. Sono parallelepipedi o prismi quadrangolari di metallo fuso, ordinariamente lega di piombo, antimonio e stagno. All'estremità superiore recano in rilievo le figurazioni delle lettere dell'alfabeto, i [...] primi caratteri usati per la stampa in Italia, incisi e fusi sulle forme della scrittura umanistica; le odierne derivazioni del carattere latino sono innumerevoli. Romani: i caratteri che si riallacciano in certo modo ai latini, agli elzeviriani, ai ...
Leggi Tutto
Nome, penetrato nel mondo greco-romano, di una divinità femminile fenicia, che è menzionata anche nell'Antico Testamento e che, in forma più o meno modificata, è attestata in tutto il mondo semitico come [...] iscrizioni fenicie compare in sola scrittura consonantica (secondo la norma di quella scrittura), è assicurata dalla trascrizione greca età assai tarda e risentono del sincretismo dell'età greco-romana, il quale tende a porre in rilievo i caratteri ...
Leggi Tutto
Compositore di musica, nato ad Arezzo il 5 agosto 1623, morto a Firenze il 14 ottobre 1669. Il C. cantò giovanissimo al Duomo e alla Pieve, dove rimase fino a quando (giugno 1637), entrò nei minori conventuali [...] esercizio di cantore, su composizioni sacre di scuola romana, e per l'istruzione contrappuntistica, che il maestro assai di frequente il coro e lo tratta con una scrittura trasparente pur nella massima pienezza, in contrappunto spesso imitativo). Qui ...
Leggi Tutto
Scrittore greco, nato, secondo la tradizione più attendibile, a Messene: incerto però è se si tratti della Messene di Sicilia o di quella del Peloponneso. Se è vera, e non partecipe del carattere romanzesco [...] tutta la sua fama, è la ‛Ιερὰ ἀναγραϕή ("Sacra scrittura", nel senso di "descrizione delle cose sacre": Sacra scriptio D'altra parte, l'evemerismo penetrò abbastanza presto nella cultura romana, grazie a Ennio, che tradusse la Sacra historia ( ...
Leggi Tutto
ODOACRE
Giovanni Battista Picotti
. La storia di questo barbaro, che primo ebbe in Italia titolo regio, è assai oscura per la scarsezza, il carattere frammentario, le contraddizioni delle fonti. Nato [...] stabilite in Italia: i due documenti dell'età sua, una scrittura presentata nel 483 a un sinodo romano e una donazione fatta di O. nulla più che un potere di fatto, oppressivo ai Romani e ai cattolici. Il quadro, che le fonti dell'età gotica fanno ...
Leggi Tutto
NABATEI (gr. Ναβαταῖοι; lat. Nabateni)
Giorgio Levi Della Vida
Popolazione e stato di origine araba, con centro nella città di Petra a SE. del Mar Morto, che negli ultimi tre secoli a. C. e nel primo [...] è da porsi tra la metà del sec. II a. C. e l'occupazione romana della Siria nel 65 a. C.; la prima menzione di un sovrano nabateo, Areta v. alfabeto, II, p. 377; arabi: Scrittura). Caratteristici sono inoltre i loro monumenti sepolcrali scavati nella ...
Leggi Tutto
È fra i più antichi scrittori di lingua siriaca e il più importante fra essi. Nacque a Nisibi, sentinella avanzata dell'impero romano nella Siria orientale, fra il 306 e il 307; suo padre, sacerdote idolatrico, [...] in minor parte in prosa, principalmente i commenti alla Scrittura; la maggior parte invece è in forma metrica (prosa latina, elegante ma poco fedele). I testi scoperti dopo l'ed. romana sono in J. S. Overbeck, S. Ephraemi Syri,... aliorumque opera ...
Leggi Tutto
GABRIELI, Andrea
Luigi Ronga
Musicista, di antica famiglia patrizia, nato a Venezia nel 1510, ivi morto nel 1586. Fu detto "da Canareggio" dal sestiere omonimo in cui probabilmente si trovava la casa [...] del contemporaneo Palestrina faceva sfolgorare nella diversa atmosfera della polifonia romana; infatti nel libro di Messe (4) a 6 modi ecclesiastici e che nella regolare e costante scrittura a quattro parti conservano un'estrema semplicità di ...
Leggi Tutto
Ferdinando I di Castiglia e di León-Asturie (27 dicembre 1065), morendo, lasciò gli stati divisi tra i suoi 5 figli: al primogenito, Sancio II, toccò la Castiglia; ad Alfonso, León; a Garcia, la Galizia; [...] È in rapporto con quest'influenza, l'introduzione della riforma cluniacense (1080) e l'adozione della liturgia romana. La scrittura detta francese fu anche essa accolta proprio allora nella Castiglia al posto di quella visigotica. Ma notevole rimase ...
Leggi Tutto
MEROE (meroitico: m‛ḍ‛w; egiziano: mrw(t); gr. Μερόη; lat. Merŏe)
Enrico Cerulli
Antica città della Nubia, sul Nilo a sud della confluenza con l'Astaboras (Atbarā). I geografi antichi, dal nome di questa [...] dal Cailliaud a Nāqah, attestano i contatti con l'arte romana dell'alto impero.
Le iscrizioni in lingua meroitica sono diverso da quello dei geroglifici egizî) o in una scrittura alfabetica solo recentemente decifrata dal Griffith. L'alfabeto ...
Leggi Tutto
visigotico
viṡigòtico agg. (pl. m. -ci). – Dei Visigoti, uno dei due gruppi (l’altro è costituito dagli Ostrogoti) in cui si divise l’antica popolazione germanico-orientale dei Goti, stanziato in età romana nel Ponto e di qui penetrato, tra...
s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci prendessero...