È la tendenza (da alcuni considerata connaturale all'uomo) ad attribuire figura umana specialmente agli oggetti della credenza religiosa.
Tale tendenza incomincia a manifestarsi nelle forme elementari [...] religioni, l'antropomorfismo si sviluppò scarsamente: cosi nella romana, fatto che è in relazione anche con il più 'eco anche in Dante (Parad., IV, 43-45).
Per questo la Scrittura condiscende
a vostra facultade, e piedi e mano
attribuisce a Dio, e ...
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. Questo termine (da apostolo) indica genericamente appartenenza o derivazione dagli apostoli; ma, secondo l'uso e la nozione propria del linguaggio ecclesiastico, è precisamente una delle note essenziali [...] Chiesa di Gesù Cristo: poiché dalla testimonianza concorde della Scrittura e dei Padri si ha che l'unica Chiesa Chiesa, e non trovandosi in nessun'altra che nella chiesa romana, riesce una nota o un contrassegno infallibile della verità di questa ...
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Principe di Moldavia e storico, nato il 26 ottobre 1674, morto il 21 agosto 1723 in Russia. Figlio di Costantino C. principe di Moldavia dal 1683 al 1693, diede sin da giovane brillanti prove d'ingegno [...] Hronicul vechimii Romano-Moldo-Vlahilor (Cronaca dell'antichità romana-moldo-valacca), che, cominciando dai tempi preistorici del secolo. Fu anche musicista e inventò un sistema di scrittura musicale ancor oggi in uso in Turchia.
Le opere del ...
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- È la quarta lettera dell'alfabeto romano, donde proviene il suo nome (di in italiano, de in quasi tutte le altre lingue europee; in latino esso sonava de) e la sua forma in tutte le scritture derivate [...] 4000; ΔM, MΔ o Mδ = 4 miriadi (40.000). Nella numerazione romana D = 500, e rappresenta la metà dell'antico simbolo ??? = 1000. . Più tardi, la lettera D fu specialmente usata nella scrittura per gli strumenti. Nei paesi tedeschi e anglosassoni il re ...
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1. Uomo politico romano del sec. I a. C., nato a Cadice nella Spagna. Combatté durante la guerra sertoriana contro il grande condottiero, al quale Cadice fu ostile, e si guadagnò così il favore di Pompeo, [...] 60), sicché con loro Cesare corrispondeva per mezzo di una scrittura convenzionale (Gellio, XVII, 9) e a guerra civile In età giovanile conseguì con il padre e con lo zio la cittadinanza romana in grazia di Pompeo nel 72 a. C. Tuttavia, scoppiata la ...
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S. Girolamo (Chron ad a. Abr. 2343 327 d. C.; De vir. ill., 79, cfr. 80; Ep. LXX, 5), informa che all'epoca di Diocleziano il pagano Arnobio, dopo aver tenuto cattedra di retorica a Sicca Veneria (Africa [...] : così egli ignora quasi completamente la Scrittura, ripudia nei termini più recisi tutto l Geschichte der römischen Litteratur, III, 3ª edizione, Monaco 1922, p. 407 segg.; E. Buonaiuti, Il cristianesimo nell'Africa Romana, Bari 1928, pagine 278-284. ...
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MARTINI, Carlo Maria
Giovanni Maria Vian
Cardinale arcivescovo di Milano, nato a Torino il 15 febbraio 1927. Entrato (1944) nella Compagnia di Gesù, vi compì gli studi di filosofia nello studentato [...] Graece et Latine di A. Merk.
Nel 1966 si laureò in Sacra Scrittura al Biblico con una tesi, diretta da S. Lyonnet, su Il problema (1986-93); è membro di numerose congregazioni della Curia romana. I suoi programmi pastorali per la diocesi di Milano ...
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MAGNI, Luigi
Francesco Bolzoni
Regista cinematografico, nato a Roma il 21 marzo 1928. Affascinato dalle consuetudini e dagli umori antichi della sua città, M. ha ricavato da tale denso repertorio municipale [...] attraggono possono essere la contemporanea (Faustina, 1968, storia di una romana di pelle nera) o la classica (Scipione detto anche l' amara che affiora in capricci o fantasie storiche di agile scrittura, ha poco d'inquietante; la città non è il ...
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Scrittore peruviano, nato a Lima il 19 febbraio 1939. Laureato in giurisprudenza e in lettere all'Universitad Nacional de San Marcos, nel 1964 si trasferisce a Parigi dove consegue il dottorato in lettere [...] sillón Voltaire, composto dai due romanzi Vida exagerada de Martín Romaña (1981) e El hombre que hablaba de Octavia de Cádiz un felice strumento di analisi della letteratura e della scrittura: gli stessi pregi che caratterizzano anche il romanzo più ...
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MACHIAVELLI, Niccolò
Giorgio Inglese
– Nacque a Firenze il 3 maggio 1469, nel "popolo" di S. Trinita. Era figlio di Bernardo di Niccolò di Buoninsegna, dottore in legge di modesta condizione economica, [...] M., universalmente nota con il titolo che gli applicò la stampa romana di A. Blado (Il principe, 1532), è invece fissata entro Arch. stor. italiano, CLV (1997), pp. 649‑678; Cultura e scrittura di M. Atti del Convegno, Firenze‑Pisa,¼ 1997, Roma 1998 ( ...
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visigotico
viṡigòtico agg. (pl. m. -ci). – Dei Visigoti, uno dei due gruppi (l’altro è costituito dagli Ostrogoti) in cui si divise l’antica popolazione germanico-orientale dei Goti, stanziato in età romana nel Ponto e di qui penetrato, tra...
s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci prendessero...