Scrittore russo di origine ucraina (Danilovka 1830 - Kislovodsk 1905). Più che per i suoi numerosi romanzi storici, con i quali ottenne larga notorietà fra i contemporanei, M. acquista rilievo per i suoi [...] 1855; Zvonar´ "Il campanaro" e Soldatka "La moglie del soldato", 1859) che descrivono la vita dei villaggi ucraini, e per il romanzo a sfondo populista Znamenija vremeni ("Segni del tempo", 1869) che caratterizza l'intelligencija degli anni Settanta. ...
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Letterato romano (Arpino 104 a. C. - Pozzuoli 4 a. C.); nato schiavo nella casa di Cicerone, che lo affrancò (53), ne divenne segretario e amico. Servì il suo patrono con fedeltà, pubblicandone alcune [...] opere (fra le altre le Verrine); fu autore egli stesso di varî scritti, specialmente grammaticali, ma anche di una Vita Ciceronis. T. fu anche l'inventore (ma un suo predecessore era stato Ennio) di segni tachigrafici detti notae Tironianae. ...
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Artista e poetessa italiana (Klagenfurt 1922 - Roma 2017). Compiuti gli studi in Italia, in Inghilterra e in Svizzera, ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie nel 1943 (Giardino) e si è dedicata [...] della poesia concreta e visiva (Gabbia: Ho, 1966; Monumento, 1966; Fiore nero, 1971) sperimentando tecniche diverse, dai segni tipografici al collage, al fotocollage. Accanto a testi poetici tridimensionali (Pagina-finestra, 1971), la sua ricerca si ...
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Filologo alessandrino (circa 257-180 a. C.); giovanissimo si recò ad Alessandria dove fu scolaro di Callimaco, del tragediografo Eufronio e del commediografo Macone. Dal 195 a. C. fu capo della biblioteca [...] e di Esiodo, di Pindaro, dei tragici, di Aristofane, distinguendo le strofe e i cola metrici delle parti liriche e usando nuovi segni critici per le corruttele e le oscurità; si occupò anche delle opere di Platone; non fece commenti, ma ricerca sulla ...
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Scrittore, nato a Marradi (Firenze) il 20 agosto 1885. Figlio di un maestro elementare, condusse vita disordinata e randagia. Viaggiò in parecchi paesi d'Europa e d'America, facendo i più diversi e spesso [...] dal Soffici e dal Papini, i primi incoraggiamenti e riconoscimenti letterarî. Ma di lì a qualche anno, dando sempre più gravi segni di squilibrio mentale, fu rinchiuso nel manicomio di Castel Pulci (Firenze), dove morì il 10 marzo 1932.
Nelle prose ...
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Storici e politici fiorentini del Cinquecento
Angelo Baiocchi Testi
Simone Albonico
Premessa
Questo volume si presenta con il duplice intento di costituire uno strumento di lavoro per studiosi e di [...] anche pensare che quando la storiografia si occupa poco di uno stato in certi periodi della sua storia, questo è un buon segno, per lo meno per i ceti più umili della popolazione.
4. Gli ultimi repubblicani
Mentre si afferma la nuova cultura, quella ...
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CERESARA, Paride, detto Tricasso
Francesca Romana De' Angelis
Nacque il 10 febbraio del 1466 a Mantova; di lui ci rimane una sommaria descrizione: "Erat facie et barbirio rufus, venustus, procerae staturae, [...] : "questa scientia e dottrina è un modo di pronosticare et indovinare le cose future, concesse solo tra huomini sapienti, per quei segni e linee quali nelle mani nostre si ritrovano". Il C. muove dal principio che la chiromanzia è scienza da cui si ...
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(App. III, I, p. 291)
Scrittore, morto a Siena il 19 settembre 1985. Se La giornata di uno scrutatore (1963) presenta un personaggio non più allegorico, come ne I nostri antenati (rist. nel 1985), ma concreto, [...] 1974; S. Pautasso, in AA.VV., La letteratura italiana. I contemporanei, vi, Milano 1974, pp.1471-1507; F. Bernardini Napoletano, I segni nuovi di I. Calvino. Da "Le cosmicomiche" a "Le città invisibili", Roma 1977; A. Russi, I. Calvino, in AA.VV ...
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(gr. Αἰγεύς) Nella mitologia greca, figlio di Pandione e di Pilia, fratello di Pallante, Niso e Lico, e re di Atene. Dopo la morte di Pandione, cui i Metionidi avevano tolto il regno dell’Attica, riconquistò [...] e i sandali che il nascituro avrebbe poi dovuto prendere e portare ad Atene come segni di riconoscimento. Nacque Teseo che, compiuti 16 anni, prese i segni di riconoscimento e raggiunse Atene, dove E. conviveva con Medea. Questa, dopo aver tentato di ...
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In ambito critico-letterario il termine d. denota una strategia di lettura che, diversamente dalle metodologie tradizionali, non si propone di stabilire quale sia il significato (o i significati) di un'opera [...] anche nel caso che un individuo provi a comunicare con se stesso, non può che farlo attraverso un sistema di segni. Non esiste perciò alcuna intenzione o idea che possa costituirsi in modo ''naturale'' nell'interiorità del soggetto individuale, e che ...
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segnare
v. tr. [lat. signare «segnare, sigillare, indicare, esprimere», der. di signum «segno»] (io ségno, ... noi segniamo, voi segnate, e nel cong. segniamo, segniate). – 1. a. Notare, distinguere, rilevare mediante uno o più segni: s. gli...
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...