Nacque a Vallerano (Viterbo) nel 1593, da buona famiglia del luogo. All'età di sette anni andò a Roma per entrare il 19 febbraio 1601 nella scuola dei fanciulli della cappella di S. Luigi dei Francesi, [...] sposò, a sua volta, Francesco Foggia (1605-1688), scolaro dell'Agostini.
Questo compositore appartiene al periodo aureo della scuolaromana del contrappunto, e riuscì uno dei più famosi allievi del Nanino. Scrisse composizioni a 16, a 24 e perfino ...
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Architetto e storico dell'architettura, nato a Roma l'8 aprile 1928. Professore ordinario dal 1970, ha insegnato caratteri stilistici e costruttivi dei monumenti, storia dell'architettura e, quindi, storia [...] e, in particolare, del 'cantiere di realizzazione': un impegno critico preciso, portato avanti nell'ambito della 'scuolaromana', che individua il modo più aggiornato di conoscenza storico-critica dell'architettura. In particolare si è dedicato allo ...
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Storico dell'architettura, nato a Orvieto il 2 gennaio 1911. Professore ordinario (1962-65) di Storia dell'arte e Storia e stili dell'architettura nell'università di Palermo, è stato chiamato poi all'università [...] quale forma-struttura-immagine. La sua adesione all'estetica crociana ha indicato una decisa svolta rispetto alla scuolaromana di G. Giovannoni anche nello studio dell'architettura del Rinascimento, Da Bramante a Michelangelo (1960), che ha ...
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Medico, nato a Roma il 25 ottobre 1862. Laureato in medicina nell'università di Roma. Inizialmente allievo del fisiologo J. Moleschott, studiò anche chimica con S. Cannizzaro. Con A. Bignami fu uno dei [...] 1939 fu nominato senatore del regno.
Medico e scienziato di fama mondiale è una delle figure più rappresentative della celebre scuolaromana, diretta da E. Marchiafava e A. Celli, cui si deve gran parte delle principali ricerche sulla malaria. Il suo ...
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Pittore, nato a Parigi il 1° dicembre 1600, morto ivi nel 1638. Allievo dello zio Nicolas Bollery nel 1624 a Lione, frequentandovi lo studio di Horace Leblanc, soggiornò a Venezia più di due anni. Di ritorno [...] che ebbero per i Veneziani alcuni pittori francesi del principio del sec. XVII, e che dovette cedere al fanatismo per la scuolaromana.
Il figlio Gabriel (1630-704), autore del soffitto della sala di Diana a Versailles, fu uno dei più mediocri ...
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GOUDIMEL, Claude
Gastone ROSSI-DORIA
Compositore, nato a Besançon circa il 1505-10, ucciso a Lione il 27 agosto 1572 durante il massacro degli Ugonotti. Non molto si sa della sua vita: nel 1549 forse [...] , dove sarebbe stato - tra l'altro - maestro del Palestrina. Certa è però l'influenza esercitata dalla sua arte sulla scuolaromana culminante appunto col Palestrina. Molte sue musiche si trovano al Vaticano e il Palestrina stesso più volte prese a ...
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Letterato e poeta, nato a Roma nel 1825 e ivi morto nel 1898. Appartenne a quella scuolaromana che fiorì tra il 1849 e il 1870 e di cui egli fu lo storico, in una serie d'articoli apparsi nella Rassegna [...] .
Bibl.: G. Mazzoni, Atti della R. Acc. della Crusca, Firenze 1899, p. 9 segg.; D. Gnoli, I poeti della scuolaromana, Bari 1913; G. Salvadori, Ernesto Monaci, ricordi (nel vol. commemorativo Ernesto Monaci, Roma 1920); A. Sterlini, Un dimenticato: P ...
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Pittore nato a Venezia nel 1651 ivi morto nel 1736. Studiò in patria nella scuola di Sebastiano Mazzoni, che fu anche maestro del Ricci, con cui invano contese. La sua dipendenza dal Mazzoni è anche provata [...] Patriarcato, a S. Marcuola, a S. Zaccaria, in palazzo Pesaro (1682), ecc., e citare il suo miglior lavoro, ispirato dalla scuolaromana, che si trova nel primo altare di S. Stefano e raffigura la Nascita della Vergine. Di quest'opera Venezia possiede ...
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Pittore italiano (Roma 1902 - ivi 1965). Con la moglie A. Raphael e con Scipione fu tra i creatori della "scuolaromana" di pittura, che intorno al 1930 si pose come reazione nei confronti della retorica [...] del "novecento" attuando una pittura tonale, commossa e fantasiosa. Dopo i primi quadri espressionistici il suo modo pittorico si andò equilibrando in composizioni di fiori o paesaggi in cui la luce, nei ...
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Letterato (Piacenza 1785 - Roma 1857). Gesuita dal 1803, nel 1820 fu dimesso dalla compagnia per le sue tendenze innovatrici; fu quindi bibliotecario alla Barberiniana (1820-36) e alla Corsiniana (dal [...] Deputato di Roma e mediatore tra rivoluzionarî e papato durante la Repubblica romana, dopo il 1850 fu allontanato dall'insegnamento. Maestro e ispiratore dei poeti della Scuolaromana, curò una traduzione, non completa, delle odi di Orazio (1854; ed ...
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scuola
scuòla (pop. o poet. scòla) s. f. [lat. schŏla, dal gr. σχολή, che in origine significava (come otium per i Latini) libero e piacevole uso delle proprie forze, soprattutto spirituali, indipendentemente da ogni bisogno o scopo pratico,...
romanismo
s. m. [der. di romano1; nel sign. 1 b è un prestito del fr. romanisme, da roman «romanzo1, neolatino»]. – 1. In linguistica: a. Termine, forma, costrutto o espressione proprî del dialetto romanesco, di Roma: i r. di C. Pascarella;...