Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] di Rieti e di Amatrice fino a Tivoli e ai Castelli Romani (Frascati con i Castelli ‘tuscolani’, Genzano e Lanuvio la la verità, come spesso accade, sta nel mezzo).
I tipi di scrittura non letteraria più diffusi oggi in una vasta area intorno a Roma ...
Leggi Tutto
Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] avviene quasi sempre, con Roma, si accetterà la pronunzia fiorentina e romana (per es. néve, fórno, mòdo, ecc.)
II. Questa pronunzia , con il massimo di unificazione e standardizzazione nella scrittura e nella morfologia e con il minimo di uniformità ...
Leggi Tutto
In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] politica) con gli idiomi locali e con i tentativi di scrittura dei semicolti, formalmente non sono delle novità: di nuovo a cura di A. Ferrari & A.-M. De Cesare, «Acta Romanica Basiliensia» 18, n. speciale, pp. 155-202.
Raffaelli, Alberto (2010), ...
Leggi Tutto
La sociolinguistica è il settore delle scienze del linguaggio che si occupa dei rapporti fra lingua e società. Pare che il termine sociolinguistics sia stato usato per la prima volta all’inizio degli anni [...] varietà orale. Anche se alcuni dialetti vantano una tradizione di scrittura letteraria tutt’altro che irrilevante (si veda, per es., comportamento nettamente difforme rispetto a quello dei giovani romani si ritrova in una diciottenne di provenienza ...
Leggi Tutto
L’espressione lingua parlata identifica un insieme di caratteristiche strutturali e funzionali che si manifestano primariamente, ma non in modo esclusivo, quando si usa la lingua attraverso il canale fonico-uditivo [...] # prima pagina comunque vabbè lasciamo stare
Al contrario la scrittura, che è un processo per definizione discontinuo, produce di devo più tornare qui
[…]
A: però devo in corso Porta Romana dopo
B: dopo
I testi parlati spontanei usano spesso, e quasi ...
Leggi Tutto
Per lingua delle cancellerie o cancelleresca può intendersi, in senso stretto, quella della corrispondenza ufficiale delle cancellerie tardomedioevali e rinascimentali e, in senso lato, quella di statuti, [...] doveva vedere la lingua impiegata «in un buon numero d’altre scritture di carattere formale, di cui non ci è rimasta traccia, dovute Mario Equicola afferma l’esistenza di una lingua «cortesiana romana, la quale de tucti boni vocabuli de Italia è ...
Leggi Tutto
Il termine koinè (meno diffusa la variante grafica coinè) proviene dal greco koinē´, femminile dell’agg. koinós «comune» accordato con diálektos s.f. «lingua», indicante la lingua letteraria usata dai [...] di koinè.
Una linea di «continuità tra le scritture due e quattro-cinquecentesche settentrionali» è stata individuata romanesco e con i caratteri della lingua promanante dalla corte romana viene elaborata, agli inizi del Cinquecento, la cosiddetta ...
Leggi Tutto
CRESCINI, Vincenzo
Gianfranco Folena
Nacque a Padova il 10 ag. 1857 da Vincenzo ed Anna Crescini, cugini, in una famiglia di agiata borghesia con tradizioni culturali e risorgimentali legate a Iacopo [...] per Sordello.
Netto è d'altronde il contrasto fra la scrittura e la metodologia scientifica del C. nei "contributi", di Per gli studi romanzi, Padova 1892 (qui St. rom.), e Romànica fragmenta, Torino 1932 (qui Rom. frag.): a distanza di quarant ...
Leggi Tutto
La comunità che si riconosce come Ladinia Dolomitica è formata da circa 30.000 persone, insediate in cinque valli a raggiera intorno al gruppo del Sella (fig. 1), nelle Alpi centrorientali. Il territorio [...] più basse. Intorno al 15 a.C., con l’espansione romana e l’assoggettamento del territorio da parte delle legioni guidate da istituzioni, con la scuola, nei media, nella lettura e nella scrittura), al ladino si affiancano l’italiano e, in Alto Adige, ...
Leggi Tutto
Si intende per italiano regionale un italiano che varia su base geografica. Nella formula si riassume perciò il variare dell’aspetto dell’italiano e insieme il suo differente organizzarsi sul territorio [...] se il contesto non aiuta:
La pronuncia toscana e romana di pece ad altri sembra pesce; la pronuncia giù di una giunta altri la interpretano come un’aggiunta; a Milano la scrittura esca è pronunciata con e aperta se sta per il sostantivo («esca per ...
Leggi Tutto
visigotico
viṡigòtico agg. (pl. m. -ci). – Dei Visigoti, uno dei due gruppi (l’altro è costituito dagli Ostrogoti) in cui si divise l’antica popolazione germanico-orientale dei Goti, stanziato in età romana nel Ponto e di qui penetrato, tra...
s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci prendessero...