PAPIROLOGIA
Medea NORSA
Giorgio LEVI DELLA VIDA
. Questo vocabolo, sorto da poco più di trent'anni, è usato impropriamente a indicare la più recente tra le discipline ausiliari dell'antichità classica, [...] opistografo: Tolomeo ὁ ἐν κατοχῃ si è valso del verso per segnarvi dei conti con la data del 22° anno di Tolomeo Filometore ( di lessicografia e grammatica greca consideravano ogni fenomeno linguistico posteriore al sec. IV come fenomeno di pura ...
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SERBO-CROATI
Pier Gabriele GOIDANICH
Giovanni MAVER
I Serbi e i Croati, popoli Slavi meridionali, facenti parte della Iugoslavia, hanno in comune, nei limiti che si dirà, la lingua letteraria che, [...] infarcita di elementi slavo-ecclesiastici e, soprattutto, russi. Le tappe successive di questo progresso Culturale e linguistico sono segnate dai tre principali rappresentanti della letteratura serba del sec. XVIII: da J. Rajić (1726-1801), autore ...
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Verità
Massimo Dell'Utri
(XXXV, p. 164)
In sintonia o in contrasto con la tradizione, buona parte della riflessione novecentesca sul concetto di v. può essere vista come un tentativo di esplicitare [...] sul piano del linguaggio, dove si parla non più di oggetti linguistici (gli enunciati cui si attribuisce la v.) ma del mondo ' della verità. Nel primo caso la coerenza, in quanto segno della (probabile) v. di un enunciato, specifica una condizione ...
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POSTMODERNO
Giorgio Patrizi
Maria Anita Stefanelli
Stefano Chiodi
Ada Francesca Marcianò
Letteratura. - L'uso del termine p. è già rinvenibile negli anni Trenta, allorché il compilatore di una Antologia [...] si esprime nello smembramento di immagini e forme, di codici linguistici, di generi letterari, che si ricompongono entro un linguaggio -84) di J. Stirling (da poco scomparso) è il segno dell'ingresso di un maestro del movimento moderno nel cosmo del ...
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RETORICA (ἡ ῥητρική [τέχνη], rhetorica)
Gino FUNAIOLI
Fausto GHISALBERTI
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Esigenze politiche e sociali diedero la spinta a dettar norme che facessero capaci di parlare in pubblico e di condurre per [...] con impronta personale le dottrine greco-romane, e segna poi stilisticamente la reazione contro i moderni e il e legittimasse di fronte all'istorica e alla poetica. All'ornato linguistico volse la mente S. Speroni nel Dialogo della retorica (1542 ...
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Intenzionalità
Giuseppe Mininni
Il concetto di intenzionalità può essere compreso secondo molteplici percorsi (Lyons 1995), accomunati, però, da uno spostamento di senso che va dal concreto all'astratto [...] di ricorrere al 'mentalese', è perché ogni uso di segni presuppone qualche stato intenzionale (Chisholm 1952 e 1967). In al contenuto del mio desiderio. 3) Sia agli atti linguistici che agli stati intenzionali si applicano le nozioni di "condizione ...
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PATAGONIA (A. T., 159)
Riccardo RICCARDI
Claudia MERLO
Nardo NALDONI
José IMBELLONI
Paule BARRET
Carlo TAGLIAVINI
Vasta regione costituita dall'estrema cuspide meridionale dell'America Meridionale. [...] fino al basso Río Negro. L'esplorazione del Musters segnò l'inizio di una serie d' importanti viaggi. Nel de La Plata, XXII (1913), pp. 217-76; id., El grupo linguistico Het de la Pampa Argentina, in Revista del Museo de La Plata, XXVII ...
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Indigenismo
Antonino Colajanni
La particolare composizione etnica e la stratificazione sociale formatesi nell'America Latina durante i cinque secoli trascorsi a partire dalla Conquista, hanno generato [...] denominato Tupì or not Tupì (dal nome del gruppo etnico-linguistico Tupì) o del Manifiesto antropofágico di M. de Andrade, del problema indigeno avrebbe di per sé costituito il segno del successo dei movimenti di riforma radicale della società. ...
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SOCIOLOGIA DELLA LETTERATURA
Romolo Runcini
. Una disciplina critica nuova, come la s. della l., incontra le prime difficoltà nella stessa definizione del suo statuto epistemologico. Essendo nuova, [...] nel campo culturale, sappia cogliere in chiave sociologica il segno contenutistico-formale della letteratura come una variante, certamente unitaria ma non autonoma, del sistema linguistico generale operante nella società.
Secondo i sostenitori della ...
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PSICOLOGIA DELL'ETÀ EVOLUTIVA
Anna Silvia Bombi
(App. IV, III, p. 105)
Negli ultimi 15 anni vi sono stati importanti cambiamenti di prospettiva in questa disciplina, per quanto riguarda gli obiettivi [...] tradizionali campi d'indagine, quali lo sviluppo cognitivo e linguistico o quello morale, continuano senza dubbio ad attirare , un fenomeno questo da tempo noto, e interpretato come segno del costituirsi di una relazione specifica tra madre e bambino ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
registro
s. m. [lat. tardo regesta -orum, neutro pl.; v. regesto]. – 1. Libro, quaderno, fascicolo o volume formato da un certo numero di fogli (per lo più numerati progressivamente, contrassegnati e forniti di suddivisioni e indicazioni varie),...