Pittore riminese (m. prima del 1362). Nel polittico proveniente dal convento dei minori conventuali di Macerata Feltria e ora nella Galleria nazionale delle Marche (Palazzo ducale di Urbino), unica opera [...] e datata (1345), il suo stile, che risente fortemente diGiotto, tende a dare evidenza plastica alle figure, in contrasto con la maniera più decorativa e lineare di altri pittori della scuoladi Rimini. Anteriori a questa potrebbero essere il dossale ...
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Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] Fuori dalla Toscana, primi riflessi dell’arte diGiotto sono nei pittori riminesi; Modena (Barnaba e Tommaso da Modena), Bologna (Vitale da Bologna), Milano (Giovanni da Milano) trovano accordi geniali tra le due scuole toscane; a Verona e Padova, l ...
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Scultore (n. in Puglia, e non, come si è congetturato, a Pulìa presso Lucca, verso il 1210 o, più verisimilmente, nel 1220 - m. tra 1278 e 1287). N. ha lasciato la sua inconfondibile impronta in opere [...] , proprio da Giotto, seguace di N. nel senso discuola; l'acquasantiera di S. Giovanni Fuorcivitas a Pistoia è stata anch'essa attribuita a N., a un tempo di poco anteriore alla fontana di Perugia. Opere della scuoladi N., vicine alla lunetta di ...
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Pittore (Zwickau, Sassonia, 1881 - Berlino 1955), studiò a Dresda con O. Gussmann e nel 1906 fu tra i maggiori esponenti, con E. L. Kirchner e H. Heckel, del gruppo espressionista Die Brücke: in questo [...] Nel 1907 fu in Italia, ove rimase colpito soprattutto dalla pittura diGiotto e dall'arte etrusca. Fu in contatto con i fauves e alla sua morte insegnò alla Scuola superiore di belle arti di Berlino. P. dipinse di preferenza temi esotici, paesaggi, ...
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(IV, p. 63; App. II, I, p. 129; III, II, p. 122; IV, I, p. 150)
Un tempo di grandi cambiamenti è quello attraversato dall'a. in questi ultimi quinquenni. Tre brevi giudizi di Ph. Johnson − contenuti il [...] a determinare e chiarire l'operosità in questo campo diGiotto (Gioseffi 1963; Trachtenberg 1971) e dei pittori- Monaco 1972; A. C. Quintavalle, La cattedrale di Cremona, Cluny, la scuoladi Lanfranco e di Wiligelmo, in Storia dell'arte, 18 (1973); A ...
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(VIII, p. 573; App. II, I, p. 491; III, I, p. 296; IV, I, p. 343)
La C. continua a rimanere distinta in due aree geografiche dissimili per condizioni ambientali e socio-economiche ed è caratterizzata da [...] pittori italiani − Giotto, Simone Martini −; si determina quindi un processo di centralizzazione, nella capitale attribuito, insieme al russo Ščedrin, un ruolo di primo piano nella vicenda della Scuoladi Posillipo, anche per il collegamento che l' ...
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Comune della Lombardia (181,67 km2 con 1.406.242 ab. nel 2020), capoluogo di regione e città metropolitana, è la seconda città in Italia, dopo Roma, e costituisce la massima concentrazione delle forme [...] esterni (Giotto dipinge a M., maestri toscani affrescano la vicina abbazia di Chiaravalle).
Nel 1386, per volere di Gian , rinascimentali (la Pietà Rondanini di Michelangelo); dipinti discuola lombarda, opere di Antonello da Messina, Giovanni Bellini ...
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RESTAURO
Michele Cordaro
Alessandra Melucco Vaccaro
Paolo Fancelli
(XXIX, p. 127; App. II, II, p. 698; IV, III, p. 210)
Inquadramento generale
di Michele Cordaro
C. Brandi, come è noto, agli inizi [...] di restauro di Firenze, 2-7 novembre 1976, 2 voll., a cura di A.M. Giusti, Firenze 1981; Giotto a Padova. Studi sullo stato di caldeggiata e posta in essere da vari esponenti della Scuola romana, costituisce, tuttavia, l'unico connettivo tra ...
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DUCCIO di Buoninsegna
L. Bellosi
(o Boninsegna)
Pittore senese, attivo in Toscana tra il 1278 e il 1311.D. è documentato a partire dal 1278, quando venne pagato per aver dipinto dodici casse per conservare [...] Brandi, Il restauro della ''Maestà'' di Duccio, Roma 1959; E. Carli, La scuola senese. Medioevo romanico e gotico, Milano . Bardotti Biasion, Duccio, Firenze 1985; L. Bellosi, La pecora diGiotto, Torino 1985; J. Gardner, rec. a Deuchler, 1984, BurlM ...
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GIOVANNI da Milano
M. Gregori
Pittore di origine milanese, nato intorno al 1320, attivo in Lombardia e in Toscana nel secondo e terzo quarto del 14° secolo.Il pittore è menzionato da Vasari come G. [...] erano noti i precedenti diGiotto nella cappella della basilica inferiore di Assisi e della cappella del -58; A. Conti, rec. a Boskovits, 1971, Annali della Scuola normale superiore di Pisa. Classe di lettere e filosofia, s. III, 1, 1971, p. 621; ...
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giottesco
giottésco agg. (pl. m. -chi). – Di, o relativo a, Giòtto di Bondone, illustre pittore fiorentino comunem. noto come Giotto (c. 1267-1337): gli affreschi g. nella cappella degli Scrovegni, a Padova; l’influenza g. sui pittori del...
campo
s. m. [lat. campus «campagna, pianura» poi «campo di esercitazioni, campo di battaglia»]. – Termine che ha assunto (per evoluzione dai sign. principali che già aveva nella lingua d’origine) notevole varietà di accezioni e di usi, rimanendo...