LEBBRA (lat. lepra; fr. lèpre, ladrerie; sp. mal de San Lázaro; ted. Aussatz; ingl. leprosy)
Jader CAPPELLI
Cesare SIBILLA
Malattia infettiva, trasmissibile, a decorso cronico con esito generalmente [...] che, come un flagello di Dio, aveva colpito l'umanità, dovevano fornire ispirazioni artistiche a letterati e soprattutto ai pittori, come dimostrano numerosi dipinti che ci sono rimasti della scuola italiana (Giotto, Masaccio, Botticelli, Andrea Del ...
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Città dell'Umbria, costruita a 424 m. s. m. (chiesa di S. Francesco) su uno sprone del calcareo M. Subasio (1290 m.), da cui domina un vasto tratto della piana del Chiascio e del Topino. Ha pianta allungata, [...] da Firenze con Cimabue e con il cosiddetto "maestro di S. Francesco", poi con Giotto e i suoi seguaci, da Pisa con Giunta, convento stesso, dove fiorì certamente anche una scuoladi miniatori. Fortunatamente la biblioteca esiste ancora quasi intatta ...
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Involucro gassoso che circonda la Terra e che, sotto l'azione della gravità, è trascinato, almeno per la maggior parte della sua massa, nel movimento di rotazione e in quello di rivoluzione del pianeta.
La [...] illusioni. L'ottica di Alhazen fu divulgata in occidente dal polacco Witela (Vitellio) contemporaneo diGiotto. Egli nota che (1776-1837), il Bonington (1801-1828) e la scuoladi Barbizon. La ricerca atmosferica manca nel realismo (Courbet) e ...
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Dal greco ἀστρολογία "scienza degli astri"; è la scienza che presumeva di determinare i varî influssi degli astri sul mondo terreno e i risultati delle combinazioni di tali influssi; quindi, di prevedere [...] astronomia e della matematica nella scuola d'Alessandria fecero assurgere l'astrologia a dignità di scienza, della quale la le più note: orologi da torre (Padova, Venezia); campanili (diGiotto a Firenze); sale (palazzo Schifanoia a Ferrara, d'Arco a ...
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Geometria (fr. angle; sp. ángulo; ted. Winkel; ingl. angle). - 1. Euclide (I, Def., 8, 9) definisce come angolo piano "l'inclinazione reciproca di due linee che non sono per diritto", e in particolare [...] da T. Levi-Civita e poi da D. Hilbert e dalla sua scuola.
3. Una qualsiasi figura può essere dilatata o contratta in un certo talvolta circolare o poligonale, come, ad esempio, nel campanile diGiotto. Non sempre all'angolo d'un edificio si tende a ...
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È l'arte di preparare i farmaci seguendo le prescrizioni mediche, basandosi su apposite conoscenze scientifiche e osservando speciali disposizioni della Farmacopea (v.). Nei tempi remoti farmacia e medicina [...] , e questo dapprima in Italia all'epoca della Scuola salernitana, l'arte del farmacista diviene completamente indipendente dalla le farmacie del '300, come quella rappresentata nel campanile diGiotto a Firenze (fig. 2); più tardi esse s'abbelliscono ...
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. Termine artistico che traduce il francese plein-air usato dall'impressionismo per indicare gli effetti pittorici nella piena luce solare, diretta o indiretta: ciò che Leonardo chiamava vedere alla campagna. [...] ogni forma".
Nel cangiantismo diGiotto e dei trecentisti (Cennini) si può supporre una reminiscenza di remote e ormai fraintese osservazioni il lume diffuso o universale, l'aria bianca (scuoladi Batignolles-Pissaro-Manet-Degas), già in Renoir trema ...
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INGRES, Jean-Auguste-Dominique
Louis Gillet
Pittore, nato a Montauban il 29 agosto 1780, morto a Parigi il 14 gennaio 1867. In un primo tempo allievo del padre, decoratore e miniatore non privo di talento; [...] Miollis: Romolo vincitore (1812, Scuoladi belle arti, Parigi); il Sogno di Ossian (Montauban) e quelli della Deposizione diGiotto all'Arena di Padova). Ma la parte più originale della sua opera è costituita dalla serie di studî femminili allora ...
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Nel Vangelo (Luca, XXIV 50-53) e negli Atti degli Apostoli I,1, segg.) si legge che Gesù Cristo, 40 giorni dopo la sua resurrezione, dal Monte degli olivi, dove aveva iniziato la sua passione, alla presenza [...] le precedenti tradizioni iconografiche. Nell'Arena di Padova, Giotto, preoccupato sopra tutto dalla rappresentazione del di Parma, dai bagliori del Tintoretto nella Scuoladi S. Rocco alla lunetta di Luca della Robbia nella sacrestia del duomo di ...
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Più noto sotto il nome di Andrea Pisano (Andres de Pisis si segnò sulla porta del Battistero fiorentino). A. nacque, in quel castello di frontiera della repubblica pisana, nel 1270, se si accoglie per [...] della sua maniera contribuì largamente l'arte diGiotto; ond'egli è considerato giustamente il più giottesco degli scultori e per merito suo la scultura, attingendo al naturalismo dei fiorentini, si stacca dalla scuola pisana e inizia l'arte moderna ...
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giottesco
giottésco agg. (pl. m. -chi). – Di, o relativo a, Giòtto di Bondone, illustre pittore fiorentino comunem. noto come Giotto (c. 1267-1337): gli affreschi g. nella cappella degli Scrovegni, a Padova; l’influenza g. sui pittori del...
campo
s. m. [lat. campus «campagna, pianura» poi «campo di esercitazioni, campo di battaglia»]. – Termine che ha assunto (per evoluzione dai sign. principali che già aveva nella lingua d’origine) notevole varietà di accezioni e di usi, rimanendo...