segnale Genericamente, indicazione di tipo ottico o acustico, per lo più stabilita d’intesa o convenzionale, con cui si dà una comunicazione, un avvertimento, un ordine a una o più persone. Concretamente, [...] di comunicare sia con individui della stessa specie sia con individui di specie diversa, per mezzo di una grande varietà di segnali. I s. chimici (che possono essere captati da organi specifici come quelli dell’olfatto e del gusto, o anche da organi ...
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Elisa Barbieri
Lauretta rubini
Informazione che viene trasmessa all’interno di un processo di comunicazione codificato (signalling), specialmente nell’ambito delle transazioni che avvengono sul mercato in condizioni di incertezza.
La teoria di Spence
Nel 1973 il premio Nobel per l’economia M. Spence ... ...
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Stefano Panzeri
Una parte importante della conoscenza sulle funzioni cerebrali si basa sulla registrazione dei segnali elettrici neurali. Il segnale così ottenuto è però ambiguo da interpretare perché rappresenta il contributo di diversi eventi indipendenti. Per interpretare il segnale neurale è dunque ... ...
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Domenico Russo
Il linguaggio simbolico della comunicazione
Strumento che veicola informazione, il segnale svolge un ruolo essenziale per gli esseri viventi. Naturali o artificiali, sonori o visivi, elettrici o chimici che siano, i segnali hanno da sempre accompagnato e potenziato lo sviluppo della ... ...
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segnale [Der. del lat. signale, neutro sostantivato dell'agg. signalis, che è da signum "segno"] [LSF] (a) Dispositivo fisso che indica qualcosa: s. geodetico, s. di pericolo radioattivo, ecc. (b) Nome generico di qualunque forma di energia capace di propagarsi portando con sé informazioni: s. acustico ... ...
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Mario Salerno
Elaborazione del segnale. - La nozione di s. è di grande rilevanza non soltanto nei vari settori della tecnologia dell'informazione, e in particolare nelle telecomunicazioni, nell'elettronica, nell'informatica, bensì anche in altri rami della scienza e della tecnica. In generale, per ... ...
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In elettronica, segnale la cui frequenza cade nel campo delle radiofrequenze; anche, segnale emesso da una stazione radiotrasmittente o comunque utilizzato in un sistema di radiocomunicazione. ...
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videosegnale In elettronica, segnale che, nei sistemi televisivi, convoglia le immagini da trasmettere; è composto dai segnali derivanti dall’analisi dell’immagine da trasmettere, ai quali sono sovrapposti [...] quelli di sincronismo, secondo lo standard del sistema televisivo adottato (➔ televisione); lo spettro di frequenza occupato varia anch’esso secondo lo standard ...
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Nelle telecomunicazioni, segnale radiotelegrafico marittimo di soccorso, adottato internazionalmente dal 1908, in quanto i 3 segnali che corrispondono nell’alfabeto Morse (... − − − ..., cioè 3 punti, [...] periodi di silenzio radiotelegrafico nelle 24 ore di ogni giorno, per rendere possibile la ricezione di eventuali segnali di questo tipo, come pure impongono l’adozione di speciali apparecchi radioriceventi automatici (auto-allarme), per la ...
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Sistemi di comunicazione wireless
Sergio Barbarossa
Una delle caratteristiche distintive della società odierna è l’enorme aumento del flusso di informazioni che vengono scambiate quotidianamente. È [...] di vista, non c’è il guadagno di capacità previsto dalla [12]. D’altro canto, se c’è un canale diretto il rapporto segnale/rumore al ricevitore è tipicamente alto, per cui la capacità è buona. Al contrario, se non ci sono percorsi diretti – come per ...
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(sigla TDT o DTT) Modalità di trasmissione del segnale televisivo in forma digitale anziché analogica. Introdotto progressivamente in Italia a partire dal 2008, il d.t. ha permesso agli utenti di ricevere [...] hanno regolato il graduale passaggio da sistemi analogici a sistemi digitali in tutti gli stati dell’Unione; il passaggio alla digitalizzazione del segnale è stato regolato dalla legge Gasparri del 2004, che prevedeva il progressivo spegnimento del ...
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VIDEOREGISTRAZIONE
Maurizio Ardito
Videoregistrazione magnetica. - È la tecnica mediante la quale il segnale televisivo è memorizzato su un supporto magnetico; gli apparecchi costruiti a questo fine [...] di registrazione: nel 1988 il formato D2 (Fig. 7) e nel 1989 il formato D3. In entrambi i casi viene registrato il segnale video codificato campionato a 4 volte la frequenza di sottoportante (nel caso PAL circa 17,7 MHz); nel formato D2 le cassette ...
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Sistema di ricezione televisiva, così detto perché il segnale audio viene separato da quello video per battimento tra le due frequenze portanti audio e video. ...
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Grandezza introdotta per rappresentare, nella tecnica televisiva, informazioni cromatiche. Nel segnale video a colori, il segnale di c. è ottenuto attraverso il demodulatore di c. a partire dalla sottoportante [...] di c.; il segnale modulato di c. è aggiunto al segnale video monocromatico per trasmettere le informazioni di crominanza. ...
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Fisica
Variazione temporale del valore o dell’intensità di una grandezza fisica.
In ottica, un raggio luminoso si dice modulato se la sua intensità varia nel tempo secondo una legge nota. La m. della luce [...] variabile l’argomento 2πft+ϕ, mentre l’ampiezza A rimane costante.
Nei sistemi PM la variazione di fase istantanea è funzione del segnale modulante, essendo ϕ(t)=ψm(t), mentre nei sistemi FM la frequenza istantanea varia secondo la legge f(t)=f0+δm(t ...
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segnale
s. m. [lat. tardo signale, neutro sostantivato dell’agg. signalis, der. di signum «segno»]. – 1. a. Indicazione di tipo ottico o acustico, per lo più stabilita d’intesa o convenzionale, con cui si dà una comunicazione, un avvertimento,...
segnalamento
segnalaménto s. m. [der. di segnalare]. – 1. Il fatto di segnalare, e più specificamente ogni operazione relativa all’impiego di segnali, importante spec. nel caso della disciplina del traffico ferroviario, stradale, marittimo,...