BORGO, Pietro Battista
Valerio Castronovo
Nato a Genova, operò tra la prima e la seconda metà del Seicento (ignota è la data di nascita come quella di morte). Presente in Germania nel 1631 al momento [...] ecclesiastici della Renania, a Francoforte e al Palatinato sino alla Baviera, cogliendone anche, sia pur sommariamente, i segni distintivi della nuova tattica militare e le doti, oltre che di geniale e ardimentoso capitano, di abile stratega ...
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Scrittore, drammaturgo e regista svizzero di lingua francese (n. Chêne-Bougeries, Ginevra, 1942). Le istanze di rinnovamento della concezione teatrale di N. si sono concretizzate in una serie di testi [...] privilegiato della sua ricerca espressiva. La sua prima opera, L'atelier volant (1974, trad. it. 1998), non mostra ancora i segni dell'estrema sperimentazione a cui l'autore giungerà in seguito. Il dramma ruota attorno a otto personaggi ed è ancora ...
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Insieme dei poemi e romanzi medievali, in versi e in prosa, che hanno per tema fatti e figure del mondo classico o ritenuto tale. Tra i personaggi ha primaria importanza, nella letteratura sia colta sia [...] . La passione amorosa occupa sempre più,.con tutti i suoi magici incanti, il campo della narrativa. Punto di arrivo di questa tradizione letteraria sono il Filostrato e il Teseida del Boccaccio, che però già recano palesi segni dell’età umanistica. ...
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Steiner, George
Giuliana Scudder
Scrittore e saggista di origine austriaca, nato a Parigi il 23 aprile 1929, naturalizzato statunitense nel 1944. Di famiglia ebraica, allontanatasi dall'Austria a causa [...] per S. con la crisi del linguaggio: in Language and silence (1967; trad. it. 1972) enuncia la lacerante divaricazione tra segni e significato e intuisce come la corruzione del linguaggio sia legata alla menzogna e alla ferocia del totalitarismo. Tale ...
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VANDALBERTO di Prüm
Fausto Ghisalberti
Monaco benedettino e scrittore, nato nell'813 non sappiamo dove, ma probabilmente nella regione gallica renana. Nell'839 era monaco a Prüm sotto l'abate Marcvardo, [...] , una mescolanza di altri metri, un componimento in ferecrazî, oltre una saffica, e un'appendice in altri 366 esametri sui segni celesti dei 12 mesi e sulle opere degli uomini, che presenta scene leggiadre di campi e di cacce, unico esempio delle ...
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Narrativa
Claudio Magris
di Claudio Magris
Narrativa
sommario: 1. Tramonto dell'epica e crisi del romanzo: la dissoluzione del grande stile. 2. Totalità e regressione: la cancellazione del soggetto [...] che in un codice di simboli alquanto rigidi, che ha indotto a leggere in miti e in opere d'arte i segni occultati di traumi sessuali, il merito della psicanalisi (che sarebbe ben misero ove dovesse ridursi a quest'ermeneutica poliziesca del sospetto ...
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Poeta e drammaturgo francese (La Ferté-Milon, Aisne, 1639 - Parigi 1699); rimasto ben presto orfano di madre e di padre, fu allevato dalla nonna, Marie des Moulins, molto vicina all'ambiente di Port-Royal; [...] , e poi dinanzi al pubblico dell'Hôtel de Bourgogne, R. trionfò con un capolavoro, l'Andromaque, in cui tutti riconobbero i segni di un'arte nuova; ne era interprete, nel ruolo di protagonista, l'attrice M.-Th. Duparc, sottratta alla compagnia di ...
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Ludovico Ariosto (Reggio Emilia 1474 - Ferrara 1533) trascorse quasi tutta la vita a Ferrara. Frequentò la società letteraria della corte estense, che stimolò i suoi primi esperimenti letterari in latino [...] .
Ai primi del Cinquecento la scelta del volgare come lingua letteraria si presenta netta e irrevocabile e sotto il segno del culto umanistico della forma e del principio dell’imitazione, che orientano sempre più decisamente gli scrittori verso quel ...
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GUIDETTI, Francesco
Stefano Jossa
Nacque a Firenze il 6 nov. 1493 da Lorenzo di Francesco di Guidetto e da Lucrezia di Lorenzo Corsi sotto il gonfalone del Nicchio, nel quartiere di S. Spirito, nel [...] solo nel 1541, con la nascita dell'Accademia Fiorentina. La trasformazione dell'Accademia degli Umidi in Accademia Fiorentina segnò una vera e propria svolta nella politica medicea, che passò dalla diffidenza verso gli intellettuali propria del duca ...
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ALCOZER (Algozier), Giovanni
Francesco Brancato
Nato a Palermo il 4 nov. 1776, da Francesco, fu, dopo il Meli, se non il maggiore poeta dialettale, certamente quello che produsse di più e trattò le [...] incompleto, l'inizio d' un racconto del tempo del colera in Palermo nel 1837 e altri scritti. Presso la medesima biblioteca, ai segni Qq -H - 217, n. 9, si conserva, pure ms., il Discursu in di/isa di la Sicilia contrachiddi chi la disprezzanu priccM ...
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segnare
v. tr. [lat. signare «segnare, sigillare, indicare, esprimere», der. di signum «segno»] (io ségno, ... noi segniamo, voi segnate, e nel cong. segniamo, segniate). – 1. a. Notare, distinguere, rilevare mediante uno o più segni: s. gli...
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre...