ALFANI, Domenico
Francesco Santi
Figlio di Paride, nacque a Perugia circa il 1480. È ricordato per la prima volta nel 1506 insieme con il padre, orafo menzionato in vari documenti, ma del quale non [...] l'Adorazione dei Magi per S. Agostino di Perugia (ora nella Galleria), mostrandovi ricordi fiorentini insieme con influssi della scuolaromana. Da questa epoca lavora in collaborazione con il figlio Orazio, come negli affreschi di S. Pietro a Perugia ...
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Pittore italiano (Roma 1902 - ivi 1965). Con la moglie A. Raphael e con Scipione fu tra i creatori della "scuolaromana" di pittura, che intorno al 1930 si pose come reazione nei confronti della retorica [...] del "novecento" attuando una pittura tonale, commossa e fantasiosa. Dopo i primi quadri espressionistici il suo modo pittorico si andò equilibrando in composizioni di fiori o paesaggi in cui la luce, nei ...
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Letterato (Piacenza 1785 - Roma 1857). Gesuita dal 1803, nel 1820 fu dimesso dalla compagnia per le sue tendenze innovatrici; fu quindi bibliotecario alla Barberiniana (1820-36) e alla Corsiniana (dal [...] Deputato di Roma e mediatore tra rivoluzionarî e papato durante la Repubblica romana, dopo il 1850 fu allontanato dall'insegnamento. Maestro e ispiratore dei poeti della Scuolaromana, curò una traduzione, non completa, delle odi di Orazio (1854; ed ...
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Pittore (Iesi 1910 - Parigi 1994). Si formò nell'ambito della scuolaromana maturando un linguaggio suggestivo, dalle calde intonazioni cromatiche che trovò nei ritratti e nelle vedute urbane i temi preferiti. [...] Nel 1947 si stabilì a Parigi dove, accanto all'attività pittorica, si dedicò con spiccato gusto grafico anche alla scenografia e all'illustrazione di libri e di riviste ...
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Nome d'arte del pittore Gino Bonichi (Macerata 1904 - Arco 1933). Fu protagonista della cosiddetta scuolaromana (o scuola di via Cavour) con M. Mafai, che conobbe nel 1924 e al quale fu unito da profonda [...] Sostanzialmente autodidatta (frequentò per breve tempo la Scuola libera del nudo dell'Accademia), fu vicino a le sue opere alla Casa d'arte Bragaglia, in rassegne ufficiali romane, alla Biennale di Venezia (1930) e nella importante personale (insieme ...
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Musicista e teorico (Chioggia 1517 - Venezia 1590). Cantore, organista e direttore della cappella di S. Marco a Venezia, è considerato per i suoi lavori musicologici il maggiore teorico del Cinquecento; [...] fiammingo-veneziano, non si discosta fondamentalmente da quello tradizionale; Z. infatti non mostrò di accorgersi delle conquiste della scuolaromana, né di quelle di A. Gabrieli. Quale teorico avrebbe scritto 25 libri in latino, oggi perduti, e ...
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Filologo (Soriano nel Cimino 1844 - Roma 1918), dal 1876 maestro insigne di lingue e letterature neolatine nell'univ. di Roma. Nel 1872 iniziò la Rivista di filologia romanza (poi Giornale di filologia [...] ed. 1889-1912; 2a ed. a cura di F. Arese, post., 1955). M., che è considerato l'iniziatore della scuolaromana di paleografia, curò alcune pregevoli raccolte di facsimili e fondò nel 1882 l'Archivio paleografico italiano. Socio nazionale dei Lincei ...
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Pittore e scultore italiano (Ferrara 1885 - Roma 1958). Esordì come scultore, con opere originali nelle quali sviluppava ricerche plastiche già accennate nelle opere di U. Boccioni (Mia moglie, 1913, Roma, [...] Valori plastici contribuendo, con la sua opera pittorica e con i suoi vivaci scritti polemici, alla formazione della scuolaromana e alla preparazione dei movimenti opposti alla retorica e all'esaltazione novecentesca. Tra le sue opere, volte a ...
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Pittore italiano (Roma 1899 - ivi 1975), figlio di Luigi. Studiò scultura con S. Lipinsky; poi dal 1923 si dedicò alla pittura. Nel 1927, recatosi a Parigi con G. Capogrossi, studiò in particolare P. Cézanne [...] con molle, 1928, Roma, Galleria nazionale d'arte moderna). Tornato in Italia nel 1930, fu a contatto con la Scuolaromana e con la galleria La Cometa. Interessato agli aspetti della vita quotidiana e della solitudine, dipinse senza enfasi celebrativa ...
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Pittrice e scultrice (Kaũnas 1900 - Roma 1975). Figlia di un rabbino, alla morte del padre si trasferì con la madre a Londra (1905), studiò musica e frequentò lo studio dello scultore J. Epstein. Dopo [...] il suo temperamento inquieto e la sua apertura intellettuale, un particolare contributo alla formazione della cosiddetta scuolaromana. Dedicatasi inizialmente alla pittura (Ritratto di Mario, 1928, Roma, Galleria nazionale d'arte moderna), dal 1933 ...
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scuola
scuòla (pop. o poet. scòla) s. f. [lat. schŏla, dal gr. σχολή, che in origine significava (come otium per i Latini) libero e piacevole uso delle proprie forze, soprattutto spirituali, indipendentemente da ogni bisogno o scopo pratico,...
romanismo
s. m. [der. di romano1; nel sign. 1 b è un prestito del fr. romanisme, da roman «romanzo1, neolatino»]. – 1. In linguistica: a. Termine, forma, costrutto o espressione proprî del dialetto romanesco, di Roma: i r. di C. Pascarella;...