Scrittura in uso presso i Sumeri, gli Assiro-Babilonesi e altri popoli dell’Asia occidentale antica, costituita da segni o caratteri lineari a forma di cuneo. I caratteri si scrivevano dalla sinistra alla [...] mediante uno stilo di canna dura o metallo, la cui punta acuminata affondava nell’argilla. In origine i segni, pittografici, riproducevano schematicamente gli oggetti: divenuti col tempo lineari, acquistarono la forma di cunei quando si cominciò a ...
Leggi Tutto
Termine introdotto dal filosofo C. Morris (pragmatics) per indicare quella parte della semiotica che studia i segni in relazione ai loro utenti, e quindi al contesto e al comportamento segnico e linguistico [...] attraverso cui si realizza il processo di significazione. Complementare alla semantica e alla sintattica, le altre due branche in cui Morris aveva suddiviso la semiotica, la p. nasce all’interno di un ...
Leggi Tutto
Complesso di fonemi, cioè di suoni articolati, o anche singolo fonema (e la relativa trascrizione in segni grafici) mediante i quali l’uomo esprime una nozione generica, che si precisa e determina nel [...] contesto d’una frase.
Linguistica
Il termine p. non ammette una definizione unitaria ed esauriente, date la molteplicità delle accezioni e l’esistenza di scuole e teorie diverse e contrastanti. Nell’uso ...
Leggi Tutto
La pragmatica è il settore degli studi linguistici e semiotici che si occupa del rapporto fra i segni e i loro utenti, ovvero dell’uso dei segni, che ha sempre luogo in un contesto. Preannunciata dal filosofo [...] l’agire altrui. Ma parlare di utente, oltre a introdurre la nozione di soggetto, richiama il fatto che i sistemi di segni, i linguaggi, vengono usati. La pragmatica si caratterizza quindi per il fatto che studia i linguaggi non nella loro struttura ...
Leggi Tutto
önmun Tipo di scrittura coreana istituita dal re Sei-Chung verso la metà del 15° secolo. Comprende 25 segni, 11 vocali e 14 consonanti, che si susseguono in righe verticali procedenti da destra a sinistra. [...] Anche dopo l’invenzione dei caratteri ö., nelle opere dotte si continuarono a usare gli ideogrammi cinesi ...
Leggi Tutto
Si tende abitualmente a confondere sotto un unico segno grafico quelli che sono invece due distinti segni interpuntivi: la lineetta (o trattino lungo: ‹–›) e il trattino (o trattino breve o corto o trattino [...] fra il VII e l’VIII secolo,
qualche volta erano i lettori a marcare l’inizio di capitoli o paragrafi con un segno verticale o anche orizzontale, per distinguere ad esempio le battute dei personaggi nei testi teatrali e nei dialoghi e facilitare così ...
Leggi Tutto
stenotipia Sistema e tecnica di abbreviazione della scrittura a macchina, che può essere applicata sia con lettere alfabetiche sia con segni stenografici. Le possibilità delle tastiere odierne di connettersi [...] a un elaboratore elettronico e di immettervi direttamente il testo stenoscritto spiega la diffusione di tali strumenti in assemblee elettive, consigli di amministrazione, aule di tribunale.
Fra i sistemi ...
Leggi Tutto
GNA, GNE, GNI, GNO
In italiano queste combinazioni si pronunciano rendendo il gruppo gn come un unico suono
legna, spegne, segni, gnomo
Solo in alcuni nomi o vocaboli provenienti da lingue straniere [...] (soprattutto dal tedesco), le due consonanti vengono pronunciate separate
Wagner
Gneiss (roccia metamorfica simile al granito)
Per alcuni ➔grecismi, come gnoseologia e gnosi, sono corrette entrambe ...
Leggi Tutto
Filosofia
G.W. Leibniz chiamò arte c. quella che R. Lullo aveva battezzato ars magna, e cioè il simboleggiamento dei vari concetti in segni geometrici o algebrici, tale che permettesse di combinarli reciprocamente [...] un mondo concettuale in sé conchiuso ed esauribile nei suoi limiti. Alla possibilità di simboleggiare i concetti in segni geometrici o algebrici si rifarà più tardi la logica matematica.
Informatica
Ottimizzazione combinatoria
Locuzione, usata anche ...
Leggi Tutto
Vicino Oriente antico. L'analisi linguistica
Gábor Zólyomi
Giovanni Garbini
L'analisi linguistica
Grammatica
di Gábor Zólyomi
A partire dal III millennio, se non prima, in Mesopotamia vi furono due [...] tuttavia, la traduzione in accadico era inserita tra le due metà della riga in sumerico e le due versioni erano separate da un segno simile ai due punti. Vi erano inoltre testi bilingui in cui, come nel caso delle liste lessicali (v. cap. VII, par. 1 ...
Leggi Tutto
segnare
v. tr. [lat. signare «segnare, sigillare, indicare, esprimere», der. di signum «segno»] (io ségno, ... noi segniamo, voi segnate, e nel cong. segniamo, segniate). – 1. a. Notare, distinguere, rilevare mediante uno o più segni: s. gli...
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...