Vittorio Alfieri (Asti 1749 - Firenze 1803) è il maggior scrittore italiano di tragedie. Nacque nel Piemonte sabaudo, da nobile famiglia e studiò alla Reale Accademia di Torino, dove compì, come dice egli [...] Id., Mirandomi in appannato specchio, a cura di A. Di Benedetto, Palermo, Sellerio, pp. 9-51.
Beccaria, Gian Luigi (1976), I segni senza ruggine. Alfieri e la volontà del verso tragico, «Sigma» 9, 1/2, pp. 107-151.
Beccaria, Gian Luigi (1993), Dal ...
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La costruzione causativa (detta anche, meno spesso, fattitiva) è una struttura del tipo seguente:
(1) [ho fatto] [cantare la canzone]
(2) ho fatto cantare i bambini
(3) ho fatto cantare la canzone ai bambini
In [...] , De re coquinaria III, 2, 8)
«e fa’ bollire a fuoco lento»
È solo nel medioevo che il latino mostra segni frequenti di una struttura causativa nel senso descritto (Chamberlain 1986: 59 segg.):
(40) mulierem clamare fecit (Gregorio di Tours, Historia ...
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In fisica, funzione introdotta per caratterizzare particolari campi di forza posizionali ed estesa, sotto opportune condizioni, a campi vettoriali di natura qualsiasi.
Per estensione, il complesso dei [...] Faraday) e ΔG=–nEF per quella di riduzione o con segni invertiti a seconda della convenzione adottata. P. intermolecolare È il dell’elettrostatica, facendo il gradiente del p., cambiato di segno: H=−gradU; così i due termini costanti, che scompaiono ...
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Scrivere e digitare
Giuseppe Antonelli
Il ritorno alla scrittura
Fino a una ventina d’anni fa, il dominio dell’audiovisivo – dei media detti non alfabetici – faceva prevedere una progressiva perdita [...] idee non si vogliono più scrivere ma rappresentare, e non sapendo significare le cose colle parole, le vorremo dipingere o significare con segni, come fanno i cinesi la cui scrittura non rappresenta le parole, ma le cose e le idee. Che altro è questo ...
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Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] 1990, Che nn’è?). Nel basso Lazio, le difficoltà maggiori si riscontrano nella grafia della ➔ scevà, che a volte viene segnata con una e, come nell’Abruzzo contiguo, altre, ad es. nella zona di Formia e Gaeta, viene di fatto ignorata, ripristinando ...
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L’area linguisticamente meridionale d’Italia comprende in realtà anche zone che, dal punto di vista geografico, sono ancora centrali, come una parte della provincia di Ascoli Piceno, a sud del fiume Aso, [...] cosiddetti collettivi (indicanti, cioè, un insieme di cose dello stesso genere; ➔ collettivi, nomi), oggi mostrano in diverse zone segni di cedimento: residui sono, nel napoletano cittadino, le forme [karˈʧɔfːələ] «carciofi» e [ˈtrɔnələ] «tuoni»; in ...
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Il testo, l’unità fondamentale della comunicazione linguistica, si definisce per la sua natura funzionale (persegue uno scopo comunicativo globale) e semantica (il suo significato è unitario e strutturato). [...] semanticamente ‘piene’ (nomi propri, nomi comuni, ecc.) o della morfologia verbale. Così, per es., il sintagma i giocattoli è segno di coesione solo se il suo referente è già stato introdotto direttamente nel cotesto con lo stesso termine, con un ...
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La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] Seicento va riabilitato anche dal punto di vista storico-linguistico (Coletti 2001; Testa 2002): l’età barocca segnò un decisivo avanzamento nella storia linguistica, esterna e interna, dell’italiano. Secondo i più attuali criteri di periodizzazione ...
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ARISTIPPO, Enrico
Ezio Franceschini
Ignoti sono l'anno, il luogo di nascita e la stessa nazionalità. Il primo è, comunque, da porsi con ogni probabilità nel primo ventennio del sec. XII; circa il secondo, [...] a quella del Menone appare dal brano del prologo più sopra citato. Che le versioni siano state condotte a termine chiari segni sembrano indicare: per Diogene Laerzio, le citazioni dell'opera che sono nel De vitis et moribus philosophorum di Gualtiero ...
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In questa voce si può tenere conto della recente edizione integrale, critica e commentata, in tre volumi, dell’intero corpus poetico dei Siciliani e dei Siculo-toscani (Antonelli, Di Girolamo & Coluccia [...] di gran lunga il più esteso tra tutti quelli della Scuola: segno anche questo della preminenza del rimatore. A Giacomo si deve l un unico archetipo già toscanizzato (Contini); molteplici segni di natura storica e testuale suggeriscono invece la ...
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segnare
v. tr. [lat. signare «segnare, sigillare, indicare, esprimere», der. di signum «segno»] (io ségno, ... noi segniamo, voi segnate, e nel cong. segniamo, segniate). – 1. a. Notare, distinguere, rilevare mediante uno o più segni: s. gli...
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...