LEVI, Alessandro
Alberto Cavaglion
Nacque a Venezia il 19 nov. 1881 da Giacomo, direttore delle Assicurazioni generali e da Irene Levi-Civita, sorella di Giacomo, già segretario di G. Garibaldi a Bezzecca, [...] dal cognato Claudio Treves, dall'insegnamento patavino di A. Loria, G. Alessio, N. Tamassia, ma, soprattutto, dal discepolato alla scuola di R. Ardigò.
Già negli anni universitari il L. iniziò a collaborare alla stampa socialista, firmandosi con lo ...
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BOMBOLOGNO da Bologna
Francesco Lazzari
Nacque a Bologna all'inizio del sec. XIII.
Benché nessun autore parli della famiglia cui egli apparteneva, essa è indicata con sicurezza in un documento che si [...] Ehrle, L'agostinismo e l'aristotelismonella Scolastica del sec.XIII, in Xenia Thomistica, III, Roma 1925, p. 571; M. Grabmann, La scuola tomistica italiana nel XIII e principio del XIV sec., in Riv.di filos. neoscolastica, XV (1923), pp. 104-106; Id ...
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CRISTOFORO da Recanati (Christophorus Recinensis, Recinetensis, Recanatensis, Racanatus, de Recaneto)
Augusto De Ferrari
Nacque a Recanati (Macerata) il 4 giugno 1423 da famiglia non nobile (la letteratura [...] di S. Bernardino a Padova, il 30 genn. 1480.
Secondo il Riccoboni, nel 1488 sarebbe divenuto reggente della scuola di pratica ordinaria, dopodiché avrebbe abbandonato improvvisamente l'insegnamento. Secondo il Leopardi, C. nel 1484 era ancora attivo ...
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indeterminazione
indeterminazióne [Der. del lat. indeterminatio -onis "mancanza di determinazione, di precisione", dal part. pass. indeterminatus di indeterminare, comp. di in- neg. e determinare "fissare [...] le descrizioni quantistiche hanno diviso filosofi e scienziati in due opposte correnti: la prima (N. Bohr, W. Heitler e la scuola di Copenaghen) sosteneva che, in forza del principio di complementarità prima e di quello d'i. poi, non fosse più ...
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Statista, poeta e filosofo inglese (Eyton-on-Severn 1583 - Londra 1648). Volontario nell'esercito del principe d'Orange (1614), ambasciatore a Parigi (1619) , diede importanti contributi alla storia del [...] l'"istinto naturale") e anteriori a ogni giudizio, anzi fondamento di questo (motivo platonico che sarà ripreso dalla scuola platonica di Cambridge). Somme tra le verità innate sono quelle di ordine etico-religioso, relative all'esistenza di Dio ...
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Filosofo e sociologo tedesco (Stoccarda 1895 - Norimberga 1973). È ritenuto il fondatore della "teoria critica", cioè di un marxismo di ispirazione hegeliana, che utilizza alcuni concetti della psicoanalisi [...] l'economia determina gli uomini: essa sarà psicologia dell'inconscio. Di qui la grande apertura di H., e della scuola di Francoforte in genere, alla psicanalisi e alle psicologie del profondo, e la loro utilizzazione ai fini della ricerca sociale ...
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idealismo
Stefano De Luca
Il ruolo cruciale delle idee
Per idealismo, nel linguaggio corrente, si intende un modo di pensare e di agire basato sulle convinzioni ideali e non sulle convenienze pratiche. [...] coscienza acuta e drammatica dei problemi storici, politici e morali del suo tempo.
Non a caso, l'iniziatore di questa scuola ‒ Johann Gottlieb Fichte (vissuto tra la seconda metà del Settecento e i primi decenni dell'Ottocento) ‒ presenta il suo ...
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JACOB ANATOLI
LLuciana Pepi
Jacob (Ja'aqov ben Abba Mari ben Simon ben Anatoli), filosofo, predicatore e medico del XIII sec., è noto soprattutto per la sua attività di traduttore e di divulgatore del [...] razionalmente le verità di fede.
Nel trattato è presente sia il riferimento a Maimonide e ad Aristotele ‒ come era tramandato nelle scuole arabe, con i commenti di Averroè e Avicenna ‒ sia ad elementi neoplatonici, ma vi è anche l'eco della cultura ...
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GEYMONAT, Ludovico
Girolamo De Liguori
Nacque a Torino l'11 maggio 1908, da Giovanni, valdese, e da Teresa Scarfiott, cattolica, entrambi di famiglia piemontese. Conseguì la laurea in filosofia, presso [...] pubblico rese sempre più popolare la sua opera, che venne a svolgere una notevolissima azione didattico-scientifica anche nella scuola media superiore, grazie al fortunato manuale per i licei, cui si aggiunse ben presto una edizione per gli istituti ...
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Abitudine
Lucia Genovese e Gianni Carchia
Il termine è dal latino habitudo (da habitus, "qualità, caratteristica, aspetto", a sua volta derivato da habere, "avere, possedere"). Il nesso che lega l'abito [...] e regola tali processi. Questi apprendimenti hanno luogo anche in contesti specifici: è sufficiente pensare per es. alla scuola che, in quanto ambiente educativo, mira a far acquisire abitudini, o abiti, funzionali alle sue particolari finalità. È ...
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scuola
scuòla (pop. o poet. scòla) s. f. [lat. schŏla, dal gr. σχολή, che in origine significava (come otium per i Latini) libero e piacevole uso delle proprie forze, soprattutto spirituali, indipendentemente da ogni bisogno o scopo pratico,...
scuola-azienda
(scuola azienda), loc. s.le f. Sistema scolastico improntato a un modello di efficienza aziendale. ◆ «Oltre a parecchi coordinamenti autorganizzati – afferma il portavoce nazionale dei Cobas scuola, Piero Bernocchi – hanno preso...