Tabu è una parola polinesiana («sacro, proibito»), spesso, ma impropriamente, pronunciata tabù, che designava originariamente una proibizione rituale riguardante oggetti o persone rivestiti di sacralità; [...] un costume comunicativo fortemente disfemico, non solo ‘sdoganato’ ma addirittura promosso dai media ; perché non piuttosto col suo nome? Seè indecente, non dovresti usare neppure quello traslato; se non lo è meglio il suo. Gli antichi chiamavano la ...
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Alessandro Manzoni ha esercitato, soprattutto con I promessi sposi, un influsso evidente sulla lingua italiana, letteraria e non letteraria. Questo influsso trova le sue ragioni prima di tutto nella sinergia [...] tendente all’oralità, specie nella fraseologia.
Se si passa all’influenza che Manzoni ha esercitato con le sue opere sulla lingua letteraria e non letteraria, ci si trova in un campo molto vasto esolo parzialmente illuminato dagli studi, del quale ...
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Le comparative sono frasi subordinate che introducono un paragone rispetto a un termine (detto comparato o primo termine di paragone) della frase reggente o principale. La frase comparativa, normalmente [...] è andata meglio di quanto immaginassi / immaginavo / avrei immaginato
Il modo indicativo, normale nell’italiano antico, è oggi usato solo interpretazione ipotetica anche le comparative introdotte da come see quasi (che) con il congiuntivo, che ...
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I grafemi sono le unità grafiche elementari, non suddivisibili ulteriormente, che servono a riprodurre nello scritto i suoni di una lingua. Il termine, modellato sulla serie fonema, morfema, ecc., contiene [...] , per evitare la lettura *[garˈdino]. Se si annoverano tra i grafemi anche gli allografi, allora il numero di essi sale e la definizione si arricchisce di una nuova caratteristica: i grafemi non sono solo le singole lettere dell’alfabeto, ma tutti ...
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Si tende abitualmente a confondere sotto un unico segno grafico quelli che sono invece due distinti segni interpuntivi: la lineetta (o trattino lungo: ‹–›) e il trattino (o trattino breve o corto o trattino [...] e sottile, il trattino «è più corto e ha più spessore, almeno nelle stampe più precise» (Mortara Garavelli 2003: 36); sesolo), in funzione sia aprente sia chiudente.
A differenza dell’inglese e del tedesco, «l’italiano, con i termini lineetta e ...
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Il termine plurale (dal lat. plurāle, neutro, da plūs, pluris col suff. -ālis) indica uno dei valori che può assumere la categoria grammaticale del ➔ numero in italiano, insieme al singolare. In altre [...] (il gruppo O) si pensi al nuovo invariabile euro (anche se taluni lo pluralizzano in euri), agli esotismi, sia pure a livello → felice(s)).
C’è poi la classe degli aggettivi invariabili (prima limitata solo a pari e ai suoi composti), accresciutasi ...
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Tra tutti i tipi di comunicazione audiovisiva e trasmessa (➔ lingua e media), il più rappresentativo è quello televisivo, per la numerosità degli utenti, gli investimenti che comporta e la ricaduta sulla [...] colloquiali o regionali, ammesse solo negli spazi comici del varietà con quello della forma. Se si andassero a confrontare
Nacci, Laura (2003), La lingua della televisione, in La lingua italiana e i mass media, a cura di I. Bonomi, A. Masini & ...
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La flessione è l’ambito della morfologia che riguarda le diverse forme che una stessa parola può avere secondo il contesto in cui è usata. Si differenzia dalla ➔ derivazione, che invece riguarda la formazione [...] a genere e numero, possono esprimere persona e caso (ad es. i pronomi tonici di prima e seconda persona hanno forme diverse se usati come singolare e tre al plurale (l’imperativo prevede solo la seconda persona singolare e plurale). L’indicativo è ...
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La tecnica della stampa a caratteri mobili, nata a Magonza prima dell’agosto 1456 (la data non compare nella Bibbia di Gutenberg, ma si ricava da un’indicazione manoscritta su di un esemplare dei quarantasei [...] ora in possesso di privati fuori dal territorio italiano (Marazzini 1999). Se la data del 1462 fosse certa per il Parsons fragment, il più la quantità dei libri in volgare aumentò notevolmente, e non solo a Venezia, tanto che alla fine del secolo si ...
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L’imperativo è un modo verbale, adoperato solo in frasi principali, che – come dice lo stesso nome, dal lat. imperatīvus (modus) – serve per esprimere un ordine, un comando o una preghiera.
In italiano [...] l’imperativo ha solo il tempo presente esolo la II persona singolare e la II persona plurale. Queste due peculiarità chante → ne chante pas; prends → ne prends pas); se lo spagnolo e il portoghese continuano la prima possibilità del latino (spagn. no ...
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se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...
se2
se2 cong. [lat. tardo se(d), incrocio di sī con quid «che cosa»] (radd. sint.). – 1. Con valore condizionale, ipotetico: a. Posto che, ammesso che, dandosi il caso che, e sim.; introduce proposizioni che esprimono una condizione, quelle...