DELLO SCHIAVO, Antonio
Paolo Procaccioli
Nacque quasi sicuramente a Roma nella seconda metà del sec. XIV da Giovanni di Pietro.
Appartenente a una famiglia la cui nobiltà supposta dall'Isoldi, non è [...] la sua attività di storiografo e la sua scrittura non risentono degli influssi innovatori del primo umanesimo D. Studio preparatorio alla nuova edizione, in Arch. della R. Soc. romana di storia patria, XIII (1890), pp. 295-345, e nella prefazione di ...
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Alfonso VI, Re di Castiglia e di León
S. Moralejo
Re di León (1065), di Galizia e di Castiglia (1072), assunse il titolo di "Imperator super omnes Hispaniae nationes constitutus" - per i musulmani di [...] 'esentare dai pedaggi pellegrini e mercanti. Alla sostituzione della liturgia ispanica con quella romana (1080) fece seguito il lento passaggio dalla scrittura visigotica a quella carolina. Gli stretti rapporti che A. mantenne con Cluny, continuando ...
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Orsini, Felice
Patriota (Meldola, Forlì, 1819 - Parigi 1858). Figlio di un ex ufficiale napoleonico, fece i suoi primi studi a Imola. Nel 1836, ritenuto colpevole dell’uccisione di un domestico dello [...] dove entrò in amicizia con l’intellettuale russo Aleksandr Herzen e si dedicò alla scrittura delle Memorie e documenti intorno al governo della Repubblica romana (1850). Nella prima metà degli anni Cinquanta, in accordo con Mazzini, con il quale ...
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visigotico
viṡigòtico agg. (pl. m. -ci). – Dei Visigoti, uno dei due gruppi (l’altro è costituito dagli Ostrogoti) in cui si divise l’antica popolazione germanico-orientale dei Goti, stanziato in età romana nel Ponto e di qui penetrato, tra...
s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci prendessero...