PSICOLINGUISTICA
Domenico Parisi
(App. IV, III, p. 100)
La p. è nata negli anni Cinquanta, come frutto della collaborazione tra psicologi interessati al linguaggio e linguisti, e ha svolto un ruolo [...]
Negli anni Cinquanta la p. aveva un'impostazione positivistica (niente postulazione di entità inosservabili, come la mente caratteristiche del connessionismo lo riavvicinano alla scuola psicologica storicamente avversaria del comportamentismo, cioè ...
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REALISMO
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Venceslao IVANOV
. Filosofia. - Il termine "realismo" ha due distinti, e sotto un certo aspetto antitetici, significati. Il primo è quello che il termine [...] con una forte dose di romanticismo, poi prettamente positivistica, di quell'epoca in cui la borghesia arrivata prima ancora che se ne stabilisse il domma. Nemmeno il nome della scuola fu un'invenzione, essendo il termine "realismo" da gran tempo in ...
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ZOLA, Émile
Ferdinando Neri
Nato a Parigi il 2 aprile 1840, ivi morto il 29 settembre 1902. Il padre, Francesco Z., ingegnere veneziano, aveva sposato una francese, Émilie Aubert; la famiglia si stabilì [...] compresi nella formula del "realismo", e la cultura positivistica del suo tempo (di cui era interprete ammirato il dichiararono anch'essi "naturalisti": la più originale affermazione della scuola si ebbe col volume collettaneo Les soirées de Médan ( ...
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Nacque a Napoli nel 1866 di madre siciliana, e siciliano deve essere considerato per l'ispirazione e il carattere della sua arte. Visse per qualche tempo a Firenze, e intorno al 1890 a Milano, ove frequentò [...] accanto a Verga e Capuana come il degno rappresentante di quella scuola siciliana in cui, negli ultimi decennî del sec. XIX, e quell'animus tra scettico e ironico, proprio della concezione positivistica che il De R. aveva della vita. Con L'illusione ...
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Filosofo, nato a Spinazzola (Puglie) il 23 dicembre 1831 e morto a Torino il 16 gennaio 1917. Professore di filosofia teoretica nelle università di Pavia e di Torino, fu seguace della filosofia hegeliana, [...] ch'egli aveva studiato anche a Berlino alla scuola del Michelet.
Concepì i principî logici come sussistenti di per sé, pure ultimi tempi abbandonò l'hegelismo per una concezione positivistica ed evoluzionistica dell'universo (ispirata a Darwin ...
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Marxismo
LLucio Colletti
di Lucio Colletti
Marxismo
sommario: 1. Il materialismo dialettico. 2. La gnoseologia del materialismo dialettico. 3. L'influenza di Engels. 4. Il marxismo come scienza. 5. [...] come, almeno in parte, è il caso per gli esponenti della Scuola di Francoforte), in senso lato, invece, è avvicinabile a questo indirizzo delle scienze naturali (sperimentale nel senso grettamente positivistico) e una filosofia propriamente detta, che ...
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CROCE, Benedetto
Piero Craveri
Karl Egon Lönne
Giorgio Patrizi
Nacque a Pescasseroli (L'Aquila) il 25 febbr. 1866 da Pasquale e Luisa Sipari, di famiglia abruzzese i cui titoli di proprietà risalivano [...] La tesi del C. parte dal rifiuto della concezione positivistica ed edonistica dell'arte. In questo modo egli può , sotto la sua influenza, il verismo, e il positivismo e la scuola storica. Il periodo dal l'85 in poi, è caratterizzato da autori ...
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Musica
Ugo Duse
di Ugo Duse
Musica
sommario: 1. Introduzione. 2. La musica nella filosofia e nella sociologia. 3. La musica come problema antropologico- culturale. 4. La musica nelle sue determinazioni [...] loro radice rispettivamente idealistica, pragmatica e positivistica, non impediscono di cogliere gli , ma anche da Busoni e in un certo senso da Milhaud : la Scuola di Vienna è però caratterizzata, da un lato, dalla sua compattezza, rafforzatasi ...
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Etica
Pietro Piovani
di Pietro Piovani
Etica
sommario: 1. Introduzione. 2. Alla ricerca dell'oggettività dei valori. 3. Mobilità, relatività, storicità. 4. Autonomia e ambiguità. 5. Logica del disordine [...] presenti e remote, che la seconda generazione positivistica ha messo in evidenza grazie a una metodologia finalmente riconoscere la possibilità etica del conflitto dei doveri: ‟Il conflitto è la scuola in cui l'io si forma" (v. Simmel, 1913; tr. it., ...
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GENTILE, Giovanni
Gennaro Sasso
Nacque a Castelvetrano, provincia di Trapani, il 29 maggio 1875, ottavo di dieci fratelli, due dei quali erano già morti quando egli vide la luce. Suo padre, che si chiamava [...] L'oggetto della "critica" era costituito dalla cultura positivistica, che era bensì in declino quando la rivista iniziò e sul G. è stato scritto dai principali discepoli delle sue due scuole, la palermitana e la romana, e cioè da V. Fazio-Allmayer, ...
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positivo
poṡitivo agg. [dal lat. tardo positivus, propr. «che viene posto» (usato soprattutto nel sign. grammaticale), der. di ponĕre «porre», part. pass. posĭtus]. – 1. In generale, che è posto come dato sul piano della realtà oggettuale,...
neogrammatico
neogrammàtico agg. e s. m. [comp. di neo- e grammatico, per traduz. del ted. Junggrammatiker, comp. di jung «giovane, nuovo» e Grammatiker «grammatico»] (pl. m. -ci). – Appartenente alla scuola di linguisti (fondata da K. Brugmann...