Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Scipione Maffei
Maria Teresa Fattori
Riformatore, polemista e trattatista, eclettico e collezionista, Scipione Maffei s’impegnò nell’opera di rinnovamento della cultura italiana con lo studio dell’antichità [...] , longobarda, sassone, franco-gallica – non fossero indipendenti, come aveva ipotizzato Jean Mabillon, ma avessero origine dalla scritturaromana maiuscola, minuscola e corsiva poi assunta e deformata dai popoli barbari in modi diversi. Il corpus ...
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CENCETTI, Giorgio
Massimo Miglio
Nato a Roma il 30 genn. 1908 da Edoardo e da Francesca Monti, appena dodicenne, studente ginnasiale, si era iscritto al gruppo giovanile nazionalista "Ruggero Fauro", [...] (Mallon, Marichal, Perrat, ecc.) - contemporanea del C. - che indicava nella scrittura libraria la sede del cambio grafico della scritturaromana e nel solo mutamento dell'angolo di scrittura la sua ragione (cfr. E. Casamassima-E. Staraz, Varianti e ...
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CAROELLI (Caroello), Placido Luigi
Tiziano Ascari
Nacque a Novara il 17 ag. 1644 da Alessandro, ricco mercante di riso, e da Veronica Baliotti, figlia del giureconsulto Filippo Maria. Studiò a Milano: [...] S.R.E. praeiudicium super hibernis stationibus, quas milites Germanici in ducatu Parmae et Placentiae etc.
La scritturaromana riguardava (oltre analoghe questioni interessanti la città di Aquila e località dello Stato sabaudo) l'accordo intervenuto ...
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BARTOLONI, Franco
Armando Petrucci
Nacque a Roma da Alberto e da Maria Letizia Ferrero il 13 giugno 1914 e a Roma compì gli studi, laureandosi in lettere nel 1936 con una tesi su Il Senato romano e [...] francese dei Mallon, dei Marichal, dei Perrat individuava in alcuni fattori tecnici intervenuti a inutare l'evoluzione della scritturaromana le origini di ogni ulteriore sviluppo delle forme grafiche, il B., rimasto diffidente di fronte a tali nuove ...
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Fisico e filosofo della natura (Pisa 1564 - Arcetri 1642). Figlio maggiore di Vincenzo, musicista e teorico della musica e di Giulia Ammannati, trascorse la sua infanzia tra Pisa e Firenze (dal 1574). [...] attraverso il "libro della Natura" sia attraverso il "libro della Scrittura". Nei primi mesi del 1615, P. A. Foscarini pubblicò una e l'inizio di aprile, irrompendo così sulla scena romana solo poche settimane dopo il concistoro durante il quale il ...
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Scrittore (Pescara 1863 - Gardone Riviera 1938). Fu uno dei maggiori esponenti del decadentismo europeo. Dotato di una cultura molto vasta, mostrò un'inesauribile capacità di assimilare le nuove tendenze [...] Novelle della Pescara, 1902). All'esperienza della più elegante società romana e al nuovo grande amore per Elvira (o Barbara, come della Contemplazione della morte (1912) e la scrittura apparentemente pedantesca e in realtà comica del Secondo ...
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Paleografo italiano (Monterotondo 1871 - Roma 1953); professore di paleografia e diplomatica all'univ. di Roma (1905-41), dal 1943 presidente della Deputazione romana di storia patria, socio nazionale [...] , l'edizione critica del Chronicon Vulturnense (1925-38), del Regesto di S. Apollinare nuovo (1907), di quello della Chiesa di Ravenna (1911-31), e La scrittura delle cancellerie italiane dal sec. XII al XVII (1934). Studiò in modo particolare la ...
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Il fondatore del cristianesimo e della Chiesa; secondo la fede cristiana, il Redentore del genere umano e, conforme alle definizioni dei primi quattro concilî ecumenici, il Figlio di Dio, Verbo incarnato, [...] C. è Figlio di Dio. La condanna, emessa dall'autorità romana per motivi "politici" e preceduta da tormenti materiali e morali, è il "C. biblico-ecclesiale", così come lo attingono dalla Scrittura e lo vivono nella loro esistenza di fede. L'esperienza ...
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Drammaturgo e poeta inglese (Stratford-upon-Avon 1564 - ivi 1616). Terzo degli otto figli dell'agiato commerciante di pellami John (che ricoprì cariche pubbliche a Stratford durante il regno di Maria la [...] un pubblico attento soprattutto alle qualità formali della scrittura anche se poi, alla riapertura dei teatri V, la conclusione del ciclo storico, e la prima tragedia romana, Julius Caesar - storia moderna e storia antica intese come riflessioni ...
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visigotico
viṡigòtico agg. (pl. m. -ci). – Dei Visigoti, uno dei due gruppi (l’altro è costituito dagli Ostrogoti) in cui si divise l’antica popolazione germanico-orientale dei Goti, stanziato in età romana nel Ponto e di qui penetrato, tra...
s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci prendessero...