrizioni e le lapidi rientrano nelle «scritture d’apparato» (Petrucci 1986) e si distinguono, tanto per il diverso supporto materiale (la pietra o il bronzo), quanto sul piano linguistico e testuale, [...] e accettati. Di norma, infatti, è l’autorità pubblica che dispone o concede la collocazione di una lapide e Claudio (a cura di) (1997), “Visibile parlare”. Le scritture esposte nei volgari italiani dal Medioevo al Rinascimento, Napoli, ESI.
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I notai rivestono un ruolo centrale nelle fasi iniziali della storia linguistica dell’italiano. Alla loro penna si devono infatti molti dei primi documenti in volgare, a partire dal Placito capuano del [...] più frequentemente occasione di usare la scrittura, e la lingua della scrittura, nella cultura giuridica e nell’ compito furono persino allestiti strumenti nuovi: nel 1580 fu pubblicata, per es., la traduzione italiana della Summa rolandina, ...
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Alessandro Manzoni ha esercitato, soprattutto con I promessi sposi, un influsso evidente sulla lingua italiana, letteraria e non letteraria. Questo influsso trova le sue ragioni prima di tutto nella sinergia [...] alla perfetta realizzazione linguistica e stilistica della scrittura narrativa e alla coesione il più possibile Editrice, pp. 237-251.
Atzori, Enrica (2009), La comunicazione pubblica del Comune di Milano. Analisi linguistica (1859-1890), Milano, ...
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donna
L’ipotesi che la d. fosse la figura cardine delle attività produttive e commerciali che gravitavano attorno ai primi insediamenti neolitici è stata stimolata dagli studi di J.J. Bachofen (1856), [...] quella egizia, le prime a dotarsi di sistemi di scrittura e a essere caratterizzate dalla comparsa di figure femminili una cultura di base. La d. greca, esclusa dalla vita pubblica, rimase giuridicamente soggetta all’autorità del padre e del marito ...
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scrittura
s. f. [lat. scriptūra, der. di scriptus, part. pass. di scribĕre «scrivere»]. – 1. Rappresentazione visiva, mediante segni grafici convenzionali, delle espressioni linguistiche: apprendere l’uso della scrittura. 2. a. L’insieme dei...
libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...